Il criceto cinese (Cricetulus Griseus) è un criceto poco diffuso in Italia che è diventato un animale domestico all’inizio del 1900 quando un mercante pechinese lo vendette come animale da compagnia. Il criceto cinese raggiunge una lunghezza di 13 centimetri per un peso compreso tra i 30 e i 40 grammi; il loro mantello possiede un colore che va dal grigio al marrone con la pancia bianca e una striscia scura nella zona della spina dorsale. La sua caratteristica peculiare è quella di possedere 3 ghiandole, una ventrale come i criceti Winter White e i Roborovskij e due sui fianchi come quelli dorati; le loro ghiandole servono come richiamo sessuale e per marcare il territorio.
L’habitat naturale del criceto cinese è il terreno arido che costeggia il deserto, è un roditore notturno, ma d’estate è attivo sia di giorno che di notte; la sua aspettativa di vita media è di circa 2 anni e mezzo. Questo criceto è quello più difficile da allevare in cattività; inoltre, è un animale molto egocentrico e quindi bisogna prestare particolare attenzione alla sua cura.
I criceti cinesi sono animali che amano arrampicarsi e saltare e che quindi devono essere ospitati in grandi gabbie di plexiglass con il coperchio per evitare la fuga. Questi criceti possiedono un carattere molto calmo, sono docili e mordono difficilmente, e quindi possono essere maneggiati tranquillamente, anche se, dall’altra parte, sono molto timidi e si spaventano con facilità. Essendo animali prevalentemente notturni, di giorno vanno lasciati dormire, e nonostante siano molto territoriali, i criceti cinesi possono convivere con altri criceti purché siano i sesso opposto e della stessa specie.