Pesci tropicali sul Lago Maggiore: una mostra per scoprirne i segreti

Ranco, sul Lago Maggiore nel prossimo weekend avrà qualcosa in più da offrire ai propri visitatori. Oltre alle placide acque e ai primi caldi raggi del sole, infatti, darà vita ad una iniziativa che farà felici non solo gli appassionati e gli amanti della vita acquatica, ma anche bambini e adulti che adorano i colori intensi e le mete paradisiache. Si perchè saranno in mostra centinaia di superbi pesci tropicali, con le loro gradazioni cromatiche uniche e in grado di ingannare l’occhio fino a far pensare che siano quasi stati dipinti.

Sabato 11 e domenica 12 giungo, quindi, sarà di scena il primo concorso internazionale di Betta splendens in Italia e la prima tappa del campionato italiano di Guppy show “Guizzi di Colore” 2011. Come perdere un appuntamento così unico e speciale, soprattutto se da sempre sognate di acquistare un acquario e cercate consigli sulle specie più belle e semplici da tenere in casa.

Pesce pagliaccio: vita, riproduzione e curiosità

Il pesce pagliaccio Amphiprion Ocellaris è forse una delle bellezze più famose dei mari tropicali. Di sicuro il cartone animato “Alla ricerca di Nemo” ne ha solo consolidato il successo, eppure cosa sappiamo del suo habitat, di cosa mangia e delle sue abitudini? Scopriamone insieme alcune caratteristiche. Il pesce pagliaccio vive nelle barriere coralline, in simbiosi con gli anemoni di mare, rispetto al veleno dei quali è immune a differenza degli altri pesci. Per questo motivo i pesci pagliaccio sono anche chiamati pesci anemoni. Il loro nome è comunque legato ai colori vivaci del manto rosso-arancio e con strisce nere e bianche.

Pesce pagliaccio: a rischio per l’inquinamento

Il pesce pagliaccio è a rischio di estinzione ed il pericolo viene dal continuo aumento dei livelli di CO2 nell’atmosfera. Questo provocherebbe alla lunga un’eccessiva acidificazione dell’acqua capace in pochi giorni di rendere sordi questi splendidi pesciolini e quindi incapaci di sfuggire ai predatori. Per provare tutto ciò un gruppo di studiosi dell’Università di Bristol (Regno Unito) ha eseguito il seguente test: alcuni pesci pagliaccio sono stati messi in una vasca con l’acqua caratterizzata dai livelli di acidità attuali (390 ppm), altri sono stati inseriti  in un acquario con l’acidità prevista per il 2050 ed altri ancora in presenza dei livelli ipotizzati per il 2100. Dopo 20 giorni, sollecitati da suoni che riproducevano la presenza dei loro predatori, solo i pesci della prima vasca se ne tenevano lontani, gli altri nuotavano indifferentemente in tutto lo spazio a disposizione.

Pesci: a Bali scoperte otto nuove specie

E’ curioso che un mondo di solito assolutamente celato agli esseri umani come quello del mare, possa invece nascondere un incredibile universo tutto da scoprire e studiare. Se da decenni ormai si pensa, più o meno, di aver catalogato almeno le principali specie di pesci, in realtà molto spesso se ne avvistano esemplari del tutto sconosciuti e ci si rende conto di avere una visione limitata del mondo di pinne e branchie.

Ora l’ennesima quanto, diciamo la verità, gradita sorpresa in merito all’universo subacqueo. A Bali, sono state avvistate 7 nuove specie di pesci. In più è stata notata pure una curiosa variante di coralli.

Pesci, a Roma muoiono per asfissia sui banchi del mercato di Piazza Vittorio

Torniamo a parlare di maltrattamento ai danni degli animali. Ha stupito non poco nelle scorse settimane la vicenda dei pesci e delle tartarughine murate vive con un filo di acqua e di aria dentro ai portachiavi, ultima cruenta moda del mercato cinese, specializzato in gadgets improbabili e tanto bizzari quanto inutili.

Oggi rimaniamo in Italia per riportare dell’ennesima denuncia giunta al telefono amico, servizio messo a disposizione dall’AIDAA, l’Associazione italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente, sempre in prima linea per raccogliere gli appelli e le segnalazioni degli amici dei tuttozampe.

Si tratta di numerose chiamate giunte per evidenziare la morte cruenta, per asfissia, cui vengono condannati i pesci sui banchi del mercato di Piazza Vittorio, ora in via Principe Amedeo ex caserma Sania, a Roma.

Animali vivi come portachiavi, pesci rossi e tartarughe murate nella plastica in Cina

Un portachiavi con dentro un pesciolino rosso o una tartaruga, da portare a spasso come portafortuna, come un accessorio all’ultima moda, o davvero per attaccarci le chiavi come si fa con quelli finti. Stavolta, però, l’animaletto che pende dal portachiavi è vivo, o meglio murato in una sorta di minuscola tomba che ha del macabro, con l’esserino rinchiuso nell’acqua colorata di nutrienti, in un ambiente a dir poco stantìo e soffocante.

E’ l’ultima moda stramba approdata sulle bancarelle cinesi e che, ovviamente, ha fatto indignare le associazioni animaliste e l’opinione pubblica di mezzo mondo. Non si tratta di un pesce d’aprile, la notizia risale a qualche giorno fa.
A riportare dell’orribile tendenza, con tanto di foto ed interviste agli acquirenti, è il quotidiano Global Times.

Un inviato del giornale testimonia che ormai i portachiavi con animali vivi sono diventati molto comuni in Cina, venduti nelle stazioni della metropolitana e dei marciapiedi e, soprattutto, pare siano completamente legali.

Pesci che amano giocare

I pesci? Anche loro di sicuro amano giocare e divertirsi sia in acqua che dentro l’acquario e recenti studi lo confermerebbero. Le osservazioni di specie considerate domestiche e allevate quotidianamente, mostrerebbero delle creature che si divertono anche di più di tutti gli altri mammiferi.

Già in passato, infatti, si era intuito che gli animali che vivono a contatto con l’uomo e che quindi possono esser più facilmente studiati, crescono e imparano a vivere anche attraverso questi spassosi e rilassanti gesti quotidiani. Il gatto, ad esempio, insegue la pallina o resta con i propri simili e imparerà così a cacciare o a inseguire in futuro i topolini. Un comportamento che non è diverso nei pesciolini rossi o negli esemplari che popolano il mare.

I disturbi e le malattie più comuni dei pesci rossi

Chi non ha mai posseduto nella propria vita un piccolo acquario con un pesciolino rosso, magari piccolo trofeo di una fiera cittadina o di un gioco tra amici? A volte osservarli, oltre ad infondere una certa serenità, grazie ad i loro movimenti leggeri e ipnotici, fa tornare indietro nel tempo e ricordare l’infanzia trascorsa dietro il vetro ad osservarne l’aspetto, immaginando che con la loro boccuccia aperta volessero comunicarci la voglia di tornare negli spazi più ampi dai quali provengono. Altre volte, invece, sono i silenziosi amici di una classica famiglia italiana, ma come tutte le creature viventi possono ammalarsi anche gravemente.

I pesci delle Maldive

La ricchezza della fauna marina delle Maldive è famosa in tutto il mondo e anche chi non si dedica costantemente alle immersioni o allo snorkeling, ne conosce tale meravigliosa realtà. Chi, poi, ha la fortuna almeno una volta nella vita di recarsi tra gli atolli della zona, può notare anche a riva il passaggio di coloratissimi pesci tropicali dai colori così particolari da sembrare direttamente rubati alla tela di un pittore. Vediamo nello specifico di quali esemplari si tratta.

E’ tutto pronto: sta per riaprire l’acquario di Livorno

acquario

E’ impossibile non provare delle emozioni quando ci si trova davanti ad enormi vasche al cui interno si trovano pesci così rari e particolari che, senza questa occasione, chi non è esperto di immersioni, non potrebbe mai vedere di presenza nel corso della propria vita. L’acquario di Livorno rappresenta una di queste strutture dove ogni essere vivente ritrova il suo habitat naturale e, nel frattempo, permette ai visitatori di acquisire nuova cultura, riguardo alle tante specie che il mare conserva nelle sue profondità. Ormai è tutto pronto e il 31 luglio, questa struttura riaprirà, alla presenza del Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. Al suo interno, le caratteristiche tecniche sono di tutto rispetto: tremila metri quadrati su due piani, 20 vasche, 150 specie per un totale di almeno 1200 animali. Ma i grandi numeri, non sono finiti qui, visto che sarà allestito uno spazio per organizzare delle mostre a tema e si potrà usufruire di una terrazza di mille metri quadri con vista sul lungomare. In quanto a vastità, insomma, è il secondo dopo Genova e Cattolica.

La carpa Koi, per chi ama il laghetto in giardino

00

Per tutti coloro che hanno la disponibilità di un giardino, ed una passione per la natura ed i pesci, vi è la possibilità di realizzare un piccolo laghetto casalingo, all’interno del quale far crescere piante ed animali. I pesci che meglio si adattano a questo tipo di ambiente, sono certamente le carpe Koi, o Cyprinus carpio. Si tratta di una varietà di pesce che assomiglia molto al pesce rosso: si differenzia dalla presenza di un solo barbiglio ai due lati della bocca e dalla dimensioni, la carpa Koi infatti è molto più grossa di un pesce rosso comune.

Sono divisi in varietà monocolori, bicolori e multicolori e si distinguono per il diverso sviluppo delle scaglie: alcuni esemplari hanno poche scaglie ma grandi (Doitsu), in altre le scaglie sembrano delle pigne (Matsuba), altri ancora hanno scaglie molto grandi e di aspetto metallico (se dorate, la varietà si chiama Kin-rin mentre se argentate, Gin-rin). La fully scaled mirror è varietà molto rara che si distingue per le squame molto grosse dislocate in ordine sparso su tutto il corpo, mentre la linear carp è una variante rara della carpa a specchi e si riconosce per la lunga linea di grosse squame che attraversa il corpo.

Quando il Koi raggiunge i 15 cm di lunghezza è consigliabile inserirlo in una vasca o laghetto all’aperto: è certamente il suo ambiente naturale! Nessun problema se il laghetto in inverno ghiaccia: l’importante è che abbia una profondità di 1,5-2 metri, così da consentire al pesce di sopravvivere e svernare tranquillamente. La carpa Koi venne importata dal Giappone, paese nel quale tale animale è riconosciuto quale simbolo di amore e di amicizia: la Koi è anche un pesce estremamente longevo, che si stima possa arrivare anche a 40 anni di età.

In Australia piovono pesci dal cielo

Pesci

Nei giorni scorsi, a Lajamanu, un piccolo villaggio australiano dell’entroterra che conta meno di settecento abitanti, è avvenuto un fatto eclatante, di quelli che, di solito, sono più leggendari che reali. Durante un lungo temporale che per due giorni ha flagellato la zona, dal cielo insieme all’acqua sono caduti in strada una serie di pesci, la maggior parte dei quali ancora vivi. In realtà, non si tratta della prima volta che in questo angolo di mondo, avviene un evento del genere molto curioso ma certamente non impossibile da immaginare. In cinquanta anni, infatti, è successo ben due volte, ma nel 1974 ha avuto un impatto più consistente.

Pesci timidi, quando l’acquario sembra deserto

acquarioCi siamo: l’acquario è stato popolato, bilanciato chimicamente, allestito con tutte le difficoltà che questo comporta e il dispendio sia economico che di tempo. Ora possiamo osservare i pesci abitare la loro nuova casa, rincorrersi, mangiucchiare le piante, ammirare i loro stupendi colori e perchè no, anche vantarci con amici e ospiti della riuscita della nostra creazione. Tutto procederebbe proprio così se non fosse che i pesci latitano alla nostra vista e sembrano quasi dileguarsi non appena ci avviciniamo al vetro, o peggio, se ne stanno tutto il tempo nascosti.

Perchè i pesci si nascondono? A questa domanda gli esperti danno più di una risposta plausibile. Quella più probabile, tuttavia, è anche la più semplice ovvero il pesce è spaventato o si sente a disagio nell’ambiente circostante. In questo caso, non resta che porsi un altro importante quesito: cosa scatena una reazione di paura nel pesce?

Golfo del Messico, un pesce serpente lungo 17 metri

pesceUn pesce serpente lungo come un palazzo di sette piani, è quello ripreso dalle telecamere di un sottomarino senza pilota, nel corso di una ricerca che riguardava gli scienziati della Louisiana State University nel Golfo del Messico. Una misura del tutto eccezionale, anche perchè la zona è quotidianamente monitorata per la ricerca petrolifera e, fino ad oggi, si riteneva che questa specie marina non potesse superare gli undici metri, mentre l’esemplare avvistato batte ogni record con i suoi diciassette metri.