Mici e cani: i bisogni psicosomatici

cani

Vi è mai capitato di incontrare un amico a quattro zampe con il suo padrone ed accorgervi che sono molto simili? Nulla di più normale e l’effetto riguarda pure l’aspetto legato alle abitudini e al modo di reagire. Si, perchè un animale che vive in famiglia, alla fine, tende ad assimilarne caratteristiche ed umori. In misura diversa è vero, ma cani e gatti in particolare, diventano dipendenti dal gruppo familiare di adozione e soffrono molto se vengono abbandonati da un giorno all’altro. Si sintonizzano con i ritmi del gruppo umano e capiscono i vari toni di voce, quello calmo, quello arrabbiato e quello in grado di dare comandi. Molti proprietari, allo stesso modo, possono alterare il loro equilibrio e confonderli e persino causare disturbi funzionali diversi perchè cresce l’ansia e la preoccupazione di comprendere svariati segnali e questo mette sempre in funzione e allarme una parte del cervello.

Gatti anziani, la qualità della vita è importante nei mici affetti da malattie croniche

Torniamo a trattare l’argomento della salute del gatto anziano. I gatti oggi sono sempre più longevi per via delle cure veterinarie sempre più efficaci, delle vaccinazioni che li proteggono da numerosi virus e malattie, senza contare il fatto, non certo trascurabile, che vivendo spesso in casa sono meno esposti al rischio di essere investiti o coinvolti in altri tipi di aggressioni o incidenti.

Anche i mici che trascorrono la loro esistenza tra le mura domestiche devono però fare i conti con gli acciacchi dell’età che avanza che non risparmiano nessuno.

E’ difficile stabilire quando è il momento di porre fine alle sofferenze di un gatto affetto da una malattia cronica. L’idea di separarcene è straziante. E’ bene parlarne con il veterinario e valutare in base a quelli che sono i fattori fondamentali per una qualità della vita accettabile e tollerabile dal micio.

Benessere amici a quattro zampe: acqua e cibo non bastano

Inutile dirlo, un buon padrone per un cane, un gatto o per qualsiasi altro animale domestico, non è soltanto quello che riesce a fornirgli dell’acqua e del cibo fresco, ma anche colui che sa donargli affetto e le cure necessrie, non ultimo le visite periodiche dal veterinario. Non dimenticate, infatti, che i controlli, di tanto in tanto, sono importanti anche pre un cucciolo apparentemente in buona salute, questo indipendentmente dalla taglia e dalla razza.

Seborrea nei gatti

La seborrea o pelle sebo-squamosa è frequente negli animali, può definirsi più un sintomo che una malattia. Può essere secca o grassa (seborrea oleosa) ed in commercio esistono diversi shampoo per ogni tipo di seborrea.

Nella maggior parte dei casi, le squame sono conseguenza di un’altra malattia della pelle. In questi casi, di solito, non erano evidenti in giovane età e si sono palesate successivamente a seguito di prurito o di altri problemi della pelle. L’identificazione della causa di fondo è importante per controllare il disturbo.

Diagnosi

Il veterinario farà una diagnosi basandosi sulla storia clinica completa del gatto e vi chiederà a che età è insorto il problema, quando il primo sintomo, se il prurito ha preceduto la comparsa delle squame o si è verificato come conseguenza delle lesioni cutanee.
Successivamente procederà con un esame fisico completo. Se c’è una malattia primaria dietro la seborrea, la malattia è presente anche nell’orecchio.
Altri esami specifici sono il prelievo di campioni citologici per diagnosticare infezioni che potrebbero aver causato prurito al gatto, e le biopsie cutanee.

Gatti, sintomi di malattie in risposta allo stress

I gatti reagiscono allo stress provocato da cambiamenti radicali nel loro ambiente di vita, mostrando sintomi tipici dei gatti malati: vomito, inappetenza, defecazioni al di fuori della lettiera. E’ quanto afferma un recente studio effettuato da un’équipe di ricercatori della Ohio State University.

Il team di veterinari ha documentato il comportamento ed i sintomi sviluppati sia da gatti sani che da gatti affetti da cistite interstiziale felina, una malattia cronica caratterizzata da disturbi ricorrenti, dolore alla vescica e che spesso porta l’animale ad un bisogno urgente e frequente di urinare.

Quando i gatti sani venivano sottoposti a fattori di stress, come ad esempio un cambiamento negli orari di alimentazione, in risposta mostravano gli stessi sintomi dei gatti malati cronici.

La tolettatura del gatto persiano

Il gatto persiano, con il suo lungo pelo morbido e vaporoso, è un animale certamente delicato, che necessita di attenzioni quotidiane da parte dei proprietari: i Persiani necessitano di essere pettinati quotidianamente, su tutto il corpo, in modo dolce con un pettine a denti larghi. Successivamente si potrà utilizzare un pettine a denti stretti per eliminare peli morti o piccoli nodi, molto frequenti nella specie.

E’ importante ricordare che i pettini a denti stretti vanno impiegati per la fronte e per le guance, mentre le zone che richiedono particolare attenzione sono le ascelle e tra le cosce, dove più frequentemente si formano i nodi. Anche gli occhi necessitano di essere puliti ogni giorno, perché nei Persiani si ha spesso una lacrimazione eccessiva, mentre le orecchie vanno pulite una volta alla settimana, seguendo i consigli che il vostro veterinario saprà offrirvi.

Rogna notoedrica nel gatto

La rogna notoedrica è una malattia della pelle contagiosa che provoca prurito al gatto causata da un’infestazione di parassiti, CATI Notoedres. Si tratta di un acaro della rogna che è strettamente legato al Sarcoptes canis, l’acaro che provoca la rogna sarcoptica nel cane. La malattia è altamente contagiosa nel gatto e si diffonde per contatto diretto. Gli acari possono sopravvivere soltanto sull’animale e possono vivere solo pochi giorni lontano dall’organismo ospite.

Anche se è un parassita che colpisce i gatti, questo acaro può occasionalmente infestare i cani e può causare un prurito lieve e temporaneo anche nell’uomo. L’acaro provoca prurito intenso e i gatti infestati possono causarsi danni significativi alla pelle mordendosi e graffiandosi. La malattia inizia alla base dell’orecchio e si diffonde al padiglione dell’orecchio, intorno al viso, e giù per il collo.
Alla fine, le lesioni possono raggiungere tutto il corpo, fino ai piedi e alla zona anale, probabilmente a causa del gatto stesso che, durante le operazioni di igiene quotidiana, la diffonde.

Milano: quì i primi animali con tessera sanitaria magnetica

Gli animali dei milanesi saranno i primi in Italia ad avere una loro tessera sanitaria magnetica: il Comune guidato da Letizia Moratti è stato infatti il primo ad aderire ad Amico Pets, il progetto del ministero della Salute per la schedatura digitale delle cartelle cliniche veterinarie. Il primo cittadino ha dato l’annuncio pochi giorni fa dell’arrivo in città della nuova card che potrà essere ritirata presso l’ambulatorio del proprio veterinario a un costo annuo di 28 euro.

Il chip della tessera contiene tutta la storia clinica dell’animale, con l’elenco delle malattie e delle vaccinazioni, e condivide queste informazioni con un database di tutta la popolazione animale censita dai veterinari. Il proprietario dell’animale una volta collegato vedrà tutta la scheda del proprio micio e cane, con tutti i dati che potranno essere visionati anche da altri veterinari qualora ciò sia necessario. Dice in proposito il sindaco Letizia Moratti:

A Milano sono oltre 100 mila le famiglie che hanno un animale  e sono contenta di poter loro annunciare che la nostra città è la prima in Italia per un’iniziativa così importante per la tutela della salute dei nostri piccoli amici. Questa tessera sarà anche di aiuto ai proprietari nel sentirsi maggiormente responsabili della salute dei propri animali.

Gatti anziani e perdita di peso

Dopo aver affrontato il problema della diversa reazione ai farmaci del gatto anziano e dell’aumento di peso che spesso affligge il nostro micio con l’avanzare degli anni, causato dai cambiamenti ormonali e dalla riduzione dell’attività fisica, parliamo di un altro disturbo comune negli esemplari più anziani: la perdita di peso.

Non tutti i gatti con l’età tendono ad ingrassare, anche se certamente si tratta dei casi più numerosi. Ci sono anche gatti che deperiscono in maniera preoccupante. Ma quali sono le possibile cause della perdita di peso nel gatto anziano?

Bisogna chiedersi innanzitutto se l’animale sta mangiando. Se i denti sono ancora forti e la bocca e le gengive sane. O ancora se soffre di artrite che compromette la mobilità del collo. Magari non vuole mangiare perché si tratta di un processo doloroso.

Gatti anziani, i dubbi più comuni

Se il ciclo di vita di un gatto sano è di 18 anni, per definizione i nostri mici diventano anziani quando hanno vissuto il 75 per cento di questo arco di tempo, ovvero dopo i 13 anni di età. Alcuni gatti all’età di 13 o 14 anni sono ancora in perfetta forma e scattanti, mentre altri mostrano già molto prima segni evidenti di invecchiamento.

Durante la terza età del gatto si possono verificare sia cambiamenti graduali che improvvisi, relativi sia alla salute che al comportamento. Il vostro veterinario di fiducia vi aiuterà a determinare se questi cambiamenti sono dovuti ad una malattia, piuttosto che ad una reazione ai farmaci, o ancora al naturale processo d’invecchiamento.

Tra gli interrogativi più comuni dei proprietari, ci sono alcuni dubbi che vengono sciolti frequentemente dai veterinari, e che riguardano problemi diffusi tra i gatti avanti con gli anni.
In primis, come cambia la reazione degli esemplari anziani ai farmaci.

Proctite nel gatto

La proctite è l’infiammazione del retto del gatto. L’intestino crasso è l’ultima parte dell’apparato digerente, composto dal colon e dal retto, arriva fino all’ano. Il colon si estende dalla fine del piccolo intestino al retto. Il retto è l’ultima parte dell’intestino crasso poco prima dell’apertura anale. L’ano è l’apertura dell’ultimo tratto del tubo digerente verso l’esterno.

Cause

  • Estensione della colite (infiammazione del colon)
  • Presenza di parassiti gastrointestinali come ad esempio le tenie o i tricocefali
  • Trauma (da abrasione o da corpo estraneo)
  • Malattia allergica
  • Malattia infiammatoria
  • Tumori
  • Polipi

Pica nel gatto

Pica è il termine usato per descrivere l’ingestione da parte del gatto di prodotti non alimentari. Una forma di pica è la coprofagia, che è l’ingestione delle feci.

Cause

  • Disturbi gastrointestinali: cattiva digestione e malassorbimento, insufficienza pancreatica esocrina, una grave malattia infiammatoria intestinale, linfosarcoma intestinale

Megaesofago nel gatto

Il megaesofago si verifica a causa della diminuita o assente motilità dell’esofago del gatto. L’esofago è il condotto che porta acqua e cibo dalla gola allo stomaco. A causa del megaesofago, per il cibo che passa, tutta la strada verso lo stomaco diventa difficile, e può essere rigurgitato. Questa motilità ridotta provoca solitamente la dilatazione dell’esofago.

Il disturbo può essere presente già alla nascita e manifestarsi poco dopo lo svezzamento, oppure può essere acquisito più tardi nella vita. Esso può essere secondario ad una varietà di malattie che causano disfunzioni neuromuscolari, o può manifestarsi come un disturbo primario per il quale la causa è sconosciuta (idiopatica). La causa può essere associata ad ostruzione esofagea a causa di un oggetto estraneo, stenosi o restringimento, neoplasia (tumore), o alla compressione delle masse adiacenti del petto.

I gatti colpiti possono avere difficoltà a mantenere una nutrizione adeguata a causa della loro incapacità di far giungere cibo allo stomaco, e dunque potrà registrarsi una perdita di peso. Essi possono anche sviluppare una polmonite secondaria a causa del rigurgito e dell’aspirazione dei prodotti alimentari nei polmoni.
Il megaesofago è stato riscontrato sia nel cane che nel gatto, ma è molto più comune nei cani. Il megaesofago congenito è raro ma è stato documentato nel gatto siamese.

Megacolon nel gatto

Con megacolon si intende  un’estrema dilatazione accompagnata da scarsa motilità del colon, di solito associata ad un accumulo di materiale fecale e all’incapacità del gatto di evacuare.

La maggioranza dei casi (il 62 per cento) è idiopatica, il che significa che non vi è alcuna ragione evidente per lo scatenarsi della condizione. Alcuni casi sono secondari, il che significa che qualcosa ha interferito con la defecazione normale per un periodo di tempo prolungato, causando stipsi cronica, con conseguente megacolon. Recenti studi hanno dimostrato che i gatti con megacolon idiopatico hanno un difetto nella capacità del muscolo del colon di contrarsi.

Il megacolon può verificarsi in gatti di qualsiasi età, razza o sesso anche se la maggior parte dei casi si sviluppa in gatti di mezza età (l’età media di insorgenza è di 5,8 anni). La maggior parte dei casi riguarda i gatti maschi (70 per cento maschi, 30 per cento femmine). Il megacolon può  essere frustrante e difficile da affrontare per l’animale.