Il gatto mangia le piante di casa: che fare? Iniziamo con il dire che non è un problema inconsueto e che chiunque possiede un micio sa bene di che si tratta. E’ un comportamento molto diffuso tra i nostri felini domestici.
Abitudine che non è dannosa per l’animale (a meno che la pianta non sia tossica) quanto piuttosto per noi che amiamo le piante.
Escludendo il problema delle piante tossiche per il pet, che in casa non ci dovrebbero nemmeno stare, occupiamoci di difendere le piante che restano dalle grinfie del nostro micio.
Gli esperti ancora stanno cercando una risposta concorde sulle cause che spingono un carnivoro come il gatto ad addentare le piante.
Probabilmente si pensa lo faccia per un qualche beneficio di sopravvivenza e quindi per una ragione ormai divenuta genetica. Oppure per rifornirsi di fibre alimentari per i processi digestivi. A sostegno di questa teoria c’è il fatto che anche i gatti allo stato selvatico, non solo quelli domestici alimentati a crocchette, alternano alle prede uno spuntino vegetale.
La fibra può essere utile come lassativo per facilitare il passaggio dei boli di pelo attraverso l’intestino. Ma, se consumata in grandi quantità, l’erba dei gatti fa vomitare, quindi può anche servire come un emetico naturale. Il rigurgito di boli di pelo in seguito al consumo di erba arrecherebbe immediato sollievo al gatto, rafforzando pertanto questo comportamento.
E’ anche possibile che i gatti mangino alcune piante perché hanno un buon sapore e questo li fa stare bene. Ad esempio, le piante come l’erba gatta o le foglie della pianta ragno che possono contenere un allucinogeno con effetti simili a quelli degli oppiacei.
Per evitare che il gatto mangi le nostre piante è utile:
- Posizionarle in luoghi a prova di gatto
- Piantare l’erba gatto, in modo che il micio si avventi solo su quella
- Aggiungere naftalina al terreno della pianta
- Spruzzare la pianta con uno spray repellente per i gatti, come l’essenza di limone
- Misure punitive soft come la pistola ad acqua, io ho provato con il mio micio e bastava prendere in mano lo spruzzino perché desistesse. Dopo qualche giorno la semplice presenza dello spruzzino vicino alla pianta, non lo faceva più nemmeno avvicinare.
[Fonte: Petplace]
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