Il cobra reale è un serpente maestoso e bellissimo da vedere. Il suo veleno di certo lo rende molto poco appetibile come animale domestico ovviamente. Ma questo non toglie che sia particolarmente emozionante da studiare. E recentemente è stato scoperto che esistono quattro specie di questo importante rettile.
Una scoperta tanto attesa
Insomma, quella del cobra reale sarebbe una vera e propria famiglia. A fare questa scoperta interessante è stato il biologo esperto in questo tipo di serpenti P. Gowri Shankar che con la sua squadra di ricercatori della Kālinga Foundation, organizzazione non profit che si occupa di conservazione in India, è stato in grado d’individuare quattro linee genetiche distinte geograficamente di cobra reale: indomalese, indocinese, del Ghati e dell’Isola di Luzon. Vi è ancora attesa per l’approvazione dei relativi nomi scientifici da parte della Commissione internazionale di nomenclatura zoologica, ma ciò non toglie che per gli amanti dei rettili si sia raggiunta una risposta certa a una curiosità che da tempo girava nel settore.
La scoperta di queste linee genetiche del rettile è infatti frutto di ricerca ma anche di cattura dei cobra reali all’interno delle foreste pluviali, un’attività di certo non semplice. Approccio unito all’analisi anche dei campioni presenti nei musei: grazie alle nuove tecnologie è stato possibile studiare anche campioni molto degradati.
Avere a che fare con un serpente come il cobra reale non è di certo paragonabile agli sforzi ben più leggeri che vi sarebbero nel lavorare su delle rane. Questo serpente quando disturbato può alzarsi fino all’altezza di un individuo medio e arrivare a uccidere un elefante con il veleno del suo morso. P. Gowri Shankar è una delle poche persone al mondo che sono sopravvissute a un suo morso e lo stesso biologo attribuisce questa fortuna al poco veleno che il cobra è riuscito a iniettargli.
Cobra reale utile più di quel che si crede
È stata proprio questa esperienza a spingerlo con ancora più forza a ricercare una cura mirata contro i suoi morsi, partendo proprio da una migliore classificazione. Un atto questo che può portare anche a una maggiore conservazione di questo stupendo serpente che nel suo habitat naturale e incontaminato è un vero e proprio reale. Un re messo a repentaglio a causa dell’urbanizzazione e della deforestazione. L’Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN), non è un caso, classifica il cobra reale tra le specie vulnerabili all’estinzione.
Per anni sono state notate differenze visibili tra le specie, a partire dai motivi sulla pelle fino ad arrivare alle diverse tipologie di nido. Un esempio? La femmina del cobra reale è l’unico serpente che costruisce il nido per le uova usando il proprio corpo ma mentre la specie indocinese sorveglia le uova fino a una settimana prima della schiusa, quella del Ghati abbandona le uova poco dopo aver costruito il nido.
Nonostante la sua bellezza e a causa della sua pericolosità questo serpente è ucciso spesso senza motivo, non tenendo conto del fatto che non sia un serpente comunque particolarmente mordace se non si sente in pericolo e che il suo ringhio, simile a quello di un cane, basta spesso a tenere lontani animali e persone. Non si pensa poi alla sua utilità: il cobra reale si ciba di crotalino, un serpente velenoso che uccide circa 140 mila persone l’anno.