Nei mesi invernali, uno degli appuntamenti che si ripete ogni anno è quello del circo e delle varie compagnie che attraversano l’Italia in lungo e in largo, portando in giro i loro spettacoli per divertire grandi e piccini. Non tutti negli ultimi anni apprezzano l’arte di insegnare ad animali feroci e mansueti, a correre, saltare e ad intrattenere la gente con numeri spettacolari, ma più o meno tutti sono stati colpiti dalla sparizione improvvisa di un canguro dal circo Orfei. La compagnia si trovava in Sicilia, a Castelvetrano, dove aveva da poco montato il tendone e iniziato a lavorare, quando il marsupiale non è più stato trovato nella sua gabbia. .
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Tartarughe marine, è emergenza in Campania
E’ di questi ultimi giorni la notizia che un gruppo di tartarughe marine sarebbero state trovate decedute nelle acque campane: in particolare si tratterebbe di ben tre esemplari di Carretta carretta, due femmine ed un maschio di circa 30 anni, dunque tre esemplari giovani, considerando l’estrema longevità delle tartarughe. Le cause del decesso sono state individuate in un’enterite iperplastica, in sostanza una brutta infiammazione dell’intestino tenue.
Il medico veterinario dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, che si è occupato del fenomeno, ha concluso la propria visita affermando che tali infiammazioni sono dovute alla presenza di cisti parassitarie, non trasmissibili all’uomo. Si tratterebbe in sostanza di una patologia che nell’uomo è nota con il nome di morbo di Crohn. La diagnosi tuttavia non è stata ancora confermata definitivamente in quanto prima occorrerò effettuare l’esame istologico.
Le voci insistenti tuttavia individuano come possibile causa della morte delle tartarughe, l’inquinamento delle acque nel litorale italiano:
È ancora molto azzardato ricondurre le cause della patologia ad un eventuale inquinamento delle acque. Per questo occorrerà attendere le indagini di tipo chimico sul grasso degli animali
Cani e gatti, prima causa di lite fra condomini
La presenza di uno o più animali domestici in casa, soprattutto se si abita in un condominio, può diventare motivo di lite fra condomini e, anzi, negli ultimi anni, recenti statistiche dimostrano che sono fra le prime cause di dissapori fra vicini. Dopo il bucato che gocciola, il posto auto occupato, i rumori molesti o notturni e quelli dei tacchi sul pavimento, pare che siano gli amici a quattro zampe a creare dei disagi con l’abbaiare del cane, il miagolio del gatto e, via dicendo. Solo nel 2009, sono state trentasettemila le richieste di consulenza e conciliazione in seguito ad incongruenze tra chi possiede un animale e chi, in qualche modo viene disturbato dalla sua presenza. Nello specifico si tratta di un litigio ogni dodici minuti, per un totale di 103 al giorno. La denuncia parte dall’Aidaa, l’Associazione italiana difesa animali e ambiente.
Francobolli con cani e gatti per i 150 anni del Battersea Dog & Cats Home di Londra
Per i 150 anni del rifugio per animali domestici abbandonati più importante dell’Inghilterra è stata creata una serie di 10 francobolli che ritrae 7 cani e 3 gatti dai musetti sornioni e sorridenti.
I francobolli stampati per i 150 anni del Battersea Dogs & Cats Home di Londra si possono acquistare in qualsiasi ufficio postale e c’è da scommettere che andranno a ruba; non a caso è già stato creato un gruppo omonimo su Facebook dove gli utenti si prenotano per accaparrarsi le diverse serie.
Manifestazione per la tutela delle galline
Sabato 13 e domenica 14 marzo la Lav scenderà in 350 piazze italiane per porre l’attenzione dei cittadini su un problema attuale e brutale: le condizioni in cui vivono le galline da batteria. Le galline da allevamento intensivo infatti sono costrette in gabbie minuscole, all’interno delle quali non riescono neppure ad aprire le ali, pigiate fino all’inverosimile.
Tale condizione determina ovviamente disturbi per i poveri volatili, quali tic nervosi, spennamenti tra animali, infezioni: nuna vita innaturale alla quale le galline sono costrette per poter produrre quantitativi di uova esagerati. In Italia si consumano annualmente 12,9 miliardi di uova e ben l’80% delle galline sono allevate in allevamente intensivi: ed il consumo di uova è destinato ad aumentrare negli anni.
Una recente indagine condotta da Eurobarometro ha stimato che ben il 62% dei consumatori europei è disponibile ad acquistare prodotti maggiormente rispettosi del benessere degli animali, uova biuologiche o da allevamento naturale ad esempio, maggiormente rispettose altresì della salute umana in quanto si tratterebbe di galline allevate ad erba e mangimi naturali, senza antibiotici o sostanze dopanti come invece purtroppo spesso accade nelle batterie.
La Lipu denuncia, in Italia alberi e uccelli in pericolo
Alberi che vengono tagliati in modo incontrollato e, nella migliore delle ipotesi, potati fino a rimanere degli scheletri con pochissime foglie. Da un lato eliminare i rami secchi, senza esagerare, può evitare pericolosi incidenti durante piogge e tempeste, dall’altro stanno diminuendo progressivamente i rifugi per molte specie di uccelli. L’Italia, in questo contesto, possiede la maglia nera in Europa, come denuncia la Lipu, che protegge proprio questi esseri viventi, in un nutrito dossier che ha pubblicato sul suo sito.
Al via un progetto di microchippatura per evitare l’abbandono dei conigli nani
Pensavate che solo i cani e i gatti, o al limite i pesciolini rossi, fossero gli animali domestici più diffusi in assoluto? Bene, vi sbagliavate; secondo i dati Eurispes, i conigli nani stanno entrando prepotentemente nella classifica degli animali domestici più diffusi: sono ben 1.000.000 gli esemplari presenti nelle case degli italiani, tallonati dalle tartarughe di acqua dolce, dai roditori, che sono ben 50.000, dallo stesso numero di iguane, da circa 20.000 pappagalli e da 150.000 serpenti e animali esotici.
Purtroppo, però, nemmeno i conigli sono immuni dall’abbandono da parte di proprietari irresponsabili, e proprio per ovviare a questo fenomeno l’associazione AmiCOniglio ha istituito un progetto di registrazione e identificazione degli animali abbandonati che ha dato in adozione, formando una specie di banca dati.
La rabbia torna in Italia
C’è grande preoccupazione tra i veterinari italiani per il ritorno di una malattia che si considerava debellata: la rabbia. Molti casi di rabbia si sono verificati soprattutto nelle regioni del Nord Est, dopo ben 15 anni che casi simili non si manifestavano. Per sensibilizzare i professionisti del settore e la popolazione su tale problematica è stata indetta una giornata studio intitolata Che rabbia, attualità e prospettive.
Lo studio è stato organizzato dalla Società italiana di medicina veterinaria preventiva (Simevep), con il patrocinio dell’assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna e della Facoltà di veterinaria dell’università di Bologna ed è in programma al Centro ricerche marine di Cesenatico per questo 12 marzo. La nuova rabbia si preannuncia come una malattia diversa dai ceppi precedentemente studiati, con tempi di diffusione sconosciuti e pericolosi.
Tale infezione per ora si è manifestata nelle volpi ma c’è il rischio concreto che la malattia si diffonda anche agli animali domestici e nell”uomo. Dalle prime avvisaglie in Friuli, la rabbia si è rapidamente propagata in Veneto ed in Trentino: è evidente come le vecchie misure per il contenimento della malattia siano venute meno o siano inefficaci. La prevenzione è certamente il primo strumento per contrastare la diffusione di una malattia che in passato ha mietuto parecchie vittime, animali e non.
Nasce il colosso mondiale dei farmaci per animali
A pochi giorni dalla richiesta degli utenti di Facebook di introdurre dei farmaci generici per animali, nasce il colosso dei farmaci per gli amici a quattro zampe, anche perché di medicine ne hanno bisogno tutti, sia animali che umani; non a caso le case farmaceutiche sono quelle che hanno risentito meno della crisi.
Italia e Africa, insieme per salvare tonni ed elefanti
Darsi una mano reciproca per la protezione del tonno rosso e degli elefanti è la proposta che vedrà a breve una stretta collaborazione tra l’Europa e l’Africa. Alla prossima riunione per la Convenzione sul Commercio Internazionale di specie di flora e fauna selvatica minacciate di estinzione, Cites, prevista a Doha nel Qatar gli obiettivi da raggiungere saranno tanti.Uno dei temi principali degli incontri sarà certamente legato al commercio clandestino dell’avorio che sta portando alla morte di moltissimi esemplari che presto potrebbero diminuire sensibilmente di numero, ma gli animali in pericolo in questo senso sono tantissimi e l’unico modo per combattere fenomeni come bracconaggio e vendite clandestine, è la cooperazione tra i Paesi.
S.O.S. Salvataggio rospi!
Dai primi giorni del mese si è attivata una curiosa ed importante missione di alcuni volontari in decine di regioni italiane: salvare la vita ai numerosi rospi che attraversano le nostre strade e che purtroppo, restano molte, troppe volte, uccisi dalle macchine. I rospisti, come sono stati definiti, si incontrano la sera, muniti di un’attrezzatura formata da torce, giubbotti alta visibilità e secchi nei quali riporre gli animali salvati.
Perlustrano le strade principali, aiutando rospi e rane a non finire schiacciati sotto le ruote delle pesanti macchine che sfrecciano veloci e che non si riuscirebbero a rendere conto della loro presenza sulla strada. Si stima che dal 2003, anno della prima operazione salva rospi, ad oggi, siano stati 170mila gli anfibi salvati dai volontari.
Gli anfibi sopra citati si svegliano in primavera, con i primi caldi sentono l’esigenza di ricercare stagni o fossi o luoghi in cui vi è acqua per deporre le uova: ma la ricerca dello stagno non è facile, soprattutto per gli animaletti che vivono ai confini delle grandi città e che devono fare i conti con l’attraversamento delle strade, operazione rischiosissima! Per aiutare gli anfibi ignari del pericolo entrano in scena i rospisti: camminano lungo le strade, prendono i rospi, li mettono in un secchio e li portano dall’altra parte della carreggiata o nei fossi dove potranno vivere felici.
Casilino 900, è ermergenza animali morti
Le guardie zoofile dell’Enpa di Roma, hanno accertato la presenza di animali morti, in particolare gatti e cani, al termine dello sgombero del Casilino 900. Sulla vicenda, che vede coinvolta la zona dove sorgeva lo storico campo e quella limitrofa del Parco di Centocelle, l‘Ente nazionale protezione animali sta avviando insieme alle autorità competenti una serie di indagini. A far scattare l’allarme è stato in particolare il ritrovamento di un cane che giaceva all’interno del parco con una serie di lacerazioni sospette e non riconducibili con alta probabilità a cause naturali. Lo stesso animale adesso si trova sotto sequestro e a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, al fine di iniziare gli esami di routine in questo caso, per accertare il motivo del decesso.
Gli italiani e la caccia
Gli italiani sono sempre stati un popolo di cacciatori, una passione che ha origini antiche, legate alla sopravvivenza della specie ma che oggi, venute meno tali esigenze, si coltiva per sport o per passatempo. Tuttavia un recente sondaggio, pubblicato nei giorni scorsi sul sito web del quotidiano La Repubblica, dimostra come sono cambiate le abitudini e le visioni degli italiani nei confronti della caccia.
Dal sondaggio emerge chiaramente che sette italiani su dieci sono fortemente contrari alla caccia, due non prendono una posizione decisa, uno è a favore: una presa di posizione decisa da parte dei nostri connazionali intervistati, che di certo non può e non deve passare inosservata. L’indagine sopra descritta è stata condotta dalla Ipsos e promossa dalle associazioni di categoria come Enpa, Lav, Legambiente, Lipu e WWF.
Il campione totale di persone intervistate è stato pari a 980 elementi: di tale nucleo ben il 70% si è dichiarato contrario alla caccia, contro i 22% dei neutri e solo un 8% di favorevoli. Tutto questo mentre proprio in questi giorni sta per essere discusso alla camera un progetto di legge approvato dal senato che intende riformare ed ampliare la normativa sulla caccia.
A scuola con gli asini
Interessante e certamente originale iniziativa dell’amministrazione scolastica in un piccolo comune del Trevigiano, Godega Sant’Urbano: far arrivare gli alunni a scuola facendosi portare gli zaini da alcuni asini del luogo. Fino a sabato prossimo i ragazzi della scuola primaria potranno usufruire di un servizio di trasporto del tutto eccezionale realizzato grazie anche all’aiuto delll’amministrazione comunale, sindaco in primis.
E’ un’occasione per vedere gli asini al lavoro nel sociale e nel turismo, ma anche come animali da compagnia
dicono gli organizzatori dell’evento.
L’iniziativa partita da pochissimi giorni, sta già attirando l’interesse e la curiosità di molti: i bambini, come ci si poteva immaginare, sono entusiasti di poter vedere da vicino un animale come l’asinello, le mamme si dicono contente di poter alleggerire le schiene dei più piccoli dal peso degli zaini, che si sa, possono pesare anche diversi kg.