Cos’è il Circovirus canino? Se ne sta parlando molto negli Stati Uniti in queste ultime settimane, dove si sta diffondendo anche una situazione di panico probabilmente esagerata. Il Circovirus o CV di fatto è un virus che colpisce abitualmente i maiali e gli uccelli (circovirus suino e circovirus aviario), con sintomi e problematiche anche letali.
Alcuni cani, ma solo nello Stato dell’Ohio, sono deceduti in preda a sintomi virali acuti con vomito, diarrea anche con sangue, letargia e perdita di peso. Il dipartimento di salute animale, come di prassi ha avviato alcuni test specifici dai quali è risultata la presenza in un solo cane di questo circovirus.
Di fatto non è detto che la causa dei decessi di tali pets sia riconducibile allo stesso agente infettivo, anche se numerosi i sintomi coincidenti (tanti anche i cani malati, colpiti da questa violenta sindrome gastrointestinale). C’è ancora molto da studiare e capire prima di allarmarsi. Ma dunque il salto della specie da maiali/uccelli a cani c’è dunque stato? In realtà spiegano gli esperti non si tratta proprio dello stesso agente infettivo, ma di uno molto simile, un parente vicino e dunque un circovirus che si è modificato nella sua penetrazione ai cani. Nel sito dell‘American Veterinary Medical Association (AVMA) ci sono ulteriori spiegazioni al riguardo.
I Circovirus sono piccoli virus noti da tempo (e molto comuni in ogni angolo del pianeta) per infettare pericolosamente maiali e uccelli, oltre che per la capacità di sopravvivere a lungo nell’ambiente. Su di loro però c’è ancora molto da scoprire. In particolare il circovirus canino, più simile al suino che all’aviario, è stato isolato per la prima volta solo un anno fa, nel giugno del 2012, nell’ambito di uno screening genetico alla ricerca specifica di nuovi virus, nel corso del quale si è dimostrato avere un’incidenza del 2,9% sulla popolazione di cani analizzata. Nell’aprile del 2013 inoltre un virus simile è stato identificato in un cane in California, che mostrava vomito con tracce ematiche e diarrea acuta.
Da qui un lavoro a tappeto di analisi su cani sintomatici e non. Una minima incidenza nei cani malati è stata trovata, ma non c’è conferma che da solo questo agente patogeno possa portare a malattia grave e decesso del cane, quanto piuttosto si pensa ad una concomitanza con altre sovrinfezioni. In più è stato trovato anche nelle feci di 14 cani sani su 204 analizzati, a suggerire che non necessariamente questo virus conduce a malattia. Dunque? Al momento nessun allarme giustificato, ma di certo nel futuro si tornerà a parlare di questo virus. Speriamo in bene.
Fonte: pet med
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