Alcune razze canine sono state selezionate con il pelo ruvido per essere maggiormente protette durante le azioni di caccia e per non avere il classico odore di cane. È il caso di alcuni Terrier come il Bassotto a pelo duro, il West Highland Terrier e lo Schnauzer. Per mantenere inalterato il mantello di questi cani è ideale lo stripping. Vediamo di cosa si tratta.
Lo stripping (dal verbo inglese “to strip”, strappare) è una tecnica di toelettatura che sostituisce la naturale muta dei cani a pelo duro. Viene effettuato con l’ausilio di un apposito coltellino privo di lame, detto, appunto, “da stripping”, che consente il naturale ricambio del pelo oppure con le punta delle dita (plucking). Questa tipologia di mantello, infatti, ha un ciclo particolare di sviluppo, crescita e maturazione, dopo il quale non cade e deve essere strippato per dare spazio al pelo nuovo, ma anche per evitare che attecchiscano parassiti come pulci o zecche.
Lo stripping non provoca alcun dolore nel cane, anche perché si tratta di pelo morto, ma tale tecnica richiede una grande esperienza da parte del toelettatore, che deve valutare se il pelo è maturo e pronto per essere rimosso, altrimenti causerebbe irritazione e dolore all’animale. Il primo stripping (leggero, preferibilmente con le mani) si può fare già a 4 mesi.
Prima dello stripping il cane non va lavato, altrimenti il pelo resta troppo morbido e setoso e di conseguenza è più difficile da strippare (L’ultimo bagno deve essere fatto al massimo 10 giorni prima). Tra una toelettatura e l’altra è importante spazzolare e pettinare spesso il mantello del vostro amico a 4 zampe. Lo stripping viene effettuato 3-4 volte all’anno.
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