Una storia di orrore e crudeltà giunge da Taranto, dove i volontari dell’Ente Nazionale Protezione Animali hanno trovato, nella zona Tamburi, non lontano dal fiume Galeso, il corpo senza vita di un cucciolo di cane, meticcio, di circa tre mesi,ucciso dopo essere stato lapidato, soffocato con una corda e quindi trascinato sul terreno per alcuni metri. Sul posto sono intervenuti anche agenti della Polizia di Stato e della Asl. Rosanna Pisani, presidente della Sezione Enpa di Taranto commenta così quanto accaduto:
Siamo agghiacciati per l’accaduto. Il corpo del povero cagnolino è stato massacrato con una ferocia, con un’efferatezza, con una spietatezza che lasciano attoniti. Personalmente, non ho idea di chi possa aver compiuto un crimine così barbaro che unisce la crudeltà al sadismo, anche se penso che nessuna persona sana di mente avrebbe potuto compiere un gesto simile. Quel che è certo è che presenteremo denuncia alla Procura di Taranto per maltrattamento e uccisione di animali; con l’occasione mi appello a tutti i possibili testimoni affinché ci aiutino a dare un nome e un volto al criminale.
A breve distanza dal corpo del meticcio, i volontari dell’associazione hanno trovato anche altri tre cuccioli, che fortunatamente non presentavano alcun segno di maltrattamento e sembrano essere in buone condizioni di salute: si pensa che gli amici a quattro zampe ritrovati possano essere i fratelli della vittima. Adesso si trovano in un rifugio, custoditi dalla Protezione Animali, in attesa di essere adottati da una famiglia che sappia offrire loro l’amore ed il rispetto che meritano.
L’Enpa è intenzionata a presentare una denuncia alla Procura di Taranto per maltrattamento e uccisione di animali ma prima di tutto rivolge un appello ai possibili testimoni affinché aiutino i volontari a dare un nome al responsabile. Carla Rocchi, presidente nazionale dell’Enpa interviene precisando che di fronte a simili orrori occorre agire, e lo devono fare in primis le istituzioni:
Ancora una volta mi vedo costretta a richiamare le istituzioni locali, responsabili per gli animali vaganti sul loro territorio, ai loro doveri in materia di prevenzione e controllo del randagismo. Ai sindaci, troppo spesso inadempienti su questo fronte, vorrei ricordare che gli animali sono parte integrante del nostro tessuto ed ecosistema urbano.
Fonte: Enpa
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