IVA al 10% e detraibilità fino a 190 euro: questi gli elementi principali del pacchetto animalista presentato degli emendamenti alla manovra e firmato dai parlamentari iscritti all’Intergruppo per i diritti degli animali, presieduto dall’on. Michela Vittoria Brambilla (Fi).
Obiettivo del pacchetto, è la riduzione concreta della pressione fiscale per tutti coloro che convivono con un animale da compagnia e per promuovere la salute pubblica: il pacchetto è stato messo a punto con l’aiuto dei rappresentanti dei veterinari e dopo aver valutato le proposte delle associazioni animaliste.
Il pacchetto, firmato da da un gruppo trasversale che raccoglierei schieramenti diversi, è relativo a sei emendamenti all’AC 1334 “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021″.
Si prevede la riduzione del 10% l’Iva sugli alimenti, sui prodotti farmaceutici veterinari da banco, sugli integratori per cani e gatti e sulle prestazioni veterinarie.
Si prevede anche di aumentare la soglia di detraibilità delle spese, ferma ormai da decenni, portandola a 1060 euro con un minimo di 60: applicando la detrazione del 19%, il massimo detraibile aumenterebbe da 49 a 190 euro.
Si prevede anche la totale esenzione dall’IVA per prestazioni veterinarie per l’identificazione animali e il controllo della riproduzione che vengano effettuate da liberi professionisti su animali legalmente detenuti e si prevede l’esenzione totale per le prestazioni veterinarie su cani e gatti che siano ospitati in canili e gattili o non di proprietà liberi sul territorio.
Il mantenimento e la cura di un animale d’affezione non si possono trattare fiscalmente come il consumo di beni di lusso. I risultati di questa politica aberrante sono sotto gli occhi di tutti: abbandoni, riproduzione incontrollata, diffusione del randagismo, sofferenza degli animali, canili pieni, peggioramento delle condizioni igieniche e di sicurezza in molti territori, aumento della spesa pubblica. È ora di cambiare strada e questo pacchetto di emendamenti, che saranno portati in commissione Bilancio, consente di dare un primo, importantissimo segnale. Il secondo passo sarà l’intervento sui farmaci veterinari che, a parità di molecola, non possono costare fino a dieci volte più di quelli per uso umani.
Sottolinea l’on. Brambilla.
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