La settimana scorsa vi avevamo raccontato di Zorro, il Dogo argentino “colpevole” di aver morso il proprietario e per questo punibile con la soppressione. La vicenda ha suscitato molto clamore soprattutto perché la ASL 9 di Grosseto sosteneva che l’animale fosse estremamente pericoloso e impossibile da rieducare, mentre un veterinario comportamentalista (la dottoressa Olivia Nappi) e un’educatrice cinofila dell’ENPA (Giusi D’Angelo) avevano dichiarato Zorro recuperabile.
La LAV era insorta, chiedendo al Comune di Massa Marittima di aprire un confronto, anche per evitare che Zorro facesse la stessa fine di Argo, un Pastore maremmano soppresso in base ad un’ordinanza firmata dal sindaco di Scarlino su richiesta della ASL locale nonostante l’aperta opposizione del personale del canile, compreso il veterinario responsabile. La Lega Antivivisezione, per sostenere l’annullamento della condanna del cane, aveva lanciato un mail-bombing nei confronti del sindaco Lidia Bai, che alla fine, forse perché tartassata di email e telefonate, ha deciso di tirarsene fuori affermando a mezzo stampa che la soppressione del Dogo argentino non era di sua competenza non trovandosi il cane sul territorio comunale. Eppure, solo qualche giorno prima si era esposta accanto al responsabile dei servizi veterinari della ASL 9, Paolo Madrucci, sostenendo che Zorro doveva essere assolutamente ucciso.
La cosa singolare è che l’animale già da tempo non si trovava sul territorio di Massa Marittima perché per mesi è stato ospite del canile di Follonica… al di là di tutti questi giochi, la cosa importante è che Zorro è salvo e ora si trova in un centro sicuro, dove è seguito da esperti ai quali, insieme ai proprietari, la LAV chiederà nuove valutazioni formali da opporre al parere di soppressione e di “non recuperabilità” emanato dalla ASL grossetana. In molti di voi eravate in ansia per Zorro e sicuramente questa notizia vi farà piacere. Ogni tanto, qualcosa di buono accade.
Via e Photo Credit| LAV