Ancora maltrattamento sugli animali, questa volta ci spostiamo nella zona di ragusa, in Sicilia, dove un uomo è stato denunciato e segnalato all’autorità giudiziaria dai Carabinieri del Nas e dalle Guardie Zoofile della Sezione Enpa di Ragusa, in quano utilizzava collari elettrici sui suoi due cani. Il reato che è stato contestato all’uomo è ovviamente quello di maltrattamento di animali. Le indagini sono partite grazie alla preziosa segnalazione di un residente della zona dove l’uomo denunciato viveva, il quale ha informato gli agenti dell’Enpa la presenza di due animali che vagavano sul territorio e che avevano al collo un dispositivo diverso dal solito collare per animali domestici.
L’intervento delle Guardie Zoofile e dei Carabinieri è stato immediato: hanno subito trovato i due cani, che sono regolarmente microchippati e registrati, in buone condizioni di salute, pur avendo al collo collari elettronici, che sono stati immediatamente sequestrati. Antonio Tringali, presidente dell’Enpa di Ragusa ha commentato così il nuovo successo dell’associziazione.
Grazie alle sinergie tra Guardie Zoofile e Carabinieri del Nas siamo riusciti a sottrarre i due quattrozampe a una situazione di maltrattamento, alla quale ha contribuito un vero e proprio controsenso normativo. La legge italiana, infatti, vieta l’uso dei collari elettrici ma non la loro commercializzazione: se veramente si vuole evitare il ripetersi di episodi simili, peraltro molto diffusi su tutto il territorio nazionale, occorre fermare una volta per tutte il commercio di tali dispositivi.
Ricordiamo che nel nostro paese l’utilizzo di collari elettronici utilizzati sugli animli domestici è vietato, ma c’è un solito paradosso all’italiana dietro la loro commercializzazione: infatti in Italia non è vietata la vendta di tali strumenti di tortura per animali, ma ne è vietato l’uso, come più volte affermato dalla Corte di Cassazione, che si è espressa in diverse sentenze. Insomma, comprarli si può, utilizzarli no.
Fonte: Enpa
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