Sembra impossibile, ma splendidi esemplari di tartarughe, come quella che vedete nella foto sono presenti nel Mediterraneo, sono molto vicine a noi. Purtroppo però, secondo un’indagine appena pubblicata dal Wwf Italia, ogni anno in questo mare più di 130.000 tartarughe rimangono coinvolte involontariamente in battute di pesca (accidentalmente catturate dagli attrezzi immersi in acqua): 40.000 di esse non riescono a sopravvivere. La presenza dell’uomo e le sue attività, alcune accidentali come nel caso specifico, rappresentano la principale causa di morte di questi meravigliosi animali.
Rettili e Tartarughe
Coccodrilli dell’Orinoco: una specie a rischio estinzione
Guardate questo splendido coccodrillo. Con la sua enorme stazza e le fauci spalancate fa di sicuro paura, eppure è lui che da un secolo a questa parte teme noi animali umani. Il Crocodylus intermedius, o Coccodrillo dell’Orinoco è infatti un rettile fortemente a rischio di estinzione. Vive esclusivamente nel fiume che gli da il nome tra la Colombia ed il Venezuela, ma ormai non si contano più di 1500 esemplari in tutto. E’ una specie fortemente protetta, ma nonostante esistano delle leggi restrittive sulla caccia, la specie è ancora fortemente a rischio.
Tartaruga: pulizia ed accorgimenti
Le tartarughe, ormai divenuti veri e propri animali domestici, necessitanmo di una costante pulizia dei lori spazi, sia che vivono all’aparto in un laghetto artificiale sia che vivano in un terrario: la pulizia è molto importante per evitare problemi di salute per l’animale stesso. Procediamo con ordine, analizzando per prima l’ipotesi in cui la tartaruga si trovi in un laghetto artificiale: in tale caso occorrerà cambiare l’acqua togliendo con un secchio quella sporca, per poi aggiungerne di pulita.
Tartarughe: domande frequenti e curiosità
Le tartarughe, animale domestico molto diffuso tra le famiglie italiane, sono affascinanti e ricche di mistero. Cerchiamo di rispondere in questo articolo ad alcune domande e curiosità su di loro. Ad esempio come si distingue il sesso delle tartarughe? Il sesso delle tartarughe più comuni, come ad esempio le Testudo e Geochelone per le terrestri o le Pseudemys, Chrysemys, Trachemis e Graptemys per le acquatiche, si distingue osservando la coda.
Infatti i maschi hanno una coda che è molto più lunga di quella della femmina: può infatti arrivare a quasi il doppio della lunghezza. Inoltre, per i soli generi acquatici, i maschi hanno anche le unghie delle zampe anteriori più lunghe. Un altro fattore, valido per tutti i generi, che non bisogna tralasciare è la concavità del piastrone, così è detta la parte inferiore del guscio: negli esemplari di sesso maschile è infatti concavo, mentre nelle femmine è piatta. Le caratteristiche sopra indicate si notano nelle tartarughe di una certa età, non in quelle ancora cucciole.
Xenagama: conosciamo un nuovo rettile
Le Xanagama sono rettili della famiglia delle lucertole, originari del Nord Africa, dell’Etiopia e Somalia: si tratta di animali abituati ai territori aridi, che si adattano bene alla cattività. Eè una lucertola con caratteristiche molto interessanti, a partire dalla coda, particolare e che assomiglia ad uno scudo.
Sono animali molto territoriali e attivi, che arrivano a pesare fino a 20 grammi, con colorazione che va dal marrone opaco al colori sabbia, alcuni esemplari presentano delle chiazze nere distribuite sul corpo. Le Xanagama possono essere poste in delle teche, le cui dimensioni minime per una coppia dovranno essere di almeno un metro per 60 centimentri per 55 centimetri di altezza.
Il fondo può essere formato da sabbia, simile al loro habitat naturale, alta almeno otto-dieci cm che consenta agli animali di scavare delle tane: è ottima l’aggiunta di argilla alla sabbia che consente uno scavo maggiore. Per quel che riguarda l’alimentazione, si tratta di animali onnivori ma in terrario peferiscono di gran lunga nutrirsi di insetti. Importante accompagnare la loro dieta anche con verdure, ottimali sono tarassaco, radicchio,dente di leone,tubinampur.
Tartarughe: normativa europea di riferimento
L’Unione Europea vieta l’importazione di Trachemys scripta elegans, e di altre specie di tartarughe d’acqua dolce, con il seguente regolamento e con le successive modifiche, di cui qui di seguito si riporta. In particolare il suddetto regolamento è stato adottato in sostituzione del regolamento precedente n. 3626/82 allo scopo di accrescere la protezione delle specie di fauna e di flora selvatiche sulle quali grava la minaccia del commercio.
L’obiettivo del presente regolamento è proteggere le specie della fauna e della flora selvatiche nonché assicurare la loro conservazione controllandone il commercio. L’introduzione nella Comunità di esemplari esotici è subordinata all’attuazione delle verifiche necessarie e alla previa presentazione, presso l’ufficio doganale frontaliero di introduzione, di una licenza di importazione rilasciata da un organo di gestione dello Stato membro di destinazione.
Insomma il regolamento sopra menzionato è stato una grande rivoluzione, che ha permesso un maggiore controllo, per quanto possibile, sull’ingresso di animali esotici o comunque protetti. Le statistiche dicono che, date le condizioni terribili di trasporto nei container, della stabulazione nei centri di stoccaggi e per il modo in cui vengono tenute da chi le acquista, circa il 90% delle tratarughe importate dall’estero muore entro il primo anno di età.
Tartarughe d’acqua: ecco gli errori più comuni
Le tratarughe d’acqua sono animali delicati che necessitano di attenzione e di specifici accorgimenti da adottare per il loro benessere. In questa sezione troverete molti consigli su un corretto allevamento, anche se, in caso riscontriate problematiche specifiche, ricordiamo che è sempre meglio rivolgersi ad un veterinario esperto in animali esotici.
Ma quali sono i principali errori di chi alleva per la prima volta una tartarua d’acqua? Analizziamoli insieme: in primo luogo ricordate sempre che si tratta di animali che necessitano di un ambiente caldo, non tenetele mai al freddo, un termoriscaldatore è indispensabile per loro corretta tenuta. Come pure è indispensabile tenere tali animali puliti: controllate che l’acqua non sia sporca, cambiatela al fine di pulirla degli escementi dell’animale.
Non nutrite eccessivamente la tartaruga e comunque variate la sua dieta: l’errore più comune è la mono alimentazione, basata cioè su di un unico elemento. Tutti gli alimenti poi devono essere non conditi, e crudi, freschi o decongelati, ma soprattutto devono essere molto simili a ciò che troverebbero in natura, come chiocciole, piccoli pesciolini, insetti e cibi vegetali.
Rettili e condominio, la corretta coabitazione
Un commento lasciato da una coppia di lettori appassionata di rettili, mi ha offerto uno spunto per affrontare un argomento che non è ancora stato dibattuto: la coabitazione tra i condomini ed i rettili. Insomma, cosa accade quando un condomino possiede, invece di un cagnolino o di un micio, un rettile? E’ possibile che questo possa essere perseguito per la sua presenza nella struttura? Analizziamo insieme cosa ci dice la normativa relativa alla dentenzione dei rettili in Italia.
In primo luogo occorre ricordare che per detenere rettili bisogna essere muniti della relativa certificazione Cites, documento ufficiale per il controllo del commercio delle specie selvatiche importate: questa deve essere rilasciata dal negozio di animali o dall’allevatore presso il quale avrete effettuato l’acquisto. In alcuni comuni o provincie di residenza potrebbe essere obbligatoria la denuncia del vostro rettile al sindaco, alla ASL o ad altro organismo che abbia il compito di verificare che avete una struttura atta ad allevare l’animale in modo consono ai suoi bisogni.
Se avete espletato tutte queste formalità ed avete la certificazione di idoneità della struttura nella quale l’animale dovrà vivere e il documento di acquisto in regola, nessuno potrà impedirvi di vivere serenamente con accanto il vostro amico rettile. Il D.M. 19/4/1996 ha chiarito ed indicato dettagliatamente tutte le specie da denunciare (detenzione, quantità, nascita e morte degli esemplari) al Corpo Forestale, nonchè la contingente possibilità di commercializzazione libera, vietata o condizionata.
Tartarughe di terra: guida alla corretta alimentazione
Le testudo hermanni, tartarughe di terra, sono animali vegetariani che che necessitano di una dieta equilibrata, ricca di sali minerali, fibre e vitamine, ma povera di grassi e proteine animali. La dieta deve essere varia, formata principlamente di verdure, con un buon rapporto tra calcio e fosforo. Ad esempio sono ottimali il trifoglio, il tarassaco e la malva, ma saranno apprezzate anche insalata tipo invidia, cicoria e lattuga: cercate di non somministrare sempre la stossa pianta ma di variare, per quanto possibile, la sua dieta.
Oltre alla verdura, la vostra testuggine gradirà molto la frutta: ma attenzione, somministrate frutta in quantità inferiore rispetto alla verdura perchè potrebbero far nascere nell’animale dei parassiti intestinali! Frutta ben matura come cocomeri o albicocche, fragole, meloni o pesche, è ricca di zuccheri: non somministrate agrumi, i kiwi e la frutta acerba, che possono provocare diarrea.
I pomodori invece vanno somministrati solo in rare occasioni, massimo una volta la settimana in quanto trattatsi di verdura che limita l’assimilazione del calcio. Stesso discorso vale per molluschi, lombrichi e lumache: il guscio è ricco di calcio. Inutile ricordare di evitare di dare alla tartaruga frutta e vedura trattata con pesticidi: sarebbe dannosa per la sua salute, per cui dategli una lavata prima di somministrarla.
La cura della tartarughe d’acqua: malattie più frequenti
Le tartarughe sono, in natura, tra gli animali più longevi: purtroppo non è così in cattività, soprattutto se vengono allevate non avendo cura delle loro naturali inclinazioni e delle loro esigenze primarie. Tra le malattie più frequenti che possono colpire le tartarughe, ricordiamo in primis la carenza di vitamina A, dovuta principalmente ad una scarsa alimentazione.
Il sintomo principale di tale mancanza è rappresentato da una tumefazione delle palpebre, da una otite, da problemi di pelle ma anche lesioni negli organi interni e respiratori: la mancanza di tale vitamina inoltre può far si che la tartaruga sia maggiormente predisposta alla rinite, infezione delle prime vie respiratorie. Per sopperire a tale mancanza, oltre a dare alla tartaruga alimenti ricchi di vitamina A, esistono in commercio anche degli integratori, da somministrare non più di una volta la settimana e sotto stretto controllo del vostro medico veterinario.
Tra le malattie oculari ricordiamo la presenza di occhi gonfi, che sono spesso dovuti ad una infezione batterica causata da uno scarso riciclo dell’ acqua o da un difettoso o insufficiente sistema di filtraggio. Tra le malattie che invece interessano la corazza, annoveriamo il rammollimento del carapace (causato quando la tartaruga trascorre troppe ore in acqua senza poter salire, ad esempio perchè non è presente nella vasca una zona asciutta), e le lesioni o piaghe si possono verificare a causa di continui sfregamenti della tartaruga con sassi o altro: per evitare infezioni eliminate ciò che causa gli sfregamenti.
L’alimentazione della tartaruga d’acqua
Dopo aver creato un habitat per quanto possibile, ideale per la nostra amica tartaruga, vediamo adesso cosa possiamo prepararle da mangiare, per farla vivere a lungo ed il salute. La tartaruga è un animale onnivoro, occorre tuttavia diversificare la frequenza di alimentazione tra le tartarughe piccole, che devono essere alimentate tutti i giorni, e quelle adulte, la cui frequenza o quantità dei pasti va diminuita.
Non date alle tartarughe grandi quantità di cibo, non devono ingrassare (dato che si tratta proprio di una delle problematiche delle tartarughe domestiche) in quanto la loro pessima forma fisica potrebbe condurle alla morte: il fatto che l’animale possa sempre cercare cibo è normale e non va confuso con un appetito reale che molto spesso la tartaruga non ha.
L’alimentazione deve essere varia, alle proteine che si trovano nel pesce crudo, vanno aggiunti frutta e verdura, come insalata, carote, trifoglio, fagiolini, tarassaco: non date al vostro animale un solo tipo di alimento, potrebbe essere pericolo, cercate di variare il più possibile. Si può anche somministrare circa una volta alla settimana, un integratore di vitamine e minerali per rettili da mettere nel cibo, per rinforzare le difese della tartaruga.
Acquaterrario: l’importanza della zona emersa
La zona emersa per una tartaruga d’acqua dolce è fondamentale: la stessa infatti necessita di uno spazio tutto suo nel quale disporsi per prendere il sole (basking), indispensabile per la sua corretta crescita e per la sintetizzazione del metabolismo. Si deve trattare di una zona con ghiaia o sabbia, accessibile facilemnte dalla tartaruga, e confortevole: ricordatevi che qui il vostro animali trascorrerà molto tempo!
In naturale tartarughe sono solite utilizzare sassi o tronchi emersi sopra i quali appoggiarsi e rilassarsi, nel nostro acquaterrario possono riposare su cortecce di sughero o piattaforme di plexiglass ricoperte da tappetini sintetici: queste zone vengono attaccate alle pareti della vasca con del silicone specifico per acquari, in modo che le tartarughe le possano raggiungere facilemente.
La zona sottostante a tali zone emerse, può costituire una nicchia all’interno della quale le tartarughe possono nascondersi come farebbero in natura con tronchi o sassi: per chi è appassionato di tartarughe, consigliamo di applicare all’interno dell’acquaterrario una radice di mangrovia che emerge dall’acqua, sopra la quale l’animale si può arrampicare.
Acquaterrario per tartarughe d’acqua: l’importanza dell’illuminazione
Continuiamo ad occuparci del corretto allestimento di una acquaterrario per tartarughe d’acqua dolce. Oggi parleremo dell’importanza dell’illuminazione della zona emersa, dove i nostri animaletti possono stare tranquilli a prendere il sole. Per quel che riguarda l’illuminazione, occorre posizione una lampada al di sopra della zona emersa,a circa 30 cm di distanza dalla stessa: si tratta di una lampada neon che trasmette raggi UVA e UVB e da una lampada spot che riscalda la tartaruga quando è fuori dall’acqua.
Tali lampade sono facilmente acquistabili presso negozi specializzati che sapranno consigliarvi altresì sulla grandezza delle stesse: è importante ricordare che le lampade vanno applicate unicamente se l’acquaterrario non è raggiunto da luce naturale. Se la zona dove la tartaruga è posizione è raggiunta dai raggi solari, non acquistate alcuna lampada!
Coma già ricordato nei precedenti articoli relativi alle tartarughe acquatiche, questi animali per sintetizzare il calcio e alzare il loro metabolismo necessitano di sole diretto, si tratta di un bisogno biologico primario: in mancanza le tartarughe si ammalerebbero, perderebbero appetito ed energia e il loro carapace diventerebbe mollo e spugnoso.
La tartaruga d’acqua dolce: creare una vasca su misura
Spesso le tartarughe d’acqua dolce sono detenute, come prigioniere, in piccole vaschette di plastica, con un palma piccolissima che dovrebbe fare loro ombra, e con pochissima acqua all’interno. Non vi è niente di più sbagliato. Le tartarughe sono animali curiosi, che amano esplorare, nuotare, prendere il sole quando è necessario, riposare all’ombra in altri momenti. Non è pensabile di dover constringere una animale che in natura sarebbe libero in acqua, in una cassetta trasparente e pretendere pure che viva a lungo, i suoi muscoli infatti si atrofizzerebbero in poco tempo.
In simili condizioni una tartaruga non sopravvive se non qualche anno, a differenza della grande longevità che la caratterizza in contesti naturali: occorre in primo luogo costriuire un acquaterrario che offra la possibilità di raggiungere agevolmente sia una parte asciutta sia la parte con acqua profonda almeno mezzo metro. La parte asciutta potrà essere creata con sabbia o con un sottile strato di ghiaia, per permettere all’animale di potersi stendere al sole quando lo ritiene opportuno, per assorbire la vitamina D indispensabile per il suo metabolismo.
Occorre poi che la zona dove la tartaruga vive sia ben recintata: sono infatti otine scavatrici, e occhio anche i predatori come cani o gatti ma anche civette, che possono dare loro fastidio. Occore mantenere una temperatura costante che va dai 25° ai 28°, il riscaldatore è pertanto fondamentale per la sopravvivenza delle tartarughe, che sono animali a sangue freddo e hanno bisogno di una temperatura costante.