Costretto a indossare un collare elettrico, cioè un tipo di collare che rilascia scosse elettriche ogni volta che il cane abbai. Da tre anni, un povero setter, tenuto in una gabbia in un giardino a Montemarciano (provincia di Ancona) era sottoposto a questa tortura. Le guardie zoofile dell’Oipa (Organizzazione internazionale protezione animali) di Ancona, intervenute dopo aver ricevuto segnalazione di un cane con uno strano collare, hanno liberato il setter e denunciato per maltrattamenti il proprietario, un cacciatore.
Alle guardie zoofile di Ancona era giunta una segnalazione di un cane con uno strano collare. Giunte sul posto per accertarsi di cosa si trattasse, un casolare nella frazione di Cassiano, hanno trovato un setter inglese di 10 anni, costretto all’interno di una gabbia in un giardino con un collare elettrico che è uffficialmente vietato in Italia.
Il setter, come appurato dalle guardie zoofile, era costretto a indossare questo collare elettrico da almeno tre anni e il motivo era proprio evitare che abbaiasse. Il proprietario, un cacciatore, utilizzava l’animale soltanto per le attività venatorie e nel resto del tempo lo teneva rinchiuso da solo.
Il cane, che una volta libero dal collare elettrico ha potuto finalmente abbaiare di nuovo, è stato posto sotto sequestro probatorio e trasferito al canile sanitario di Jesi, mentre il proprietario è stato denunciato per maltrattamento di animali.
Le condizioni di detenzione di questo cane esplicitano senza ombra di dubbio che era considerato esclusivamente come uno ‘strumento’ utile per l’attività di caccia, ma nulla di più – sottolinea Rocco Coretti, coordinatore delle guardie zoofile Oipa Ancona – La condotta denunciata gli ha negato per moltissimo tempo un bisogno primario, quindi lo faremo sottoporre a un periodo di osservazione e a una perizia da parte di un medico veterinario comportamentalista.
Fonte ansa.it
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