La crisi economica, che ha messo in ginocchio negozianti ed imprese, ha avuto un impatto devastante sui consumi. Gli esiti sono perlopiù negativi e non si vuole in alcun modo affermare che i tempi duri per le finanze degli italiani di questi ultimi anni siano stati un bene. Ma per certi versi, lo abbiamo visto con la diminuzione dell’inquinamento dovuto al rincaro dei costi dell’energia e della benzina, e di conseguenza a meno spostamenti in macchina e ad un maggiore risparmio energetico in casa, è stato così.
Altro esempio di un piccolo dato positivo dovuto alla crisi è la quasi totale scomparsa del cartello di divieto di accesso ai cani sulle insegne dei negozi, imputabile, secondo gli animalisti, proprio alla crisi. I gestori non possono permettersi di rivolgersi bruscamente ai tanti potenziali clienti, con quattrozampe al seguito, che vogliono entrare a dare un’occhiata, e magari comprare, ma dovendo lasciare il cane fuori, si tratterrebbero poco, o ancora alcuni non entrerebbero affatto, scoraggiati e anche infastiditi da questi diktat.
Così capita che il cartello divieto di accesso ai cani venga spesso sostituito da messaggi più soft: Io non posso entrare, con il musetto del cane dipinto sopra. Stando alle stime diffuse dall’Associazione italiana difesa animali e ambiente (AIDAA) la situazione è molto migliorata in Italia, rispetto a cinque anni fa si registra infatti un aumento del 76% degli esercizi commerciali che ammettono i cani al loro interno. I dati sono stati calcolati dai volontari che hanno preso in esame un campione di 3500 negozi di varie tipologie e 500 supermercati in tutta Italia.
Ad avere la peggio, con più negozi off-limits per i cani, ci sono Roma, Venezia, Firenze e Rimini. I cani sono ben accetti soprattutto nei centri commerciali gestiti da gruppi esteri. Laddove il cane ha accesso, che sia un supermercato, un bar piuttosto che un negozio di scarpe, ricordate sempre che è necessario tenerlo al guinzaglio corto e portarsi la museruola, nel caso un cliente o il gestore vi chiedano di fargliela indossare. I negozianti non vogliono far fuggire i clienti con cane al seguito, ma nemmeno quelli senza e coloro che hanno paura dei cani. Con il rispetto reciproco si arriva sempre ad un compromesso soddisfacente per entrambe le parti.
[Fonte: Ansa]
con il consenso del titolare posso portare il mio piccolo cognolino nel bar se esiste una ordinanza comunale di divieto
Gli esercizi commerciali devono esporre il cartello nel quale specificato il divieto di ingresso degli animali come previsto dall’ordinanza comunale: se manca il cartello puoi fare entrare il tuo cagnolino tranquillamente!