L’anagrafe canina

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L’anagrafe canina, ormai presente obbligatoriamente in tutti i comuni italiani, è un semplice sistema di registrazione dei cani presenti in tutto il territorio nazionale: è stata istituita con la Legge regionale 20 gennaio del 1997 poi successivamente modificata. Il sistema dell’anagrafe canina è informatizzato: è il proprietario del cane a doversi attivare per poter registrare il proprio amico a quattro zampe tempestivamente.

Il cane deve essere registrato presso l’ufficio dell’anagrafe canina in modo da poterlo identificare associandolo al padrone: in sostanza il cane è individuato attraverso razza, sesso, colore ed i tratti salienti, un codice numerico presente in un microchip inoculato sottocute all’animale ed il padrone, cui il codice fa riferimento. Il proprietario o il detentore di un cane deve provvedere a far identificare e registrare l’animale a partire dal secondo mese di vita con l’applicazione del microchip, che deve avvenire ad opera esclusiva del veterinario.

Dopo l’applicazione del microchip il padrone del cane deve effettuare la registrazione nell’anagrafe canina degli animali, al termine della quale verrà rilasciato un certificato di iscrizione che dovrà accompagnare l’animale per tutta la vita, anche ad esempio in caso di passaggio di proprietà. L’iscrizione all’anagrafe canina è estremamente importante in quanto permetterà di risalire al proprietario del cane in caso di smarrimento (o di abbandono): un servizio innovativo ed indispensabile per la tranquillità dei nostri amici animali e dei padroni e per ridurre il fenomeno dell’abbandono.

Hachikō, esempio di fedeltà

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La storia odierna è quella di Hachikō , un cane di razza Akita nato nel 1923 e vissuto in Giappone: venne adottato ancora cucciolo da Hidesamuroh Ueno, un professore universitario che ogni mattina si dirigeva alla stazione per andare a lavorare. Il fedele cane lo accompagnava al mattino e ritornava a prendere, ogni giorno. Purtroppo però un giorno il padrone Ueno muore mentre si trova al lavoro a causa di un attacco cardiaco: il piccolo Hachikō non sa nulla e a fine giornta come suo solito si reca in stazione per attendere il padrone.

Ma questi, ovviamente, non scende come al solito dal treno: Hachikō aspeta e aspetta, ogni giorno si reca alla stazione, speranzoso, ma resta sempre deluso, di Ueno non vi è traccia. Con il passare del tempo, il capostazione e le persone che prendevano quotidianamente il treno iniziarono ad accorgersi di lui e cercarono di accudirlo offrendogli cibo e riparo. Nonostante il passare degli anni il cane continuò a recarsi alla stazione per poter rivedere il suo padrone, fino all’8 marzo del 1935 giorno in cui Hachikō morì di filariasi dopo aver atteso, ininterrottamente, per ben 10 anni, il ritorno di Ueno.

Cani: menù natalizio

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Con l’arrivo delle feste la casa si riempie di sapori ed odori nuovi ed invitanti, cui il nostro amico a quattro zampe non sa proprio resistere: per farlo sentire ancora di più parte della famiglia e farlo gioire un po’ ecco qualche simpatica ricetta per il pranzo di Natale, ovviamente pensata apposta per il nostro cagnolino, he potrà essere utilizzata anche durante il resto dell’anno a seconda delle esigenze dell’animale.

La prima ricetta riguada un risotto facile ed ottimale per i cani che soffrono di intolleranze alimentari. Ingredienti: riso q.b., burro e sale q.b. 2 cubetti di spinaci, 4 pomodorini, un po’ di carota e 250 grammi di spezzatino di vitello. Fate bollire il riso in abbondante acqua con il sale ed il burro, cui seguiranno gli spinaci, pomodorini e la carta. Cuocere il tutto per 10-15 minuti poi inserire la carne e mescolare tutto insieme: versare il compsto nella ciotola, mescolare e fare raffreddare per evitare che il nostro amico si possa scottare.

La stessa ricetta con il riso può variare a seconda dell’età del nostro cane: per un cane anziano, che necessita di una dieta povera di grassi, consigliabile la carne di pollo e l’utilizzo del riso integrale. Ancora, una variante può essere rappresentata dall’uso del miglio al posto del riso: in questo caso si può aggiungere del pesce, nasello o merluzzo, per consentire al cane di assumere fosforo e tutte le proteine apportate dal pesce.

Cani in piscina, test pilota a Torino per annullare il divieto di ingresso a Fido

cani piscina TorinoPortare il cane in piscina. A Torino sarà presto realtà, in virtù di un progetto pilota volto a verificare che ci siano le condizioni per annullare definitivamente il divieto che impone ai nostri amici a quattro zampe di non entrare nei plessi sportivi. Le piscine comunali del capoluogo piemontese toglieranno infatti il cartello “Qui non posso entrare” con raffigurato il cane sbarrato e apriranno le porte a Fido.

Attenzione però. In piscina, ovviamente, si intende non in acqua con voi, semplicemente invece di lasciare il cane a casa o in macchina quando andate a prendere vostro figlio dopo la lezione potrete tranquillamente portarlo con voi. Le aree cui i cani potranno accedere sono l’atrio dell’impianto sportivo e le tribune. Esclusi invece spogliatoio,  area vasche e le vasche stesse.

Conigliando in città, Milano diventa capitale del coniglio

conigliando in città foto 11Il coniglio è il terzo animale domestico più diffuso, come sarà facile immaginare viene immediatamente dopo cani e gatti. Purtroppo occupa anche un altro terzo posto, meno felice senza dubbio: quello nella lista dei pets più suscettibili di essere vittime di abbandoni. Proprio per sensibilizzare sulla delicata questione Milano sarà protagonista oggi 21 novembre 2009 della giornata dedicata al coniglio, diventando capitale per 24 ore del morbido e tenero animale.

L’iniziativa, lanciata dall’associazione Aae conigli con il patrocinio del comune milanese, mira a far conoscere meglio un pet che da qualche anno è entrato a tutti gli effetti nelle case e nel cuore di molti italiani. La manifestazione dal titolo “Conigliando in città” si svolgerà nel cuore della città, in piazza San Carlo, adiacente a corso Vittorio Emanuele, dalle ore 10 alle ore 18. Testimonial d’eccezione della giornata del coniglio Francesco Facchinetti, l’ormai celebre conduttore di X-Factor.

Mrs. Chippy, un gatto in Antartide

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Oggi facciamo la conoscenza di Mrs. Chippy, un gatto soriano davvero speciale: si tratta del gatto appartenuto a Ernest Shackleton, primo spedizioniere in Antartide. Chippy accompagnò fedelmente il padrone proprio nella traversata dell’Antardine, in particolare nella spedizione denominata Endurance, dal nome della nave usata, che si svolse dal 1914 al 1917. Con lui, a bordo dell’Endurance, ci sono ventisette marinai ansiosi di compiere la traversata del continente bianco da ovest a est, oltre tremila chilometri da percorrere su slitta in centoventi giorni.

Il gatto, che era un maschio nonostante il nome femminile, venne fatto salire sulla nave dal carpentiere di bordo con uno scopo ben preciso: cacciare i roditori che vi si trovavano dentro. Ma la storia racconta che il micio venne ucciso quando la nave Endurance rimase intrappolata nella banchisa e non era più in grado di navigare. Gli uomini proseguirono a piedi ma Chippy non sarebbe stato in grado di affrontare il viggio.

Non potevamo permetterci di mantenere gli animali più deboli nelle nuove condizioni. Macklin, Crean e il carpentiere sembra che abbiano preso piuttosto male la perdita dei loro amici

si legge nel diario di bordo tenuto dal capitano nel 1915.

Cani da maschi, l’amico a quattro zampe più macho

razze cani maschiliIl cane è il miglior amico dell’uomo, e fin qui non ci piove. Ma parliamo di uomini, non intenso come genere umano, ma come rappresentanti del sesso maschile: quali sono le razze canine più adatte ai maschi? Se lo sono chiesto per gioco veterinari ed esperti di cani del sito Petplace.com, scegliendo le caratteristiche prettamente maschili degli amici a quattro zampe e identificando gli esemplari della specie più adatti a diventare i compagni di vita degli uomini.

Chissà se la classifica stilata dal sito trovi poi un riscontro diretto in quelle che sono le preferenze effettive del sesso forte. La riportiamo perchè ci sembrava una top list originale e simpatica, senza alcuna presunzione di oggettività.  Dopo il salto scoprirete dieci  tra le  specie di cani reputate più maschili.

Bobby, esempio di amore e dedizione

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Il cane che vi vogliamo presentare oggi è Greyfriars Bobby di razza Terrier, divenuto famoso nel diciannovesimo secolo in Edimburgo, Scozia, per essere stato ben quattordici anni della sua vita di guardia e veglia davanti alla tomba del suo padrone, fino alla sua morte il 14 Gennaio 1872: una storia che sembra incredibile ma che invece è reale!

Angela Burdett-Coutts, una filantropa inglese, venuta a conoscenza dela stroardinaria storia del cane, decise di commemorarlo erigendo in suo onore una statua ed una fontana. Bobby apparteneva a John Gray, che lavorava per la Polizia di Edimburgo come guardia notturna: per due anni tutto è andato bene e la convivenza tra il cane e l’uomo non creava problemi. Anzi, i due erano compagni inseparabili! 

Nel 1858 però John morì di tubercolosi e venne seppellito in una cimitero della sua cittadina di origine, nella vecchia Edimburgo:  il cane Bobby però non si voleva rassegnare a questa morte e tutti i giorni, per ben 14 anni, si recò al cimitero, accanto alla tomba del suo padrone, vegliandolo ed aspettandolo, quasi volesse anche fare la guardia a quella piccola tomba di provincia.

Libri: Non ti lascerò mai solo

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Il libro di cui vi voglio parlare oggi, racconta una bellissima storia di amicizia tra un cane ed il suo padrone: Non ti lascerò mai solo di Giorgio Panariello. La storia è quell di Francesco, uno scapolone dalla vita interesante divisa tra lavoro, palestra, donne: ma sarà proprio una donna a fargli il regalo più bello della sua vita, un cane di razza meticcia di nome Poldo.

Poldo e Francesco sono costretti a convivere per diversi mesi, all’inzio il ragazzo è scettico e non ama molto la compagnia dell’animale, ma ben presto si dovrà ricredere: un pomeriggio, proprio quando Francesco non sopporta più il cane e decide di liberarsene in malo modo, un evento imprevedibile gli farà cambiare idea, e Poldo diventerà il fedele compagno che ha sempre cercato.

Non ti lascerò mai solo è una storia brillante, che racconta della solida amicizia nata tra un uomo ed un cane: si tratta di un’amicizia nata spontaneamente, non cercata forzatamente, sbocciata quando meno l’uomo se lo aspetta. Un’amicizia solida e complice che saprà regalae ad entrambi gioie e soddsfazioni.

Dog whisperer, collare a strangolo e torture: Cesar Millan sotto accusa

cesar millanVe ne avevamo parlato qualche tempo fa, del dog whisperer più famoso al mondo, Cesar Millan, in onda da quest’anno anche in Italia su Sky con il suo reality che salva i cani perduti e aggressivi da un’inevitabile soppressione. Casi difficili, quelli trattati da Millan, definiti spesso irrisolvibili. Eppure lui, lo stregone dei cani, aveva calmato parecchi amici a quattro zampe con disturbi del comportamento anche gravi che avrebbero messo a rischio l’incolumità delle persone.

Ebbene,  i metodi utilizzati da Cesar sarebbero ora sotto accusa dell’associazione Asetra, l’Associazione studi etologici e tutela della relazione con gli animali che è pronta ad avviare una battaglia legale per chiedere la sospensione dello show televisivo incentrato sul dog whisperer, che frutta milioni di dollari e un gran numero di ascolti.

Caffaro, il cane eroe

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Oggi presentiamo un cane che non molti conoscono ma che è stato importantissimo per il nostro esercito durante la terza guerra per l’indipendenza italiana: Caffaro. Caffaro era un cane al servizio dell’esercito, in particolare nel corpo volontari guidati niente meno che da Giuseppe Garibaldi, era di razza bulldog ed apparteneva al sottotenente Giulio Grossi, originario di Venezia. Questi era legatissimo all’animale, tanto che se lo volle portare al seguito durante le spedizioni garibaldine.

Nel 1866 Caffaro insieme al suo proprietario, prese parte alla nota battaglia del Ponte Caffaro, combattuta tra i garibaldini ed i soldati austriaci: durante la fervida battaglia, il cane si rese conto che tra due uomini vi era un pericoloso scontro corpo a corpo.

Lo scontro in particolare avvenne tra Giovanni Battista Cella, bersagliere volontario, e Rudolf Ruzicka, capitano austriaco: il combattimento avvenne sul ponte, sembrava quasi che il sassone avesse la meglio quando, all’improvviso, Caffaro reagì prontamente, ferendo il capitano avversario con dei morsi alle gambe. In questo modo fece si non solo che Ruzicka fosse fatto prigioniero, ma aiutò anche i soldati italiani a catturare un altro prigioniero avversario, il tenente austriaco Suchonel. Si racconta anche che Ruzicka reagì contro il cane ferendolo.

Omeopatia per cani e gatti: le cure alternative per gli animali

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Secondo stime recenti sono circa 10 milioni gli italiani che preferiscono l’omeopatia alla medicina tradizionale, e ora, sembra che questa tendenza si sia allargata anche sugli animali domestici: pare, infatti, che sempre più proprietari di cani e gatti preferiscano far curare i loro amici a quattro zampe con terapie alternative.

Non solo cani e gatti; ad essere affidati alle cure dei veterinari omeopati sono anche criceti, tartarughe, canarini e addirittura pesci rossi. I numeri sono tutti dalla parte di questi medici: oltre ad essere molto richiesti, pare che i casi da loro seguiti con le cure alterativi, abbiamo gli stessi esiti positivi di quelli curati con la medicina tradizionale.

L’omeopatia veterinaria, non è però nata sulla scia di una moda; è dal 1989 che a Cortona, in provincia di Arezzo, è stata istituita la Scuola superiore internazionale di medicina veterinaria omeopatica, che insegna, anche ai veterinari tradizionali, i segreti della medicina omeopatica applicata sugli animali. Gli italiani sono i terzi in Europa per numero di veterinari che, accanto alla medicina classica, propongono quella omeopatica: ben 500 a fronte dei 700 della prima in classifica, cioè la Francia.

San Guinefort, il cane dei miracoli

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Oggi racconteremo la storia di San Guinefort di Borgogna, un cane levriero che visse nel 13° secolo e che fu oggetto di devozione popolare al pari di un santo: la sua storia sa dell’incredibile ma si tratta di un fatto realmente accaduto. Secondo la leggenda, Guinefort era un cane addetto alla guardia di un castello, nel quale viveva un ricco signore con il proprio figlio neonato.

Un giorno il padrone andò a caccia, lasciando il neonato nella sua culla ma quando tornò vide che la stanza era malmessa, la culla rovesciata e il proprio cane aveva la bocca piena di sangue: il bambino sembrava sparito, così il padrone pensò che Guinefort l’avesse prima ucciso e poi se ne fosse cibato.

Il cane venne ucciso seduta stante ma pochi istanti dopo il padrone del maniero senti gridare: si trattava del bambino, al sicuro sotto la culla, mentre sul pavimento vi era il cadavere di una vipera. Si rese quindi conto che il proprio cane non aveva fatto altro che salvare il suo bambino da morte certa, affrontando ed uccidendo la vipera: subito il cavaliere si pentì e decise di seppellire il cane con tutti gli onori.

Libri: Io e Marley

Oggi vi presento un libro molto particolare, divertente e commovente al tempo stesso: Io e