Anisocoria nei gatti

L’anisocoria è una disuguaglianza del diametro pupillare. Si verifica quando una pupilla è dilatata e l’altra è invece più ristretta. La causa dell’anisocoria varia: il disturbo può essere provocato da anomalie del sistema nervoso, così come da infezioni, infiammazioni, tumori o da traumi che coinvolgono l’occhio.

Cause legate a disturbi del sistema nervoso:

  • Trauma cranico
  • Disturbi del nervo ottico, il nervo primario dell’occhio
  • Disturbi del nervo oculomotore, un nervo cranico che fornisce il senso muscolare e il movimento degli occhi
  • Malattie del cervelletto, una parte del cervello
  • Disturbi del tratto ottico, un fascio di fibre nervose associate all’occhio

Alopecia nel gatto

L’alopecia nel gatto è la mancanza totale o parziale di pelo in qualsiasi zona della pelle in cui normalmente dovrebbe essere presente il mantello. Può essere causata da un auto-trauma che si procura il gatto con i graffi o mordendosi e masticandosi la cute, da malattie del follicolo pilifero che causano la caduta dei peli, o ancora dall’incapacità dei peli di ricrescere dopo la normale caduta.

Una perdita consistente di peli può rendere il gatto più sensibile agli elementi. Inoltre, alcune delle malattie che possono causare alopecia possono anche avere effetti dannosi su altri organi e sistemi dell’organismo dell’animale.

Sintomi.

  • Perdita di peli
  • Aspetto anomalo della pelle

Colite nel gatto

La colite è un’infiammazione del colon, o intestino crasso. Può essere acuta, con insorgenza improvvisa e di breve durata o cronica, ovvero nel caso in cui sia presente per almeno due o tre settimane o abbia una ricorrenza episodica.

Nei gatti, non vi è alcuna associazione con fattori variabili come l’età o il genere. Ci sono molte possibili cause responsabili dell’insorgenza di colite nel gatto. Queste includono:

  • Malattie infiammatorie specifiche del colon. Linfocitica-plasmatica, istiocitaria, granulomatosa, suppurativa ed eosinofila sono termini che descrivono la colite, sulla base del tipo predominante di cellule presenti nel colon infiammato.
  • Agenti infettivi, come batteri, virus, funghi o parassiti.
  • Intolleranza o allergia alimentare.
  • Abusi alimentari.
  • Cancro del colon.
  • Trauma, interno o esterno.
  • Intussuscezione, ovvero l’invaginazione intestinale: si tratta di uno scivolamento di un tratto dell’intestino dentro un altro tratto dello stesso intestino.
  • Gastroenterite emorragica, una malattia infiammatoria del tratto intestinale caratterizzata da emorragia.
  • Pancreatite (infiammazione del pancreas).
  • Colite associata ad antibiotici.

Carenza di tiamina nel gatto

La carenza di tiamina nel gatto è una sindrome clinica associata a lesioni vascolari e danni ai nervi causati dalla carenza di vitamina B1. E’ causata da un inadeguato apporto dietetico di tiamina, un componente del complesso di vitamine appartenenti al gruppo B, che appare insufficiente rispetto alle esigenze complessive dell’organismo.
Questa deficienza è più comune nel gatto che nel cane ed è particolarmente diffusa nei gatti che si cibano di pesce crudo.

Cause generali

  • Dieta a base di pesce crudo
  • Solfiti (prodotti chimici) nella dieta che interferiscono con l’assorbimento di tiamina

Neoplasia gastrointestinale nel gatto

La neoplasia gastrointestinale è un tipo di cancro che si sviluppa in tutto il tratto gastrointestinale, compresa la cavità orale (bocca), l’esofago, lo stomaco, l’intestino tenue, l’intestino crasso ed il retto. La neoplasia può essere primaria, il che significa che ha origine direttamente nel tratto gastrointestinale, o metastatica, ovvero che si sviluppa da un’altra parte del corpo intaccata da un tumore.

Le cause specifiche dello sviluppo di un tumore primario non sono state identificate, anche se questa forma tumorale è stata associata a diverse malattie. L’infiammazione cronica o l’irritazione si pensa siano probabili fattori di rischio in alcuni casi.

Il cancro di solito si verifica a partire dalla mezza età e nei gatti anziani. A seconda del tipo di tumore e della posizione, possono esserne colpite razze diverse, di età e specie variabili. All’inizio della malattia, molti casi sono asintomatici, il che significa che non presentano alcun sintomo clinico.

Ipertensione nei gatti

La pressione arteriosa elevata – propriamente detta ipertensione arteriosa sistemica – è un aumento della pressione sistolica o diastolica del sangue arterioso. La pressione arteriosa ha due valori: la pressione sistolica, che è l’alto valore che si sviluppa quando il cuore si contrae e pompa il sangue e la pressione diastolica, il basso valore che si verifica quando il cuore si rilassa e si riempie. Ad esempio, 120/80 equivale ad una pressione sistolica di 120 mmHg e ad una pressione diastolica di 80 mmHg.

Una sistolica costantemente superiore a 160 mmHg nel gatto è considerata elevata. La pressione diastolica nei gatti non dovrebbe superare i 100-110 mmHg, a condizione che si registri il valore quando l’animale è rilassato.

Cause.

  • Tumori della ghiandola surrenale, come il feocromocitoma, che è un tumore corticosurrenale causa della malattia di Cushing o la malattia di Conn
  • Farmaci
  • Disturbi del sistema nervoso centrale

Mini-guida al benessere dei quattrozampe (parte due)

Pubblichiamo la seconda ed ultima parte della nostra mini-guida al benessere degli animali domestici. Nella precedente puntata abbiamo parlato dell’importanza dell’alimentazione e dell’attività fisica per mantenere i nostri pets sani a lungo e per permettergli di affrontare al meglio gli affanni dell’età che non affliggono solo noi umani, ma anche i quattrozampe.

La parola chiave è prevenzione sin dalla più tenera età. Non pensate di correre ai ripari quando ormai il cane o il gatto sono anziani e di dedicargli solo allora cure ed attenzioni speciali, perché molte malattie possono prevenute e curate se diagnosticate tempestivamente.

Ed oggi, tra i punti da non sottovalutare, vi ricorderemo proprio delle visite dal veterinario periodiche ma anche dell’importanza della vita sociale, dell’igiene e delle nostre attenzioni. Vediamoli dopo il salto.

Mini-guida al benessere dei quattrozampe (parte uno)

Non è raro incontrare persone di mezza età o anche molto avanti con gli anni che appaiono in splendida forma ed affermano di sentirsi più giovani. Merito di uno stile di vita sano, fatto di una dieta equilibrata, di movimento regolare e tanto buon umore.

E i nostri amici animali, come se la passano con l’avanzare degli anni? Spesso quando qualche proprietario di un cane piuttosto che di un gatto vispo e smagliante ci rivela la sua età rimaniamo di stucco, perché ci sono animali che invecchiano benissimo e dimostrano la metà dei loro anni. Anche in questo caso, il merito è di uno stile di vita esemplare e siamo noi proprietari gli artefici. La buona salute, costante nel tempo, dei nostri pets è tutta nelle nostre mani. La chiave è una corretta alimentazione, la prevenzione, un’attività fisica regolare e tanto amore e allegria, aggiunta che non guasta perché un animale domestico sano è anche felice e viceversa.

Non c’è bisogno di elisir miracolosi per aggiungere anni alla vita dei nostri quattrozampe. E’ sufficiente seguire questi dieci consigli per aiutare il sia il cane che il gatto a godersi al meglio gli anni della maturità.

Malattie cardiache e animali domestici, uno sguardo al cuore dei nostri pets

Malattie cardiache, un big killer per noi bipedi, tanto da essere oggetto di campagne di prevenzione su scala globale volte a migliorare la salute cardiovascolare della popolazione mondiale. E per quanto riguarda i nostri amici a quattro zampe? Cosa dobbiamo aspettarci?
A differenza delle persone, che spesso sviluppano malattie coronariche a causa delle placche ateriosclerotiche, cani e gatti in genere sviluppano altri tipi di disturbi del cuore.

Nei cani, le più comuni sono la cardiomiopatia e la malattia della valvola mitrale. La cardiomiopatia si verifica in genere nelle grandi razze come Doberman, Pinscher e Boxer. La malattia della valvola mitrale si verifica più spesso nella mezza età e nelle razze piccole. I Cavalier King Charles Spaniel sono particolarmente inclini a questa malattia, anche in tenera età. La maggior parte degli esemplari sviluppa, prima o poi nel corso della vita, la malattia.

Nei gatti, la cardiomiopatia è il disturbo cardiaco più riscontrato. Una forma della malattia, la cardiomiopatia dilatativa, è causata da un deficit di taurina e una volta era molto comune. Ora, grazie alla taurina che viene aggiunta negli alimenti del gatto, la condizione si verifica raramente ed è la cardiomiopatia ipertrofica la più comune forma di malattia cardiaca diagnosticata nei gatti.

Se il gatto ha paura dei tuoni…

L’estate ci ha salutato ormai da qualche giorno e con l’arrivo dell’autunno aumenteranno le precipitazioni a carattere temporalesco. Poche specie – uomo compreso – ascoltano con piacere i rumori di un temporale, con tutto quello che la tempesta comporta incluso l’oscurarsi del cielo, i fulmini ed i tuoni.

Per alcuni la paura è ossessiva tanto da trasformarsi in fobia. Succede a molti cani, più raramente nei gatti. Malgrado i nostri amici felini siano piuttosto a proprio agio quando fuori infuria un temporale, possono esserci delle eccezioni. In tal caso, vediamo come comportarci per arginare il problema.

Prima di considerare la specificità della fobia del temporale nei gatti, vale la pena sottolineare che la paura è una risposta normale ad una situazione che scatena una sensazione di pericolo. Le fobie invece sono paure estreme ed irrazionali in cui la reazione viene ingrandita al punto da generare una disfunzione.

Se il gatto perde peso

La perdita di peso è una condizione fisica che deriva da un saldo calorico negativo. Ciò si verifica in genere quando il corpo usa e/o espelle sostanze nutritive essenziali, più velocemente di quanto possa consumarle. In sostanza si bruciano più calorie di quanto se ne stanno assumendo. La perdita di peso è considerata clinicamente importante quando si supera il 10 per cento del peso corporeo normale e non è associata a perdita di liquidi. Quando il gatto perde peso, l’appetito può essere normale, aumentare o diminuire.

Sintomi.

  • Perdita di peso
  • Perdita di massa muscolare
  • Mantello sciupato
  • Diarrea
  • Vomito
  • Rigurgito
  • Difficoltà a deglutire

Ipoglicemia nel gatto

L’ipoglicemia nel gatto si verifica quando il tasso glicemico, ovvero la concentrazione di zuccheri nel sangue, è pari a meno di 70 milligrammi per decilitro (mg/dl). I sintomi dipendono dalla rapidità nella diminuzione di concentrazione di glucosio nel sangue, ma raramente si verificano fino a quando non scende al di sotto di 50 mg/dl.

I sintomi dipendono dal tasso di diminuzione della concentrazione di glucosio nel sangue, dalla causa sottostante all’ipoglicemia, e dalla cronicità del problema. Una forma comune di ipoglicemia è chiamata ipoglicemia giovanile perché si verifica nei cuccioli di meno di 3 mesi di età. L’ipoglicemia giovanile è comune nei gattini perché non hanno pienamente sviluppato la capacità di regolare la concentrazione di glucosio nel sangue e hanno un alto fabbisogno di glucosio. Stress, freddo, denutrizione, e parassiti intestinali sono i problemi che possono scatenare e far precipitare un attacco di ipoglicemia giovanile.

Il diabete nel gatto, fattori di rischio alimentazione e obesità

Di diabete mellito nei cani e nei gatti abbiamo già parlato abbondantemente in passato. Oggi ci occupiamo nello specifico dei gatti e dei fattori di rischio più rilevanti per i nostri amici a quattro zampe. Iniziamo con il dire che il diabete, purtroppo, è una malattia relativamente comune nei gatti.
Alcuni gatti sono più a rischio di altri? La risposta è sì. Alcuni studi hanno suggerito che la qualità dei prodotti alimentari influisce nel determinare il rischio di insorgenza della patologia. Ad esempio, gli alimenti che hanno un tasso più elevato di amido e carboidrati, il cibo secco per intenderci, possono portare ad un rischio di diabete maggiore rispetto a quello provocato da un consumo maggiore di proteine, componenti base del cibo umido.

D’altra parte, riguardo al cibo umido ed al cibo secco, ed a quale sia più indicato per il nostro micio, i pro ed i contro dell’uno e dell’altro tipo di dieta, abbiamo già parlato.
Uno studio effettuato di recente presso l’Università del Missouri suggerisce che, riguardo al rischio di diabete, non è determinante la qualità quanto piuttosto la quantità.

Come prevenire le malattie più “costose” del gatto

Risparmiare sulla parcella del veterinario si può. Come? Con la prevenzione ovviamente, che in primis è utile per tutelare la salute del nostro animale domestico, ed in più può farci tagliare le spese destinate ad interventi, farmaci e ricoveri in strutture veterinarie.
Alcune patologie o incidenti sono particolarmente costosi da trattare. Pensiamo a quelli che richiedono un pronto intervento, ad esempio, in orari fuori dalle visite ordinarie in ambulatorio, con tariffe raddoppiate, o a lunghe degenze in cliniche che trattino i disturbi dentali, o ancora alle linee di alimentazione specifiche, e spesso più costose, che si rivelano necessarie quando il nostro amico a quattro zampe è obeso.

Alcune patologie ed incidenti non sono prevenibili, altri sì e molto dipende dal nostro buon senso e da come ci prendiamo cura dei pets. Veniamo ai gatti, ad esempio. Cosa possiamo evitare che accada e cosa possiamo prevenire agendo con largo anticipo con gesti quotidiani che mettano in sicurezza il micio ed il nostro portafoglio?