L’epatite virale nel cane, provocata dall’adenovirus CAV-1 può essere molto seria, addirittura fulminante e letale. Per fortuna si tratta di casi rari e la malattia di recente si è statisticamente ridimensionata grazie ad un vaccino efficace, ma data la facilità del contagio, è importante conoscerla approfonditamente e saperne individuare i sintomi (leggi qui) per avviare un percorso terapeutico quanto prima. Ecco come.
Diagnosi epatite infettiva da adenovirus nel cane
Il veterinario, avrà bisogno di una anamnesi dettagliata del vostro cane, che comprenda le malattie precedenti, eventuali problematiche e sintomi ricorrenti oltre quelli individuati che hanno condotto alla visita. Sarà importante anche sapere se ha fatto le vaccinazioni e quali oltre che le abitudini quotidiane ed il contato con altri animali eventualmente malati. Dopo una visita fisica, procederà con esami di laboratorio e tecniche di imaging:
- Esame urine
- Esame elettrolitico
- Analisi del sangue complete con emocromo, test di coagulazione, anticorpi per adenovirus CAV-1ed esame colturale.
- Radiografia addome (per individuare se si è in presenza di fegato ingrossato o altre anomalie epatiche)
- Ecografia addominale
- Biopsia al fegato
La cura per l’epatite infettiva nel cane.
Se l’infezione viene individuata precocemente la terapia semplice e si può praticare a livello ambulatoriale: in genere consiste nel controllo dei sintomi (idratazione e farmaci anti vomito ed antidiarrea) oltre che una terapia antibiotica utile per prevenire o contrastare eventuali infezioni batteriche secondarie (ricordiamo infatti che stiamo parlando di una malattia provocata da un virus, mentre gli antibiotici sono efficaci solo sui batteri). Nella maggior parte dei casi comunque è necessario un ricovero. In tale contesto saranno forniti al cane la fluidoterapia (liquidi per prevenire disidratazione e normalizzare gli squilibri elettrolitici), integratori di magnesio e potassio e terapia trasfusionale (l’epatite infettiva complica la capacità di coagulare il sangue). Importante sarà poi il supporto nutrizionale, caratterizzato da piccoli pasti: il veterinario stabilirà la quantità adeguata di proteine. In fase iniziale può essere necessaria una nutrizione per via endovenosa.
Per tutti questi motivi è importante prevenire l’epatite infettiva nel cane grazie al vaccino, che va somministrato a partire dalle 6-8 settimane di vita e con successivi richiami.