Fake news e interpretazioni sbagliate rilanciate dai giornali rischiano di fare male ai nostri animali domestici oltre che a noi stessi. Va ripetuto ancora una volta: cani e gatti non possono attaccare il coronavirus agli esseri umani.
Uomo possibile veicolo di contagio?
Al contrario, le evidenze scientifiche degli ultimi mesi, sui soli 4 casi di contagio da uomo ad animale, mostrano che siamo noi a poter essere definiti “untori” dei nostri amici a 4 zampe se non facciamo attenzione. Il rischio maggiore che si può avere è che essendo Covid-19 positivi possiamo emettere delle particelle infette che si adagiano sul pelo degli animali: abbandonare i propri animali da compagnia per una paura priva di fondamento è qualcosa da evitare.
Il problema? L’aver compreso male le parole dette qualche giorno fa dalla virologa Ilaria Capua la quale ha da sempre sottolineato che gli animali domestici non possono essere veicolo di trasmissione, ma che al contempo aveva già previsto che noi umani saremmo potuti essere strumento di contagio o di contaminazione per il mondo animale. Dalla casistica attualmente conosciuta, sia “naturale” che ottenuta in laboratorio, è emerso che i gatti contagiati sono stati in grado di sviluppare anticorpi nei confronti della malattia e solo un felino, in Belgio, ha sviluppato la malattia vera e propria, migliorando dopo nove giorni dalla prima comparsa dei sintomi.
OMS e ISS ribadiscono la non pericolosità degli animali domestici
Da quel che si evince quindi, sarebbe meglio prendere le giuste precauzioni al fine di evitare di contagiare i propri gatti e i propri cani (sebbene quest’ultimi sembrino meno suscettibili al virus) nel caso si risulti positivi al nuovo virus. Attualmente, sul sito dell’Istututo superiore di Sanità, in una scheda realizzata da Umberto Agrimi, direttore del Dipartimento sicurezza alimentare, nutrizione e sanità pubblica veterinaria viene specificato:
Poiché la sorveglianza veterinaria e gli studi sperimentali suggeriscono che gli animali domestici siano, occasionalmente, suscettibili a Sars-CoV-2, è importante proteggere gli animali di pazienti affetti da COvid-19, limitando la loro esposizione.
Il suggerimento è quindi quello di prendersi cura di loro, non di abbandonarli. Un team dell’Istituto di ricerca veterinaria di Harbin avrebbe scoperto, nel corso di una sperimentazione dedicata all’interazione tra il nuovo coronavirus e i principali animali di compagnia e di fattoria che sebbene i gatti sembrino più suscettibili difficilmente sviluppano la malattia. Cani e ancor di più anatre, polli e maiali sembrano essere invece “immuni”.
Maggiori ricerche dovranno essere svolte ma su una cosa sono tutti d’accordo: dobbiamo proteggere i nostri animali dal Coronavirus, non abbandonarli per paura di un contagio improbabile.