In Australia sono state dissotterrate le ossa di un Dingo che risalgono a seimila anni fa, ma questo cane selvatico che non abbaia potrebbe anche non appartenere a queste regioni. Sembra imparentato con delle razze che noi non conosciamo affatto e che personalmente non ho nemmeno mai sentito nominare: il cane Cantatore della Nuova Guinea e il cane Paria del Medio Oriente, entrambi forse discendenti dal “dhole” indo-malese, lontano e feroce progenitore che sta tra la volpe e il lupo.
In Australia il Dingo è molto temuto dagli allevatori per la sua fama di squartatore di pecore, proprio come i lupi. In realtà il popolo aborigeno rispetta molto questo cane, e ha un particolare attaccamento per lui, consentendogli anche di dormire con i bambini o di montare di guardia.
Esistono comunque opinioni discordanti sulla storia e sul carattere di questo cane, così come sui suoi comportamenti standard. Alcuni sostengono che il Dingo, chiamato Warrigaul dagli aborigeni, viva nelle loro famiglie fino a quando non arriva il momento dell’accoppiamento, e allora se ne va per la sua strada. Secondo altri invece, questo cane si ferma nelle famiglie aborigene per lunghissimo tempo, anni e anni, diventando un ottimo compagno, addomesticato nonostante la sua natura di lupo. Esistono prove di cuccioli di Dingo allattati dalle donne aborigene, forse unica testimonianza di affetto nei confronti di questo cane, che pur essendo “cane da unico padrone”, non è uno di quei cani verso cui i padroni si prodigano con dolcissime carezze e coccole.
Non essendo una razza ufficiale esiste poco materiale che riguardi il Dingo. Si può affermare che sia un eccellente compagno per la caccia e un affidabile e temibile guardiano. La sua diffusione riguarda soprattutto l’Australia, l’Africa e il Medio Oriente. Possiamo anche aggiungere, che nonostante le linee di discendenza della famiglia dei canidi che si sono incrociate e hanno dato vita a questa “razza” bisogna considerare comunque il Dingo puro come un animale selvatico, con tutte le prerogative della sua specie.
Questo cane selvatico rappresenta la testimonianza vivente del cane originario, la cui esistenza si è intrecciata con quella dell’uomo.
La testa del Dingo è larga e si appuntisce leggermente verso il muso, anche le orecchie sono leggermente appuntite e portate erette. L’espressione facciale appare lesta e vigile. Il corpo è flessuoso, l’ossatura robusta, il torace profondo, una struttura adatta alla corsa su lunga distanza. La coda, che viene portata orizzontalmente, è folta e bianca sulla punta. I colori del mantello variano dal marrone, al fulvo chiaro al nocciola, e in Australia esiste una varietà di colore bianco sporco; molto spesso il Dingo ha il piede bianco. L’altezza è di circa 55 centimetri, il peso si aggira tra i 27 e i 36 chilogrammi.
Il Dingo è quindi un cane selvatico, addomesticabile in qualche misura. Comunque sia tra gli aborigeni australiani è un cane perfettamente domestico.
Il cane comune che vive in Jamaica è molto simile al Dingo (australiano e africano), prima o poi vi racconterò una leggenda che ho trovato su di lui, per provare a conoscere un po’ meglio questo cane-lupo selvatico, dallo sguardo così misterioso.
Per ora gustatevi questa splendida galleria fotografica.
[Photo Credits: aycee 2000]
1 commento su “Dingo, il cane-lupo selvatico e misterioso”