L’anemia nel gatto

anemia nei gatti

La parola anemia deriva dal greco e significa “senza sangue” ed è una malattia che colpisce sia gli uomini che gli animali. Nel gatto, l’anemia può diventare un problema molto serio, soprattutto se non è riconosciuta in tempo; in particolare nei gatti anziani che passano gran parte della loro giornata a dormire, infatti il primo sintomo dell’anemia è l’affaticamento, e spesso diventa difficile riconoscerlo tra il normale poltrire del micio.

Non a caso, infatti, i gatti che vengono portati dal veterinario presentano sintomi più visibili come vomito o inappetenza prolungata, piuttosto che l’affaticamento. Il problema è che quando il veterinario effettua le analisi del sangue al micio, esso presenta già condizioni critiche e un numero di globuli rossi molto basso; diverso è il discorso per un gatto giovane, nel quale l’affaticamento non può passare inosservato.

Animali domestici in sovrappeso, colpa delle feste

gatto cane grassoCene e cenoni, pranzi e pranzetti, veglie e veglioni, spuntini e aperitivi delle feste non sono colpevoli di far ingrassare soltanto noi esseri umani che, a conti fatti, Natale, Capodanno ed Epifania conclusisi, ci ritroviamo con qualche chilo da smaltire. A fare le spese dei pasti ipercalorici ed interminabili delle festività sono anche gli animali domestici, stando a quanto afferma una recente indagine del Telefono Amico dell’AIDAA (Associazione Italiana per la difesa di Animali ed Ambiente).

Ad essere in sovrappeso, e addirittura obesi, sarebbero infatti ben il 15% dei gatti ed il 18% dei cani che vivono nelle nostre case, due milioni i cani e un milione i gatti sottoposti a stress alimentare. Colpa di un’alimentazione errata ed ipercalorica e non da ultimo del fatto che spesso e volentieri si danno a cani e gatti avanzi di cibi non adatti a loro, troppo grassi e con sostanze difficili per gli animali da metabolizzare e smaltire in fretta.

Botti di Capodanno e animali domestici, l’allarme della LAC

botti caniGatti, cani, ma anche uccellini e altri animali domestici possono risentire dei forti rumori provocati dai botti che tradizionalmente vengono fatti esplodere per festeggiare l’arrivo del nuovo anno. La LAC, la Lega per l’Abolizione della Caccia, mette in guardia dal rischio causato dai petardi ed altri esplosivi “festosi” i proprietari di pets, diffondendo una notizia forse sconosciuta ai più: se tutti infatti sappiamo che gli amici a quattro zampe odiano tuoni  e botti, e corrono a nascondersi quando li sentono, in pochi forse sanno che in alcuni casi l’animale può anche spaventarsi a morte, nel senso letterale dell’espressione:

Nei gatti, e soprattutto nei cani, un botto crea forte stress e spavento tali da indurli a fuggire dai propri giardini e recinti, per scappare dal rumore a loro insopportabile, finendo spesso vittime del traffico o di ostacoli non visibili al buio. Negli animali degli allevamenti come mucche, cavalli e conigli, le conseguenze delle esplosioni possono provocare nelle femmine gravide addirittura l’aborto da trauma da spavento.

L’alimentazione del gatto anziano

alimentazione gatto anziano

Grazie alle maggiori cure e attenzioni, la vita media dei gatti casalinghi si è allungata circa 5 volte in più rispetto a quelli selvatici; la maggior parte dei gatti domestici raggiunge i 16-18 anni di vita, e una piccola parte addirittura i 20 anni, anche se la vita media è di 13 o 14 anni.

Quando il micio invecchia, oltre ad avere più bisogno di cure e attenzione, perché è più esposto a disturbi e malattie, necessita di un’alimentazione più accurata. In commercio esistono dei cibi studiati appositamente per i gatti anziani, che hanno un maggiore contenuto di grassi, fibre e vitamine con un moderato apporto di proteine, ma che hanno il limite di essere più costosi rispetto ai cibi tradizionali.

Agopuntura per cani e gatti

agopuntura caniL’omeopatia funziona anche sugli animali domestici e a quanto sembra in America è già tra le terapie alternative offerte dai veterinari per curare gli animali sofferenti, in particolar modo quelli che soffrono di malattie e dolore di tipo cronico. Mal di schiena cronico, disturbi neurologici, artrite: la clinica veterinaria di Jordan Kocen a South Paws (Fairfax) in Virginia, appena fuori la capitale degli Stati Uniti, Washington, ha una soluzione, che offre l’agopuntura come cura alternativa ai suoi molti pazienti. Lo spiega lo stesso Kocen, veterinario di cinquant’anni che dirige la struttura:

Io uso l’omeopatia, l’agopuntura e le erbe cinesi. E impiego lo stesso tipo di aghi che vengono utilizzati per curare le persone. I canali di base dell’agopuntura sono gli stessi. L’agopuntura stimola allo stesso modo il sistema nervoso.

Piante ornamentali, occhio a quelle tossiche per i nostri pets

gatto stella di nataleLe piante ornamentali sono un ottimo modo per decorare la casa durante le vacanze e colorare un grigio inverno. Durante le fredde serate invernali si trascorre più tempo tra le mura domestiche, si ricevono ospiti durante le feste natalizie e dunque è più che normale voler abbellire la propria casa rendendola ancora più accogliente. Occhio però alle piante che possono risultare tossiche se ingerite da animali domestici e bambini. I proprietari di animali domestici devono essere consapevoli che molte di queste piante comuni sono velenose per cani e gatti.

Il livello di tossicità varia da lieve a grave, e la quantità di pianta ingerita determina la gravità più o meno intensa degli effetti collaterali. In generale, i disturbi gastrointestinali sono le conseguenze più comuni, ma se il gatto o il cane ne hanno mangiata in quantità eccessive allora possono svilupparsi anche convulsioni, coma e addirittura la morte è possibile.

Come fare il bagno al gatto

fare il bagno al gatto

Il mantello del gatto, soprattutto se si tratta di un esemplare a pelo lungo, ha bisogno di molte cure, e oltre alle quotidiane spazzolature, è necessario lavarlo ad intervalli regolari; il bagno serve ad eliminare il pelo morto, lo sporco che il micio ha raccolto in giro e i vari parassiti. Il bagno non è un’attività particolarmente gradita dal gatto, ma se lo abituerete fin da piccolo, sarà un momento poco traumatico, sia per lui che per voi.

Un gatto a pelo lungo deve essere lavato ogni due o tre settimane, mentre uno a pelo corto ogni due mesi, oppure può essere lavato a secco senza bisogno di immergerlo nell’acqua. Il gatto può essere tranquillamente lavato all’interno di un catino di plastica, e per fare questa operazione è necessario munirsi di uno shampoo per gatti, un paio di asciugamani, un recipiente di plastica morbido e una spazzola; prima di bagnarlo spazzolate il mantello con cura, perché i nodi del pelo una volta bagnati sono difficili da sciogliere.

Stendete uno dei due asciugamani sul fondo del catino in modo da non far scivolare il gatto, e riempitelo con acqua calda (ma non bollente) e mettete dentro il micio facendo attenzione a non immergerlo completamente per non farlo spaventare; con il recipiente di plastica, bagnate l’animale con un po’ di shampoo unito ad acqua calda. Massaggiate il pelo dolcemente per far penetrare lo shampoo, facendo attenzione a non farlo entrare negli occhi e nelle orecchie; durante questa operazione rassicurate il vostro gatto, parlandoci in modo affettuoso.

Le zecche nel gatto

zecche nel gatto

Le zecche sono dei parassiti che, come le pulci, si nutrono del sangue dell’animale che li ospita; la loro particolarità consiste nel gonfiarsi dopo il pasto e raggiungere delle dimensioni piuttosto importanti. Per fortuna, i gatti ne sono colpiti raramente, a meno che non vivano in campagna a stretto contatto con animali da cortile.

In generale, le zecche sono parassiti trasportati da animali randagi, oppure da pecore e uccelli, e la loro diffusione può avvenire anche a grandi distanze provocando infestazioni molto estese, anche a causa della grande quantità di uova che la femmina riesce a deporre. La vitalità delle zecche è legata alla temperatura: quando essa scende sotto i 10°C o sale sopra ai 25, le zecche si rifugiano sotto terra, e vi restano per vari mesi in attesa che le condizioni climatiche migliorino.

Se decidete di eliminare manualmente le zecche dal vostro gatto dovete fare molta attenzione perché durante l’estrazione potrebbero rompersi e liberare il sangue infetto che contengono: per questa operazione, quindi, utilizzate una pinzetta, facendo attenzione ad estrarre anche il rostro boccale nella cute, perché se lo lasciate all’interno della pelle potrebbe provocare un granuloma.

Come difendere il gatto dalle pulci

pulci gatto

Quando vediamo un gatto grattarsi la prima cosa che pensiamo è che il micio abbia le pulci; premesso che per i gatti grattarsi è normale, e che lo fanno anche solo in risposta ad uno stimolo pruriginoso generico,vediamo cosa fare se il nostro felino è stato attaccato dalle pulci.

Le pulci sono dei parassiti che si nutrono del sangue dell’ospitante e che si riproducono molto velocemente: basti pensare che ogni femmina può deporre fino a 50 uova al giorno. Se l’animale è stato attaccato dalle pulci inizierà a grattarsi con insistenza, ma essendo molto piccole, l’unico modo per scoprire se il gatto è stato infettato è usare una lente di ingrandimento; sollevate il pelo del micio e cercate questi parassiti lunghi circa 2 millimetri di colore rosso marrone, oppure verificate la presenza di puntini neri simili a granelli di sabbia, che sono gli escrementi delle pulci.

Se il gatto cade…

caduta gattoQuando si parla di gatti c’è da fare un’importante distinguo, tra quelli che vivono in campagna o comunque liberi di uscire in giardino e rientrare in casa a loro piacimento, e mici che non hanno accesso all’esterno e abitano 24 ore su 24 in appartamento e dunque suscitano maggiori preoccupazioni quando si tratta di farli andare anche solo sul balcone per la prima volta, o ancora se si trasloca e ci sarebbe la possibilità nella nuova abitazione di farli stare all’aperto.

Quello che ci si chiede spesso, avendo sempre sentito parlare dei gatti come di animali equilibristi, in grado di fare salti da più piani e di ricadere sui cuscinetti delle zampe rimanendo quindi illesi, è se e quali rischi corra il nostro gatto quando cade da una certa altezza.

Un albero di Natale a prova di gatto

gatto albero di NataleIl Natale quando arriva arriva, come direbbe qualcuno. E c’è da dire che ogni anno il conto alla rovescia per le festività invernali si fa sempre più corto, o almeno così sembra, dal momento che già intorno al mese di settembre i centri commerciali per spingere agli acquisti si addobbano a festa e sfoggiano i simboli natalizi per eccellenza: panettoni e spumanti nel reparto alimentare e alberi di ogni dimensione, e lucine colorate nelle vetrine e nei punti di passaggio. A proposito di albero, qualcuno lo ha già fatto, altri aspettano l’otto dicembre, come vuole la tradizione, in tanti si ridurranno alla sera della vigilia, e c’è chi ci rinuncerà del tutto.

L’ideale sarebbe scegliere un albero sintetico e riciclarlo ogni anno. E’ comodo, economico, bello e non sporca casa. Ma  quello che più ci preme sapere, tra albero e presepe e decorazioni varie, è come regolarsi con i nostri amici a quattro zampe. Evitare che l’abete e le palle natalizie diventino rispettivamente un arrampicatoio e un gioco spassosissimo per i nostri gatti è un’impresa ardua, soprattutto se si tratta di mici di casa, che non mettono mai piede fuori e appena vedranno un albero vero si catapulteranno sulla preda non credendo ai loro occhi e… alle loro zampe.

Il raffreddore nel gatto

raffreddore gattoI gatti, proprio come gli umani, possono contrarre l’influenza e soffrire di sindromi da raffreddamento. Mentre i casi lievi possono essere curati a casa, molte volte è necessario il consulto del veterinario che prescriverà un ciclo di antibiotici.
Se il vostro gatto ha lacrimazione dagli occhi, il naso che cola e frequenti attacchi di starnuti, anche violenti, è chiaro che sia stato affetto da raffreddore. Un’infezione delle vie respiratorie superiori, più o meno grave, è la causa principale che determina i classici sintomi influenzali.

Può capitare, però, che a causare la lacrimazione degli occhi e gli starnuti sia una qualche forma di allergia di cui soffre il gatto. I gatti che soffrono di raffreddore provocato da allergia, al contrario di quelli colpiti da influenza, starnutiscono anch’essi molto ma non diventano apatici e non sviluppano febbre.
I gatti piccoli e i gatti anziani sono più esposti a raffreddori violenti perchè hanno un sistema immunitario ancora poco sviluppato nel caso dei cuccioli e indebolito se si tratta di esemplari più avanti con gli anni.

Le malattie dermatologiche del gatto (R-U)

malattie dermatologiche gatti R-U

Oggi concludiamo la nostra panoramica sulle principali malattie dermatologiche dei gatti; ieri abbiamo conosciuto eczema, forfora e papilloma, oggi è il turno di rogna, tigna, tricofizia e ulcera labiale.

Rogna. La rogna dei gatti è detta sarcoptica, perché è provocata da un acaro chiamato sarcoptes cati; in caso di attacco di rogna, il gatto sentirà un prurito molto forte, che lo porterà a grattarsi con molta foga, fino alla caduta di ciuffi di pelo. Di solito, le zone più colpite dalla rogna sono la testa e gli arti inferiori; per fortuna, questa malattia e curabile con l’ausilio di pomate e lozioni consigliate dal veterinario.

Tigna favosa. La tigna è una dermatite provocata da alcuni funghi che si attaccano al gatto con il contatto con alcuni topi che ne sono portatori; la tigna si presenta con arrossamenti e croste con avvallamenti centrali che ricordano i favi degli alveari: da qui la denominazione “favosa” per questo tipo di tigna. Le zone più colpite sono gli arti, la testa e l’addome; la tigna è una malattia curabile sia con gli antibiotici, sia applicando delle apposite pomate sulle croste provocate dai funghi.

Le malattie dermatologiche del gatto (E-P)

malattie dermatologiche gatti E-P

Oggi torniamo a parlare delle malattie dermatologiche del gatto e di quali sono i rimedi per alleviare i fastidi dei nostri amici a quattro zampe; in particolare oggi ci occuperemo di eczema, forfora e papilloma.

Eczema. L’eczema è un’infiammazione della pelle caratterizzata da vesciche e arrossamenti, che provoca un forte prurito con conseguente asportazione di croste e brandelli di pelo. Questo disturbo è più frequente nei gatti anziani rispetto a quelli giovani; esistono diversi tipi di eczemi a seconda della causa che li ha scatenati, ovvero una cattiva pulizia della pelle, un’alimentazione sbagliata, la carenza di vitamine, l’utilizzo di saponi irritanti. Tutto il corpo può essere soggetto all’eczema, ma di solito le zone più colpite sono quelle del dorso, della testa e del collo.

L’eczema può presentarsi in forma acuta oppure cronica; quella acuta, se viene individuata e curata subito non provoca danni, mentre quella cronica, conseguenza delle mancate cure di un normale eczema, diventa difficile da debellare e tenderà a riproporsi d’estate e nei gatti anziani e obesi. La cura da applicare deve essere sia medica che alimentare; il veterinario prescriverà lozioni e pomate, e il proprietario del gatto, da parte sua, deve stare molto attento alla dieta del micio, offrendogli solo pesce bianco, verdure, formaggi, fermenti lattici, riso ben cotto, e nessun tipo di farinaceo.