Nel nostro Paese almeno 1 famiglia su 4 possiede un cane o un gatto, ma quali sono i comuni italiani davvero a misura di fido e micio? In cima alla classifica troviamo Modena, Pordenone e Torino. A svelarlo è la prima edizione del dossier sulle pratiche nella tutela degli animali domestici in Italia, presentato da Legambiente proprio in questi giorni a Firenze.
L’indagine, realizzata attraverso un questionario di 40 domande, ha visto il coinvolgimento di un centinaio di amministrazioni, chiamate a rispondere in merito a servizi e attività realizzate dai comuni capoluogo di provincia per la tutela degli animali, dalle campagne di informazione sulla normativa in materia, alla gestione delle strutture comunali, dalla possibilità di trasportare cani e gatti sui mezzi pubblici all’obbligo di munire i cani di microchip, dai piani di tutela per le colonie feline alle iniziative per promuovere l’adozione dei cani che si trovano nei canili.
Come ha commentato a margine della ricerca Antonino Morabito, responsabile nazionale Fauna Legambiente:
Dalla nostra indagine emerge un quadro generale interessante: in Italia le competenze ci sono, come insegna l’esperienza di Modena, Pordenone e Torino, ma bisogna ancora fare molto, magari prendendo esempio proprio dai comuni virtuosi.
Dal sondaggio i dati più rilevanti riguardano la microchippatura e la mappatura del territorio, attività che, pur essendo fondamentali per capire quanti animali sono presenti sul territorio e quante siano le strutture, rappresentano fronti non ancora consolidati. Positivo, invece, il dato sulle strutture comunali per ospitare cani randagi, presenti in 78 comuni, e quello sui piani di tutela e di controllo delle colonie feline.
Per quanto riguarda il binomio animali e mezzi pubblici, è emersa una discreta attenzione al problema, il 66,2% dei Comuni intervistati, infatti, dà la possibilità di viaggiare a bordo di autobus/tram/metro con il proprio amico a 4 zampe, ma un buon 26,9% non lo consente.
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