Ipersalivazione nel cane

Ptialismo è il termine usato per descrivere l’eccessiva salivazione nel cane. Può essere considerato un fenomeno normale in certi esemplari, ad esempio in alcune razze grandi che possono salivare eccessivamente a causa della conformazione delle labbra e della bocca, come l’alano.

Altri cani potrebbero avere un aumento della salivazione associata a determinati stimoli, per esempio l’odore del cibo, l’eccitazione o l’ambiente caldo e umido. Tuttavia, quando si tratta di un evento improvviso che persiste per un lungo periodo di tempo, di solito è associato a qualche malattia o infortunio.

Cause

  • Stomatite (malattia infiammatoria delle membrane mucose orali)
  • Lesioni alla cavità orale ed alla lingua
  • Il contatto con sostanze caustiche (punture di insetti o sostanze chimiche)
  • Ulcere e abrasioni alla bocca e alla lingua
  • Corpi estranei o tumori
  • Danno neurologico che provoca difficoltà nella masticazione o nella deglutizione
  • Nausea
  • Alcuni disturbi del metabolismo

Artrite, la fisioterapia che funziona meglio sui cani

L’artrite, in noi bipedi è associata ad un disagio considerevole provocato dalla difficoltà nel compiere attività semplici come passeggiare, salire le scale, azioni quotidiane che diventano improvvisamente difficili e dolorose. Sono molti, fortunatamente, i trattamenti disponibili e solitamente comportano una combinazione di farmaci e di fisioterapia che, pur non riuscendo a curare il disturbo, allieva i sintomi responsabili di un peggioramento nella qualità della vita.

Gli animali domestici, cani e gatti in primis hanno molte malattie in comune con noi umani, tra cui appunto l’artrite. I cani, ad esempio, solitamente accompagnano i padroni in passeggiate che includono anche salire le scale e altre attività che possono diventare difficoltose. E anche per i nostri amici a quattro zampe, il trattamento si basa sia sull’uso di farmaci antidolorifici che sulla fisioterapia. Gli obiettivi della riabilitazione, nei cani come negli umani, sono diminuire il dolore e migliorare la funzionalità delle articolazioni interessate e degli arti.

Peter Holler dell’Università di Medicina Veterinaria di Vienna ha studiato l’impatto dei vari esercizi di fisioterapia sui cani, in uno studio pubblicato sul Journal of Veterinary Research.

La fisioterapia per cani: il centro Riabilitaria

Dopo un intervento chirurgico o un incidente automobilistico in genere c’è sempre bisogno della riabilitazione per riacquistare la piena funzione degli arti o di altri parti del corpo e in questo processo le sedute di fisioterapia sono assolutamente necessarie; queste sedute, come sono utili per l’uomo lo sono anche per i cani.

Con questo spirito è nato il centro “Riabilitaria”, una struttura che si occupa della riabilitazione dei cani; il centro, che si trova a Torino, è stato ideato da due veterinarie, la dottoressa Francesca Basili e la dottoressa Francesca Cazzola, direttore sanitario del centro e vice presidente dal 2003 della Società specialistica di fisioterapia e riabilitazione motoria veterinaria, e dal dottor Carlo Miola.

Oltre ad un bellissimo giardino, sono a disposizione dei pazienti a quattro zampe tre sale attrezzate con diversi strumenti fisioterapici, come il tapis roulant nell’acqua e la tecar, oltre a tanti giochi ad hoc per i cani. C’è anche il reparto per le degenze, in quanto chi vive fuori Torino può lasciare al centro i propri cani in modo da farli tornare in forma tranquillamente e nel modo più sereno possibile.

La tessera sanitaria digitale per gli animali domestici, Amicopets

La medicina si fa sempre più tecnologica, con iPad in corsia, cartelle mediche digitali, referti via web, visite mediche in videoconferenza. Rivoluzione che non poteva toccare, anche se per ora solo in misura minore, anche i nostri amici animali, che condividono con noi progressi e nuove frontiere nel campo della salute, ovviamente nell’ambito della veterinaria.

E così ecco spuntare, anche per cani e gatti, una tessera sanitaria digitale che permetterà, anche per i nostri amici a quattro zampe, di avere a portata di clic informazioni riguardanti la storia medica, le vaccinazioni e quant’altro serve al veterinario per monitorare il benessere del nostro pet.

L’iniziativa, denominata Amicopets, è stata promossa dal Ministero della Salute, che l’ha presentata in questi giorni con grande orgoglio. Tutti i proprietari avranno la facoltà di registrare il proprio cane piuttosto che il loro gatto semplicemente collegandosi al sito www.amicopets.it.
Il tutto al modico prezzo di 28 euro l’anno, che include l’apertura di un account ed il conseguente rilascio della tessera.

Animali, l’epidemia di obesità dilaga

L’obesità dilaga: il tasso di incremento tra i bambini e gli adolescenti non conosce battute d’arresto, ma quella che ormai viene considerata una vera e propria epidemia serpeggia anche tra gli adulti e gli anziani a tassi di crescita preoccupanti, che toccano picchi vertiginosi nei Paesi dell’Occidente industrializzato, figlio del consumismo e dei fast-food.

L’eccesso di peso non risparmia nemmeno i nostri amici a quattro zampe. Un argomento che abbiamo affrontato spesso, quello dell’obesità negli animali domestici, sempre drammaticamente attuale nella sua emergenza. Secondo un recente studio condotto dai ricercatori della University of Alabama, gli animali che vivono a stretto contatto con gli esseri umani sono più inclini al sovrappeso.

David Allison, che studia l’obesità presso il Birmingham UA, ha scoperto un’inspiegabile tendenza di aumento di peso nei primati che vivevano nel laboratorio dell’università. Nella speranza di scoprirne di più sul fenomeno, il ricercatore ha messo a confronto i dati raccolti con 24 campioni di altri dati prelevati da diversi animali domestici: cani, gatti, topi e scimpanzé utilizzati per la ricerca, scoprendo che gli animali sono sempre più grassi, proprio come gli umani.

Gli oggetti più pericolosi per cani e gatti

Quali sono gli oggetti di uso più o meno comune che rappresentano un pericolo per i nostri animali domestici? La lista dei rischi presenti nelle nostre case per Fido e Micio è lunghissima, tuttavia alcuni sono maggiori di altri e causano molti incidenti anche gravi ai nostri piccoli amici di zampa.

Gli esperti hanno stilato una classifica con gli oggetti più pericolosi per cani e gatti. Vediamoli:

  • I trituratori di carta per distruggere i documenti, con l’interruttore on/off ben in vista a portata di zampa di gatto. I gatti si infilano dappertutto e spesso vanno a curiosare dove non devono e restano impigliati con il pelo o la zampetta nel tritacarte. Il motore caldo li attira. Spesso è la lingua a restare impigliata. Meglio dunque tenerli ben chiusi in un cassetto.
  • Soluzioni antigelo, presenti in molte case o in garage, sono tossiche tanto da uccidere l’animale anche in piccole dosi ingerite.
  • Le porte, perché la coda, la zampa può essere schiacciata quando la si chiude in fretta e perché l’animale può fuggire quando resta inavvertitamente aperta e smarrirsi o peggio finire investito da un’automobile in strada.

Infezione da coronavirus nel cane

Il coronavirus è un virus che causa un’infezione improvvisa nei cuccioli e nei cani. Invade le cellule in rapida crescita della mucosa intestinale con conseguente nausea, mancanza di appetito, vomito e diarrea. La malattia può essere asintomica o con gravi sintomi. Il coronavirus, tuttavia, non comporta lo stesso grado di malattia associata al parvovirus.

L’infezione è generalmente attribuita all’ingestione di materiale contaminato da feci di cane e può verificarsi quando un cane odora o lecca il suolo, un contatto diretto con un altro cane non è necessario per contrarre l’infezione. Il coronavirus rimane nelle feci dei cani infetti per mesi dopo l’ingestione iniziale. I cani a più alto rischio di infezione sono i cuccioli non vaccinati o quelli che non hanno ancora completato la loro serie di vaccinazioni.

Gli allevamenti e le mostre canine hanno portato alla comparsa di focolai di coronavirus.
Possono essere infettati cani di tutte le età, anche se i cuccioli e i cani più giovani sono i più sensibili. Vivere in ambienti insalubri e/o canili sovraffollati può aumentare la possibilità di contrarre infezioni, a causa di parassiti, batteri e altri virus che aumentano la suscettibilità del cane a questo genere di patologie. Una corretta vaccinazione riduce certamente i rischi.

Come aiutare cani e gatti durante la convalescenza

La convalescenza post intervento chirurgico è un periodo molto importante e delicato: occorre verificare che il cane mangi, infatti il suo organismo sta bruciando calorie extra per guarire dalla malattia. Un apporto calorico insufficiente infatti obbliga l’organismo ad utilizzare le proprie riserve, provocando indebolimento muscolare e perdita eccessiva di peso.

Poiché cani e gatti durante la convalescenza tendono a perdere l’appetito, è importante offrire loro una dieta piuttosto calorica, per garantire loro il numero massimo di calorie, di grassi e proteine. Le proteine, si sa, sono nutrimenti assolutamente essenziali per convalescenza e favorire la guarigione: sostengono il sistema immunitario (in caso di ferite ed interventi) e riducono la perdita di tono muscolare.

Gli acidi grassi invece, in particolar modo gli Omega3, riducono le infiammazione, e gli Omega 6 aiutano la riparazione dei tessuti. Altre sostanza nutrienti indispensabili in questo periodo sono le vitamine, in particolare la E, che è un antiossidante naturale, e la vitamina A e lo Zinco, entrambe fondamentali per il sostentamento del sistema immunitario.

Insufficienza cardiaca congestizia nel cane

Una grave minaccia per la salute del cuore del nostro cane è l’insufficienza cardiaca congestizia. Si tratta di un disturbo cardiaco provocato da un’anomalia nella struttura o nella funzionalità del miocardio. Il cuore è una pompa e quando non funziona correttamente fallisce e non è più in grado di irrorare la quantità normale di sangue ai tessuti del corpo. Spesso l’insufficienza cardiaca porta a ritenzione di liquidi nei polmoni.

Ci sono molte cause scatenanti insufficienza cardiaca nei cani, tra cui:

  • congenite, ovvero nascere con difetti del cuore;
  • degenerazione delle valvole cardiache;
  • malattie del muscolo cardiaco (cardiomiopatia);
  • filariosi cardiopolmonare;
  • malattie del pericardio (il rivestimento intorno al cuore);
  • ritmi irregolari del cuore (aritmia).

L’insufficienza cardiaca può colpire cani di qualsiasi età e razza, anche se c’è senza dubbio una predisposizione per l’insufficienza cardiaca causata da cardiomiopatia nelle razze canine giganti. Molti animali anziani e cani di piccola taglia sviluppano insufficienza cardiaca a causa della funzione anormale delle valvole cardiache quando il tessuto della valvola degenera.

Animali domestici, occhio ai dolci al cioccolato di Halloween

Halloween si avvicina e cogliamo l’occasione per ricordarvi di segnalare movimenti sospetti e scomparsa di gatti neri alle autorità competenti e di stare molto attenti a non far uscire il vostro micio, se ha il mantello nero, nei giorni precedenti. Potete supportare i gatti neri, dicendo no alla superstizione, inviando una mail a: [email protected] oppure a [email protected]. L’adesione al movimento è gratuita.

Altro pericolo per gli animali domestici di queste festività americana, che ormai viene festeggiata da anni anche da noi in Italia, è rappresentato dai dolci, specie quelli al cioccolato. In molti, tra quanti hanno bambini in casa o semplicemente chi vuole offrirli a chi suona, li comprano o li preparano. Se il cioccolato può essere un piacere per i bambini rappresenta al contrario una grave minaccia per gli animali domestici.

Nei nostri amici a quattro zampe che consumano cioccolato possono verificarsi vomito, diarrea, sete e minzione eccessiva, battito cardiaco irregolare, tremori, convulsioni e persino la morte. E’ quanto afferma Susan Nelson, veterinario alla Kansas State University. Questi problemi sono principalmente causati da una sostanza chiamata teobromina contenuta nel cioccolato.

Mini-guida al benessere dei quattrozampe (parte due)

Pubblichiamo la seconda ed ultima parte della nostra mini-guida al benessere degli animali domestici. Nella precedente puntata abbiamo parlato dell’importanza dell’alimentazione e dell’attività fisica per mantenere i nostri pets sani a lungo e per permettergli di affrontare al meglio gli affanni dell’età che non affliggono solo noi umani, ma anche i quattrozampe.

La parola chiave è prevenzione sin dalla più tenera età. Non pensate di correre ai ripari quando ormai il cane o il gatto sono anziani e di dedicargli solo allora cure ed attenzioni speciali, perché molte malattie possono prevenute e curate se diagnosticate tempestivamente.

Ed oggi, tra i punti da non sottovalutare, vi ricorderemo proprio delle visite dal veterinario periodiche ma anche dell’importanza della vita sociale, dell’igiene e delle nostre attenzioni. Vediamoli dopo il salto.

Mini-guida al benessere dei quattrozampe (parte uno)

Non è raro incontrare persone di mezza età o anche molto avanti con gli anni che appaiono in splendida forma ed affermano di sentirsi più giovani. Merito di uno stile di vita sano, fatto di una dieta equilibrata, di movimento regolare e tanto buon umore.

E i nostri amici animali, come se la passano con l’avanzare degli anni? Spesso quando qualche proprietario di un cane piuttosto che di un gatto vispo e smagliante ci rivela la sua età rimaniamo di stucco, perché ci sono animali che invecchiano benissimo e dimostrano la metà dei loro anni. Anche in questo caso, il merito è di uno stile di vita esemplare e siamo noi proprietari gli artefici. La buona salute, costante nel tempo, dei nostri pets è tutta nelle nostre mani. La chiave è una corretta alimentazione, la prevenzione, un’attività fisica regolare e tanto amore e allegria, aggiunta che non guasta perché un animale domestico sano è anche felice e viceversa.

Non c’è bisogno di elisir miracolosi per aggiungere anni alla vita dei nostri quattrozampe. E’ sufficiente seguire questi dieci consigli per aiutare il sia il cane che il gatto a godersi al meglio gli anni della maturità.

Malattie cardiache e animali domestici, uno sguardo al cuore dei nostri pets

Malattie cardiache, un big killer per noi bipedi, tanto da essere oggetto di campagne di prevenzione su scala globale volte a migliorare la salute cardiovascolare della popolazione mondiale. E per quanto riguarda i nostri amici a quattro zampe? Cosa dobbiamo aspettarci?
A differenza delle persone, che spesso sviluppano malattie coronariche a causa delle placche ateriosclerotiche, cani e gatti in genere sviluppano altri tipi di disturbi del cuore.

Nei cani, le più comuni sono la cardiomiopatia e la malattia della valvola mitrale. La cardiomiopatia si verifica in genere nelle grandi razze come Doberman, Pinscher e Boxer. La malattia della valvola mitrale si verifica più spesso nella mezza età e nelle razze piccole. I Cavalier King Charles Spaniel sono particolarmente inclini a questa malattia, anche in tenera età. La maggior parte degli esemplari sviluppa, prima o poi nel corso della vita, la malattia.

Nei gatti, la cardiomiopatia è il disturbo cardiaco più riscontrato. Una forma della malattia, la cardiomiopatia dilatativa, è causata da un deficit di taurina e una volta era molto comune. Ora, grazie alla taurina che viene aggiunta negli alimenti del gatto, la condizione si verifica raramente ed è la cardiomiopatia ipertrofica la più comune forma di malattia cardiaca diagnosticata nei gatti.

La tracheobronchite infettiva canina o tosse dei canili

La tosse dei canili, chiamata comunemente in tal modo i quanto è riscontrabile soprattutto in comunità di cani provenienti da origini diverse, è un’affezione contagiosa alle vie respiratorie, caratterizzata da una tosse che può durare fino a diverse settimane, in alcuni casi anche mesi. La sindrome è dovuta all’azione combinata di un insieme di microorganismi, batteri e virus il cui principale batterio è la Bordetella bronchiseptica, che interviene contemporaneamente ad un’infezione virale.

Dopo circa tre giorni di incubazione il cane presente una forte tosse e uno scolo nasale più o meno purulento: a questo generale stato di malessere si può associare una leggera infiammazione della regione rinofaringea, per diversi giorni. Si tratta di una patologia molto contagiosa che si trasmette di conseguenza ai cani circostanti.

La forma clinica più frequente di tosse dei canili è una forma semplice, caratterizzata da tracheobronchite. In questo caso si verifica una tosse secca, forte, spasmodica, non produttiva e persistente. I sintomi possono scomparire o persistere alcune settimane nelle forme più gravi. Spesso insieme alla tosse compaiono congiuntiviti, sinusiti, tonsilliti, faringiti, ma per la maggior parte del tempo lo stato generale del cane non viene colpito. Più raramente, se i cani colpiti subiscono cali al sistema immunitario, sviluppano una forma più grave, con la comparsa di polmonite associata ad un peggioramento dello stato generale.