Ricomincia la stagione dei caprioli con tutta una serie di accortezze di cui far tesoro: i cuccioli di capirlo sono piccoli e dolcissimi, una sorta di Bambi in miniatura, e è facile imbattersi in piccoli esemplari in molte zone, soprattutto nel Genovesato.
Attenzione però: se vi dovesse capitare di vedere un cucciolo di capriolo, ricordate che non dovrete assolutamente toccarlo.
Questo è l’invito rinnovato da Enpa Genova che ricorda di non toccare mai i cuccioli di capriolo che potrebbero anche sembrare abbandonati. Toccarli cercando di salvarli con la migliore delle intenzioni, li condannerebbe ad abbandono sicuro da parte della madre.
Ciò accade perché la mamma lascia temporaneamente i cuccioli in un luogo sicuro mentre si allontana per cercare il cibo per tornare appena possibile da loro e continuare a svezzarli.
Se in questo lasso di tempo i piccoli vengono toccati o ancor peggio vengono spostati, non verranno più riconosciuti dalla madre tramite l’olfatto: toccare o spostarsi cuccioli significa condannarli all’abbandono.
Nella migliore delle ipotesi i cuccioli possono essere salvati dai volontari. Enpa Genova ricorda che su su 50 caprioli accolti l’anno scorso, ben 30 erano neonati e sono stati accolti dal Centro Recupero Animali Selvatici (CRAS) ENPA attivo dal Maggio 2016 a Campomorone,
Insomma gli esperti ricordano di non avvicinarsi al piccolo di capriolo non prima di aver contattato le autorità.
Per poter sostenere i cuccioli di capriolo non è necessario toccarli o spostarli, ma partecipare attivamente al loto mantenimento tramite l’iniziativa del crowdfunding sulla piattaforma “buona causa” sostenendo il centro recupero animali selvatici.
Soccorso, formazione e informazione sono le finalità indicate dal CRAS a sostegno e difesa degli animali.
WWF, LA MAPPA DEGLI ANIMALI SELVATICI IN CITTA’
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