Il Tribunale di Pavia è stato pioniere di una sentenza che farà senza dubbio discutere. Una coppia decide di separarsi, i due si dividono con accordo scritto tutto, dalla casa ai mobili alla macchina. Ma del cane, cosa fare? Il cucciolo di casa, un golden retriever di quattro anni, viene conteso dalle due parti, in merito alla sua collocazione. Ma qui interviene prontamente il Tribunale.
Alla moglie viene affidato il cane, mentre l’ex marito dovrà versare una somma a titolo di mantenimento non solo per la ignora, ma anche per l’amico a quattro zampe. Ovviamente è stata regolata anche la visita al cane, con giorni e orari concordati, proprio come accade con i figli minorenni.
Sono sempre più in Italia casi come questi, in cui il divorzio interessa non solo i beni materiali ma anche gli animali domestici, la cui presenza viene regolata con modalità di affidamento e visita precisi. Il primo a decidere in tal senso fu il Tribunale di Cremona, con una sentenza dell’11 giugno 2008, che equiparò gli animali domestici alla prole, ordinando l’applicazione speculare di tutte le garanzie previste per l’affido condiviso dei figli minori ai cani. Con la divisione delle spese al 50%.
Ma il versamento degli alimenti ad un pet fino ad ora, non si era ancora visto! Chissà cosa ne pensa il Golden retriever che si è ritrovato coinvolto in tutta questa vicenda.
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