Zone rurali, di caccia, ma anche pascoli, parchi e riserve naturali, aree urbane. La prima mappa regionale dei luoghi dove vengono ritrovati i bocconi avvelenati, pratica crudele sempre diffusa nonostante la normativa oggi preveda anche il carcere, propone una fotografia del fenomeno in Emilia-Romagna e puo’ costituire uno strumento per interventi di prevenzione e per rendere piu’ incisiva l’attivita’ di repressione delle Forze di Polizia.
La mappa e’ stata realizzata grazie alla collaborazione tra Regione Emilia-Romagna (assessorato Politiche per la salute e assessorato all’Agricoltura), Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna, Corpo forestale dello Stato. Quel che emerge e’ che aumentano l’attenzione e la partecipazione attiva, con segnalazioni, di chi e’ proprietario di animali da compagnia e degli allevatori.
Grazie all’aumento delle segnalazioni, nel 2010 sono stati 748 i reperti recuperati (esche e animali morti per sospetto avvelenamento) e 688 nel 2009, quasi il doppio rispetto agli anni precedenti (il numero oscillava tra 300 e 400). Gli animali da compagnia (cani e gatti) sono i piu’ colpiti, seguiti da piccioni e animali selvatici.
Disporre di una mappa dei ritrovamenti di esche e animali avvelenati consente di dedurre in maniera piu’ precisa le motivazioni di chi ricorre ai bocconi avvelenati. Gli avvelenamenti nelle aree urbane riguardano l’insofferenza verso i piccioni o verso gli animali da compagnia; per i cani e i gatti perdura ancora la triste pratica della ritorsione nei conflitti di vicinato, ma sempre piu’ essi sono obiettivi diretti di una insofferenza verso gli animali da compagnia.
L’elenco delle esche utilizzate comprende polpette, fette di prosciutto, cotenne, colli di pollo, spugne. Sono in prevalenza pesticidi ed erbicidi i veleni utilizzati. Altre sostanze utilizzate sono veleni per topi e insetticidi. Tali sostanze, oltre a colpire l’animale, possono comportare anche rischi per la salute pubblica e per l’ambiente: gli animali avvelenati poi possono essere preda di altri animali ed alcuni veleni possono raggiungere le falde acquifere. Fonte www.agi.it
Foto tratta da www.felixzone.altervista.org
I MIEI DUE SONO SCAPPATI PROPRIO IL 21 APRILE 2011, DOPO CHE UNA SETTIMANA PRIMA GIBE, LA LORO MAMMA, E’ STATA AVVELENATA; IL VETERINARIO MI HA DETTO CHE SI E’ TRATTATO DI VELENO PER TOPI: LEI ERA TUTTO PER ME, AVEVA 11 ANNI, E L’ANNO SCORSO AVEVA PARTORITO. DI LORO NE AVEVO TENUTI DUE, E SIAMO STATI FELICI TUTTI INSIEME PER UN ANNO E MEZZO, FINO ALLA TRAGEDIA. LA MIA REAZIONE ALLA PERDITA DELLA MIA PIU’ CARA AMICA, E’ STATA QUELLA DI TENERE SEMPRE SOTTO ASSIDUO CONTROLLO I CUCCIOLONI… MA APPENA MI SONO DISTRATTA SONO FUGGITI, PROBABILMENTE CON L’INTENZIONE DI RITROVARE LA MAMMA… SONO SOLA…VIVEVO CON LORO TRE, ED ORA OGNI GIORNO VAGO PER LE CAMPAGNE DOVE VIVO PER CERCARE QUALCHE TRACCIA… PER ORA SOLO PELO DI CONIGLIO O LEPRE QUA E LA’, E QUESTO CONTINUA A FARMI SPERARE CHE SIANO VIVI. CHIUNQUE POSSA AIUTARMI… 3203837004 vivo nella provincia di ravenna
mi spiace Demetria, spero tu possa ritrovarli presto!
demetria rambelli dice:
@ demetria rambelli: