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Diabete nel gatto, sintomi cause e cosa fare

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Il diabete nel gatto (o diabete mellito nel gatto) è una patologia molto complessa, con caratteristiche equivalenti alla malattia nell’uomo e nel cane, causata da una mancanza o carenza di insulina nel sangue. Ne risulta un’iperglicemia, ovvero un eccessiva concentrazione di zuccheri (da qui mellito), che se non trattata può provocare seri rischi per la salute e la vita stessa del micio.

Quali sono i sintomi del diabete nel gatto?

Tutto dipende dalla fase di avanzamento della malattia. Inizialmente ad esempio si può assistere ad un inspiegato aumento dell’appetito del gatto, non correlato però ad un aumento di peso, anzi ad un suo calo. In un secondo momento invece il potrà assistere ad inappetenza e scarsa attenzione verso il cibo. Ambedue i sintomi non vanno mai trascurati. Il segnale più evidente e noto è comunque l’aumento della sete, correlato anche ad una aumentata minzione. Questa può essere a sua volta collegata anche a disidratazione e all’emissione dell’urina fuori dalla lettiera. In più si può assistere a letargia (stanchezza), debolezza agli arti inferiori (il micio non corre più, non salta più), alito cattivo, pelliccia rovinata.

Le cause del diabete nel gatto

Si parla di Diabete di tipo I nel gatto quando si ha una mancata produzione di insulina da parte del pancreas ( ed in tal caso è necessaria la somministrazione dell’ormone) o di tipo II, in cui l’insulina è prodotta ma in modo inadeguato. Questa seconda forma di diabete può evolvere in quella di tipo I insulino dipendente. La causa esatta del perché si sviluppa il diabete è ancora sconosciuta, ma sappiamo che alcune malattie del pancreas (esempio la pancreatite), una predisposizione genetica, l’utilizzo di alcuni farmaci ed altre condizioni di salute prima fra tutte l’obesità possono incidere in modo decisivo sulla sua insorgenza, in qualunque razza di gatto. Va aggiunto che il diabete nel gatto è abbastanza comune (1 ogni 400), colpisce essenzialmente i mici anziani, ma non risparmia i giovani adulti ed è più frequente nei maschi.

Gatto diabetico, cosa fare?

In generale si può affermare che un gatto diabetico può essere curato con facilità, anche se inizialmente occorrerà avere un pochino di pazienza per valutare la risposta alla terapia intrapresa. In generale è importante che il felino non continui a mettere peso (se siamo in presenza di un gatto obeso) e questo è possibile con una dieta alimentare adeguata. L’alimentazione, a prescindere, va cambiata: il gatto con diabete necessita di molte proteine e pochi carboidrati (per questo andrebbero totalmente esclusi i cibi secchi). Importante l’attività motoria: seppur minima data spesso l’età e la debolezza, va stimolata. La maggior parte dei gatti soffre di diabete di tipo I e quindi sarà necessaria la somministrazione di insulina (nulla di traumatico). Ancora più semplice, come vi spiegherà il veterinario la rilevazione della glicemia. Una curiosità: un buon 20% dei mici è colpito da quello che viene definito diabete transitorio, perché può guarire (mesi o anni). In tutto questo va compresa infatti la cura della patologia che ha provocato il diabete e delle sue eventuali complicanze. La prognosi di un gatto diabetico è buona se la malattia si individua precocemente, insomma nessuna preoccupazione eccessiva, ma solo un pochino di pazienza anche se il dispendio economico può essere oneroso, ma di certo ne vale la pena, non credete anche voi?

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Foto: Thinkstock

 

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