Il criceto comune (Cricetus Cricetus) è una specie di criceto in via d’estinzione che purtroppo non si trova più né negli allevamenti né nei negozi di animali; quando vi propongono un criceto comune, in realtà vi stanno vendendo un criceto dorato. Il criceto comune è originario dell’Europa centrale e orientale dove venne studiato per la prima volta nel 1774.
Il criceto comune è lungo circa 30 centimetri per un peso che va dai 400 ai 650 grammi; i colori classici del mantello sono nero, bianco e crema con gli occhi rossi, oppure testa marrone, dorso rossastro e ventre nero con le zampe chiare. Questo criceto possiede la testa a punta, gli occhi grandi e scuri, le orecchie tonde, i denti lunghi e le guance nelle quali ci sono le sacche per depositare il cibo.
I suoi habitat naturali sono la steppa del Kazakhstan, i prati erbosi e i terreni coltivati, nei quali ama scavare profonde gallerie che utilizza come tane e come nascondigli per il cibo; in natura la sua dieta è composta da semi, frutti, ortaggi e piccoli insetti. D’inverno va in letargo, ma si sveglia ogni settimana per nutrirsi e fare i propri bisogni, fino alla primavera quando sarà pronto per la stagione degli amori. In natura il criceto comune vive fino a 8 anni.
La conservazione del criceto comune è garantita dalla Convenzione di Berna che nell’Appendice 2 regola la salvaguardia della flora, della fauna e del loro habitat naturale, e impone che ogni Stato debba adottare delle misure per difendere le specie protette, ovvero quelle elencate nei tre allegati alla Convenzione.