Degu: l’alimentazione corretta

Tra i roditori che stanno diventando sempre più popolari nelle nostre case c’è il degu, un delizioso animaletto dall’aspetto simile a un gerbillo solo più grande. Il degu è originario dell’America Latina e, a differenza di altri roditori, è un animale diurno; come i gerbilli, anche il degu è un animale sociale, quindi non va mai allevato da solo a meno che non possiate trascorrere molto tempo con lui.

Se decidete di adottare questo piccolo roditore domestico dovete sapere che una corretta alimentazione è alla base della salute del degu, quindi, vediamo insieme quali sono gli alimenti più indicati per l’alimentazione del degu.

Il degu è un animale erbivoro e in natura consuma erba, piante germogli e bulbi, quindi in cattività l’alimento base della sua alimentazione è senz’altro l’erba fresca, meglio se raccolta direttamente in un campo o in giardino, ovviamente essendo sicuri che non ci siano sostanze tossiche o inquinanti. Se non riuscite a trovare erba a sufficienza, potete sostituirla con il fieno che si trova in vendita presso i negozi di animali.

I piccoli roditori domestici

Non solo cani e gatti, sempre più italiani scelgono i roditori come animali domestici. Attenzione, però: se si decide di adottare un roditore sappiate che perché è piccolo necessita meno attenzione di un gatto o di un cane: i piccoli roditori domestici, infatti, pur non richiedendo l’incombenza di portarli a passeggio, hanno bisogno di molte cure e al pari degli animali domestici, per così dire più comuni, vogliono essere coccolati dal padrone.

Sottolineo “piccoli roditori domestici” perché la famiglia dei roditori comprende ben 500 specie di animali, tra i quali alcuni non sono domestici, come la marmotta o il castoro, e non tutti sono piccoli come un criceto: basti pensare al Capibara, il roditore più grande del mondo che pesa ben 80 kg.

Cosa c’è da sapere sui conigli: i falsi miti

Se avete deciso di adottare un coniglio e non lo avete mai avuto prima, documentandovi sulle cure da dedicargli, incorrerete sicuramente in un gran numero di informazioni non sempre corrette e che potrebbero mettervi in testa un po’ di confusione su come prendervi cura di questo dolcissimo roditore.

In particolare, sui conigli ci sono dei veri e propri falsi miti che devono essere sfatati; vediamo quali sono.

Falsi miti sui conigli

1. I conigli sono animali poco impegnativi.

Non è vero, innanzi tutto perché tutti gli animali sono impegnativi se decidiamo di prenderci cura di loro nel modo adeguato; è sicuramente vero che un coniglio non deve essere portato a passeggio come un cane, ma la sua gabbia deve essere pulita tutti i giorni, gli va dato quotidianamente del cibo fresco bene lavato e asciugato, gli va cambiata l’acqua e, naturalmente, se si ammala va portato dal veterinario specializzato.

Il linguaggio dei conigli

Come vi abbiamo spiegato nei post precedenti il linguaggio dei roditori è piuttosto complesso, tuttavia, con un po’ di allenamento, anche noi umani possiamo riuscire ad interpretare i loro suoni e a capire i loro comportamenti.

Dopo avervi spiegato il linguaggio di criceti, gerbilli e cincillà, oggi è la volta dei conigli; per comunicare, i conigli si servono di diversi segnali, suoni e movimenti delle orecchie, oltre che di comportamenti particolari. Per prima cosa bisogna ricordare che i conigli sono animali estremamente socievoli e che in natura vivono in colonie organizzate secondo un ordine gerarchico. 

Se il coniglio si mette con le zampe raccolte in avanti, con il petto abbassato e la testa protesa in avanti, vuol  dire che vuole essere coccolato, magari con una bella grattatina dietro alle orecchie; per coccolare il coniglio in modo corretto, dovete accarezzargli la fronte, ma non in contropelo, grattargli delicatamente la base delle orecchie e le guance e accarezzargli il dorso, mentre è meglio non toccarlo sotto la pancia, sotto al mento oppure sulle zampe posteriori. Per ricompensarvi delle coccole il coniglio potrebbe leccarvi: questo gesto vi dimostrerà tutto il suo affetto, oppure emettere un suono simile alle fusa.

Il linguaggio dei cincillà

Oggi torniamo a parlare del linguaggio dei roditori scoprendo il modo di comunicare di un tenero animaletto: il cincillà. Questo delizioso roditore, infatti, possiede un linguaggio ben distinto fatto di suoni con i quali comunica con i propri simili ed esprime le emozioni che, con un po’ di allenamento, possono essere comprese anche da noi umani.

Per quanto riguarda la comunicazione, molto importante è il suono di richiamo, che può essere usato dai cincillà sia per esprimere tranquillità, sia quando è solo e cerca un compagno, sia quando vuole o sta cercando qualcosa.

Molto spesso, infatti, il cincillà emette questo suono quando vede il padrone avvicinarsi alla gabbia e vuole fargli capire che desidera qualcosa da mangiare o che vuole uscire dalla gabbia. In libertà, il suono di richiamo viene usato dal cincillà per chiamare il compagno che si è allontanato.

Il comportamento dei gerbilli

Oggi continuiamo il nostro viaggio alla scoperta del comportamento dei roditori; dopo avervi “tradotto” il linguaggio dei criceti, passiamo alla spiegazione dell’atteggiamento di altri piccoli roditori da compagnia, ovvero i gerbilli.

La caratterista peculiare dei gerbilli a livello comportamentale è senz’altro il fatto di essere animali molto sociali: i gerbilli amano la compagnia dei loro simili e non possono vivere da soli. Questa loro caratteristica si riflette anche sul comportamento, in quanto sono molto curiosi e qualsiasi cosa attrae la loro attenzione. Vediamo quali sono gli altri atteggiamenti che ci possono far comprendere meglio quello che hanno da dirci i nostri gerbilli.

I gerbilli esprimono curiosità guardandosi attorno velocemente e annusando tutto quello che li circonda, spesso mettendosi anche su due zampe per vedere meglio ciò che attira la loro curiosità. Quando vogliono salutare si leccano il muso come in una sorta di bacio, mentre se si puliscono a vicenda vuol dire che sono tranquilli e in un momento di relax.

Il linguaggio dei criceti

Come cani e gatti, anche i roditori hanno un loro linguaggio con il quale comunicano sia con l’uomo che con i propri simili; oggi vediamo i segnali e i comportamenti che utilizzano i criceti per comunicare con noi o con i loro compagni.

Per esperienza, vi posso dire che uno dei comportamenti più comuni che potrete osservare nei criceti è mordere le sbarre della gabbia in continuazione; questo comportamento è sinonimo di nervosismo, di noia oppure vuol farvi capire che non ha niente ha disposizione per limarsi i denti. Se non è questo il caso. Cercate di non farlo annoiare, proponendogli dei giochi per criceti oppure tenendolo un po’ fuori dalla gabbia, ovviamente tenendolo sempre sotto controllo.

Allo stesso modo, se effettua acrobazie all’interno della gabbia, reggendosi alle sbarre con le zampe anteriori, significa che il criceto è annoiato e ha bisogno di maggiori attenzioni; al contrario, quando il criceto sbadiglia, vuol dire che si sente calmo e rilassato.

Criceti: idee regalo per i vostri piccoli animali

Anche se le feste sono quasi finite non dovete perdere l’abitudine di fare dei piccoli regali ai vostri animali, essi, infatti, fanno parte a tutti gli effetti della famiglia e, proprio come gli umani, hanno diritto a qualche piccola gratificazione. Oggi vediamo quali sono i doni che potete fare ai vostri criceti: sono piccole cose, ma vi assicuro per esperienza che i vostri amici apprezzeranno moltissimo.

I bastoncini con i semi sono sempre molto graditi dai criceti che, si sa, sono piuttosto golosi, fate soltanto attenzione a non acquistare quelli contenenti miele o quelli troppo dolci soprattutto se avete criceti Campbell o criceti cinesi, perché queste specie hanno la tendenza a sviluppare il diabete. Allo stesso modo sono molto gradite le drops di frutta, ma senza esagerare, oppure, più semplicemente e sempre con parsimonia, noccioline o semi di girasole ovviamente non salati.

Se non volete scegliere dei regali alimentari, orientatevi su qualche giocattolo: i criceti sono animali molto curiosi che amano sperimentare nuovi giochi, e il mercato offre diversi accessori per roditori; nella scelta del giocattolo ricordate sempre che i criceti amano rosicchiare tutto quello che trovano, quindi scegliete accessori in legno non trattato o in materiali naturali; fate attenzione anche a non comprare giochi con parti plastiche troppo sottili che potrebbero essere ingerite dall’animale.

Porcellini d’India: il calendario “Guinea Pig Calendar 2011”

Un regalo di Natale carino e sfizioso per gli amanti, o i proprietari, dei porcellini d’India potrebbe essere senz’altro il delizioso Guinea Pig Calendar 2011, un calendario che raccoglie dodici ritratti di porcellini d’India realizzati da Suzanne Le Good e rappresentati in diversi modi: dai simpatici maialini stilizzati ai ritratti più decorativi.

Il calendario è in formato A4 ed è stampato su carta di alta qualità con le cover anteriori e posteriori in cartoncino rigido; nella pagina relativa ad ogni mese ci sono due immagini dei porcellini, una grande e una più piccola.

Video divertenti: il criceto ninja

I criceti sono animaletti molto vivaci: basti vedere con quale velocità corrono sulla ruota; in genere sono anche piuttosto pacifici anche se non si direbbe guardando il criceto protagonista del video, la cui “vivacità” è sicuramente molto sviluppata!

La Collina dei Conigli, il primo centro di recupero per gli animali da laboratorio

Finalmente anche gli animali impiegati negli esperimenti da laboratorio possono essere curati e salvati da morte certa grazie alla Collina dei Conigli, un’Associazione Onlus con sede a Monza che si occupa del recupero degli animali da laboratorio. Ecco l’obiettivo del centro spiegato dallo stesso Presidente Stefano Martinelli:

Assistiamo circa 100 conigli, 80 ratti e 40 cavie. Li recuperiamo dai laboratori delle case farmaceutiche e veterinarie, dalle università e dai centri di ricerca privati, che per legge possono cedere a strutture apposite gli animali in buone condizioni al termine delle sperimentazioni. Noi crediamo che, dopo aver dato un significativo contributo al benessere umano, questi animali abbiano il diritto di rifarsi una vita.

Considerati i traumi che hanno sofferto in laboratorio, questi animaletti non sono in grado di sopravvivere da soli e hanno bisogno di seguire delle terapie di recupero per poter acquistare confidenza con il mondo esterno e con gli esemplari della stessa specie, in quanto, spesso vengono chiusi nelle gabbie del laboratorio fin da piccoli e non hanno contatti con niente e nessuno.

Cure al cane della prateria: l’alloggio

Qualche giorno fa vi abbiamo presentato il cane della prateria un simpatico roditore simile, nell’aspetto, alla marmotta. Dopo averne illustrato le caratteristiche fisiche e l’indole, è arrivato il momento di pensare a come prendersi cura del cane della prateria se decidete di adottarne uno.

Se l’ideale per questo delizioso animaletto sarebbe disporre di uno spazio esterno per poter scavare in tranquillità, può essere alloggiato anche in casa all’interno di gabbie molto grandi, che in caso di spazi ridotti possono essere sviluppate in altezza, collegando i vari piani. Il fondo della gabbia delle essere molto robusto, perché il cane della prateria ama scavare, e l’insieme della gabbia piuttosto resistente per evitare improvvise “evasioni”.

Sul fondo va sistemata la lettiera, realizzata con del tutolo di mais, e poi la gabbia deve contenere un beverino per l’acqua di quelli per conigli una ciotola di cibo per ogni cane della prateria in modo da evitare litigi, il fieno, tronchi di legno non tossici da rosicchiare, una tana di legno, e una scatola di cartone da masticare.