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Palermo, chiedevano l’elemosina usando cuccioli come esca

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I cuccioli, si sa, sono molto teneri ed è semplicissimo far avvicinare qualcuno se se ne tiene in mano almeno uno: lo sapeva bene un pregiudicato di 38 ani che si era accampato vicino ad un esercizio commerciale del centro di Palermo, cercando di impietosire i passanti con dei piccoli animali. In questo modo riusciva spesso ad ottenere l’elemosina. I carabinieri del Nas del capoluogo siciliano, stavano effettuando dei controlli legati proprio al randagismo e non hanno esitato a bloccare questa pratica furba e ingiusta per queste piccole creature. L’uomo, originario di Gorizia, utilizzava di solito cani e aveva ben presto capito che “funzionavano” meglio di qualunque canzone, travestimento o cartellone con scritto in una lingua improbabile, una ipotetica disgrazia avvenuta. Sin da subito, gli è stata contestata la violazione amministrativa per la detenzione di animali, visto che nessuno di loro portava i microchips, come riporta anche il sito del Giornale di Sicilia.

Del resto le condizioni in cui vivevano i cani non erano delle migliori e più volte i cittadini si erano lamentati con le autorità competenti o con le associazioni animaliste, per tentare di fermare ciò che sotto i loro occhi si presentava ogni giorno. Adesso sono stati chiaramente tolti all’uomo e riportati ai legittimi proprietari che, comunque, dovranno rispondere della violazione legata alla mancata identificazione degli esemplari in questione.

Questo fenomeno, purtroppo, è tutt’altro che raro e non interessa soltanto la città di Palermo, ma praticamente lo si può riscontrare ovunque, in Italia e all’estero. Sono tantissimi i barboni o coloro che per chiedere l’elemosina, utilizzano il metodo dell’impietosimento, a volte con neonati e altre con cuccioli di solito di cane. Una idea ben pensata ma ingiusta, che chiaramente convince chi si trova a passare per la strada che quegli esseri indifesi hanno veramente bisogno di aiuto e che, invece, dovrebbe essere totalmente debellato.

foto di: monte del Re

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