La coccidiosi può essere una malattia molto pericolosa e colpisce in modo particolare i gattini e cuccioli di cane. E’ causata dai coccidi, parassiti intestinali invisibili ad occhio nudo, e si trasmette tramite il contatto con le feci infette di un altro gatto. Diagnosticare la coccidiosi non è sempre semplice, perché presenta sintomi comuni anche ad altre malattie, tuttavia l’esame al microscopio delle feci permette di individuare la presenza del parassita in modo inequivocabile.
Coccidiosi nel gatto sintomi
- Diarrea
- Presenza di sangue nelle feci
- Inappetenza (occasionalmente)
- Presenza di muco nelle feci
- Ipotermia
- Dimagrimento
- Pelo opaco
- Cute secca
- Ritardo nella crescita
Nei casi più gravi si può verificare anche il prolasso del retto, che si manifesta con una formazione carnosa che sporge dall’ano. In questo caso, è necessario un tempestivo intervento chirurgico.
La coccidiosi può essere diagnosticata solo ed esclusivamente tramite l’esame al microscopio. Per gli animali adulti non rappresenta un pericolo, anche se è comunque preferibile curarla, mentre per i gattini può essere fatale a causa della risposta immunitaria meno efficace rispetto agli esemplari adulti.
Coccidiosi nel gatto terapia
La coccidiosi si cura con la somministrazione di farmaci coccidiostatici, che impediscono la proliferazione dei parassiti nell’intestino. Un farmaco veterinario molto efficace, che sostituisce i tradizionali sulfamidici, è il clazuril, che va somministrato per 10 giorni continuativamente. Inoltre, è fondamentale rimuovere le feci affinché i parassiti non contaminino l’ambiente.
In combinazione a questo trattamento è utile abbinare terapie di sostegno con liquidi, vitamine e zuccheri. La cura, sostanzialmente, viene interrotta nel momento in cui l’esame di controllo dal veterinario evidenzia la scomparsa dei parassiti. La prevenzione, come sempre, è di fondamentale importanza se vogliamo che il nostro micio resti in salute.
E’ necessario, perciò, preservare l’igiene ambientale, sottoporre il proprio gatto ad esami periodici delle feci, curare l’alimentazione e usare i trattamenti antiparassitari adeguati.
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