In 25 anni, dimezzate 33 specie di uccelli degli ambienti agricoli

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In un mondo dichiarato “malato” dagli esperti ormai da molti anni, non è solo l’aria ad essere inquinata o i mari ad essere carichi di liquami; anche la fauna sta vivendo un periodo di crisi senza precedenti. La biodiversità continua a superare stagioni altamente negative e, attualmente, l’attenzione è tutta puntata sulle specie a rischio di estinzione in particolare degli uccelli, ma non solo. Si calcola infatti, che lo Stivale sia il Paese Europeo con il maggior numero di specie di animali e, quindi, quello dove si nota più facilmente la diminuzione di un gruppo piuttosto che un altro. Ritornando ai volatili, i dati forniti dagli studiosi parlano di almeno 33 varietà tipiche degli ambienti agricoli, dimezzate in meno di un quarto di secolo.Il rischio maggiore, in questo senso, lo corrono l’Allodola, il Balestruccio e la Rondine, secondo quanto riportato sul secondo Annuario per il 2009 dell’Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale, Ispra.

Il Turtle Point di Napoli

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A Napoli all’interno della stazione zoologica denominata Anton Dohrn è stato istituito il Turtle Point, sezione distaccata specializzata nella cura e nella riabilitazione delle tartarughe marine, trovate in difficoltà a causa delle attività umane o di fattori ambientali sfavorevoli. Si tratta di un’area vasta, circa 600 metri quadri, sorta nel 2004 per rispondere alle esigenze sempre crescenti in tema di ritrovamento di animali marini recuperati dal rescue center dell’acquario presente all’interno della stessa stazione zoologica.

Il Turtle Point può ospitare fino a 40 tartarughe, detenute in delle vasche di riabilitazione alimentate con acqua di mare in circuito chiuso: all’interno della struttura sono stati realizzati anche un acquario marino con flora e fauna del Mediterraneo, una vasca per le tartarughe palustri, un piccolo museo, una mostra fotografica sul mare, un laboratorio attrezzato per le analisi ed i trattamenti topici. Una vera e propria finestra affacciata sul magico mondo delle tartarughe!

Il Turtle Point recupera le tartarughe marine curate nel Rescue Center dell’Acquario che necessitano di un periodo di convalescenza prima di essere rimesse in libertà: le tartarughe sono tenute sotto costante osservazione per verificare se hanno riacquistato la capacità di nuotare, di fare apnea e di regolare la galleggiabilità nella colonna d’acqua, contestualmente ne vengono monitorati le variazioni di peso e taglia, l’attività alimentare ed i valori del sangue.

Islanda, paura per le specie animali

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E’ notizia recente l’eruzione di un vulcano in Islanda, sul ghiacciaio Eyjafjallajökull, con conseguente nube di cenere che ha di fatto bloccato il traffico aereo di mezza Europa: la preoccupazione è stata tantissima, soprattutto per i migliaia di passeggeri che sono rimasti bloccati in aeroporti senza la possibilità di tornare nella proprie case.

Ma mentre si pensa al disagio di tanti passeggeri, occorrerebbe anche riflettere sul pericolo che stanno correndo in queste ore migliaia di animali, travolti anche essi dalla nube di detriti e ceneri. Non è chiaro se questa nube possa essere tossica, ma dopo aver invitato tutta la popolazione a usare mascherine per proteggere la bocca e il naso, la Protezione Civile ha limitato l’allarme solo alle zone in cui è più forte la ricaduta della polvere.

E gli animali? Come reagiranno a questa nube che si estende sopra di loro e sopra gli allevamenti?

L’animale preferito degli italiani è il cane: lo dice un sondaggio dell’Aidaa

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Qualche tempo fa l’Aidaa, l’Associazione italiana difesa animali e ambiente, aveva indetto un sondaggio la cui domanda era: “Che animale adotterebbero gli italiani se ne avessero la possibilità?”. La vittoria è andata al cane, che con il 48% delle preferenze si è riconfermato il miglior amico dell’uomo; le motivazioni che hanno dato i 3.014 votanti sono state che il cane è fedele, giocherellone, ama le coccole e più di ogni altro animale si affeziona al padrone.

Il secondo posto va, naturalmente, all’altro animale da compagnia per antonomasia, ovvero il gatto, perché sa unire il carattere indipendente l’amore per le coccole e l’affetto per il padrone, che per i gatti che vivono in appartamento, non è inferiore a quello del cane.

Come donare sollievo ad un animale morso da un insetto

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Anche ad un animale può capitare di essere punto da un insetto e, soprattutto, se si tratta di un cucciolo, sarà compito del padrone non solo ovviamente disinfettarlo, ma anche tranquillizzarlo. In questo caso delle gocce di Fiori di Bach, naturali ma efficaci, come l’essenza del Rescue Remedy, possono alleviare la sofferenza emotiva. Una ferita da puntura, va innanzitutto pulita a fondo con acqua e sapone neutro e poi risciacquata con estratto di echinacea e acqua, diluendo i due liquidi in parti uguali. Questo perchè l’echinacea è un antisettico naturale e, quindi, distrugge i batteri nocivi.

La Principessa Stephanie di Monaco, presenta la prima Giornata Mondiale del Circo

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Polemiche e lamentele da un lato, elogi e celebrazioni dall’altro: gli spettacoli circensi forse adesso come non mai, stanno vivendo un periodo di grande popolarità, non sempre positiva. Qualcuno dice che bisognerebbe vietare la presenza di animali addomesticati, data la loro potenziale pericolosità e la loro tendenza a vivere in libertà ed altri, invece, sperano di conservarne ancora a lungo la tradizione che si trasmette di generazione in generazione. Anche per questo motivo, la Federazione Mondiale del Circo, che ha come presidente d’eccezione la Principessa Stephanie di Monaco, che già presiede il Festival del Circo di Montecarlo, ha indetto per oggi la Prima Giornata Mondiale dedicata a questo annuale evento.

Vicenza, animali attaccati dall’orso

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Nella zona del vicentino c’è qualcuno che sta mietendo vittime tra gli animali che vivono nelle vicinanze del bosco: si tratta dell’orso Dino, orso bruno di circa 175 kg arrivato da solo dalla Slovenia e già catturato in Primiero, dove è stato dotato di radiocollare. Ma nelle ultime settimane Dino pare essere particolarmente irrequieto, cosa che spaventa e non poco gli abitanti delle zone limitrofe, soprattutto coloro che detengono animali da fattoria.

Dino infatti sta facendo strage di asini, sono già tre gli esemplari morti sotto le due grinfie: è entrato nel recinto di un’abitazione e ha squartato un’asina, cibandosi della carcassa. Poi, come hanno svelato gli spostamenti rilevati dal radiocollare messogli nell’ottobre scorso dai forestali trentini, se ne è tornato in montagna, verso il Passo della Borcola. Il giorno seguente ha proseguito il pasto con un altro asino, fino a raggiungere il risultato finale di tre animali uccisi in pochi giorni.

I forestali affermano che forse Dino è alla ricerca di una compagna e che la vana ricerca lo renderebbe nervoso, o forse, ipotesi più acreditata, è stanco di dover cercare prede selvatiche, preferendo la comodità di animali già chiusi in recinti e pronti per essere consumati.

Asilo per le tartarughe Caretta Caretta

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Lungo la costa Ionica in Calabria nel 2008 venne istituito il primo asilo italiano per le tartarughe della specie Caretta Caretta: la zone adibita ad asilo per questi splendidi animali è lunga circa 5 km ed è stata realizzata  grazie alla collaborazione della Commissione Europea, del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, la Regione Calabria e la Provincia di Reggio Calabria.

La zona è considerata un vero e proprio sito di nidificazione del nostro Paese per le tante femmine che arrivano a deporre le uova ogni anno: l’asilo rientra nel più vasto programma per la conservazione delle tartarughe marine in Italia denominata Tartanet.

Dopo questo primo esperimento, importante ed innovativo nel suo genere, sono state altre le strutture che hanno deciso di creare asili per le Caretta Caretta: in particolare dalla collaborazione tra l’Acquario di Cattolica e l’Acquario di Genova, nasce l’asilo delle tartarughe, un luogo nato per ospitare giovani tartarughe marine durante le fasi più vulnerabili della loro vita. L’Asilo è un ambiente protetto che potrà garantire a una o a più giovani tartarughe, un periodo di convalescenza prima di essere reintrodotte in natura.

Nuova campagna Enpa: donate il 5×1000 agli animali

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Nuova battaglia per l’Enpa, l’Ente per la Protezione degli Animali, che propone a tutti gli amanti degli animali di donare il loro 5xMille della dichiarazione dei redditi proprio all’associazione che si batte per i diritti dei nostri amici a 4 zampe. Lo slogan della campagna è molto chiaro: “Gli animali non hanno santi in Paradiso. Aiuta chi li protegge in terra. Una firma non costa nulla e può fare molto: 5×1000 a ENPA, un gesto umano al 100×100”.

L’associazione Enpa si prende cura degli animali dal 1871 e conta più di 150 sezioni e 40.000 soci in tutta Italia, e lo fa senza ricevere finanziamenti governativi ma solo con gli aiuti di chi crede nella difesa dei diritti degli animali; proprio per questo la raccolta fondi attraverso il 5 per Mille è particolarmente utile per il sostentamento dell’associazione.

Alitosi nel cane: un problema concreto

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Quante volte abbiamo pensato a come poter risolvere il problema dell’alito cattivo nel nostro amico a quattro zampe? L’alitosi del cane è un problema che in effetti affligge molti proprietari di animali domestici: le sue cause possono essere varie, in ogni caso è sempre meglio consultare un veterinario per avere una diagnosi precisa ed intervenire nel migliore dei modi.

L’alitosi come causa più comune può avere alla base un problema dentario: la prima cosa da fare è verificare la presenza di placca sui denti, facilmente riconoscibile per il tipico colorito marrone e per la localizzazione alla base dei denti, soprattutto premolari e molari mentre nei casi più gravi canini ed incisivi. La placca, come per gli essere umani, è formata da batteri che si formano a causa di particelle residue di cibo e saliva.

E’ importante intervenire in maniera tempestiva, la placca trascurata può portare a patologie più gravi quali gengiviti e malattia periodontale con eventuale caduta dei denti. In secondo luogo l’alitosi può essere causata da problemi intestinali, una digestione lenta o un’alimentazione sbagliata per esempio.

Istituito dall’Aidaa il difensore civico degli animali in spiaggia

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Fra un po’ arriverà l’estate e con essa anche la voglia di mare. Per tutti i proprietari di cani, però, si ripropone come ogni anno, la difficoltà di portare il proprio animale in spiaggia; quest’anno, però, alla soluzione di questo problema ci ha pensato l’Aidaa, l’Associazione italiana difesa animali e ambiente, che ha istituito il difensore civico di cani e gatti in spiaggia, una figura giuridica con il compito di tutelare gli animali in spiaggia e di essere la controparte nelle controversie che riguardano le multe legate a questo aspetto.

Tutto nasce dal fatto che in Italia sono pochi gli stabilimenti balneari nei quali è possibile introdurre i propri amici a quattro zampe; l’Aidaa si è quindi attivata per offrire un aiuto, tra l’altro gratuito, a tutti quelli che quest’estate vorranno andare al mare con i propri animali.

Ancora maltrattamenti: scandalo a Manta

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Ancora una volta siamo a parlare di maltrattamenti sugli animali, ancora una volta l’ignoranza dell’uomo prevale sul buon senso e sulla civiltà: questa volta ci trasferiamo a Manta di Saluzzo, comune del cuneese. La situazione nella quale vivevano numerosi animali era già stata resa nota dalla trasmissione tv Striscia la Notizia, grazie alla segnalazione effettuata dall’Anpana, Associazione Nazionale Protezione Animali Natura Ambiente di Cuneo.

Secondo il rapporto effettuato dall’associazione, in un casolare della zona vivrebbe in condizioni igienico sanitarie penose una famiglia con più di 20 cani di cui 10 detenuti in condizioni veramente estreme, oltre ad altri animali come capre e bovini. Le capre in particolare sarebbero rinchiuse in un’angusta scatola di legno, i bovini non hanno nulla da mangiare se non della frutta marcia mentre i cani sono rinchiusi in gabbie di ferro adatte ai conigli, molti sono legati a catena corta senza il ben che minimo riparo dal freddo e dal caldo.

Da nessuna parte vi è poi traccia di ciotole per cibo o acqua, in inverno gli animali erano tenuti al freddo sul ghiaccio: tutti manifestano comportamenti depressi e tipici della mancanza di libertà. Molti non riescono ad abbaiare, altri girano su se stessi: rinvenute anche molte carcasse di animali, probabilmente cani che il branco ha mangiato per la disperazione e la fame. Una situazione di disagio non solamente per le povere bestie costrette a vivere in condizioni disperate e senza la minima via di fuga, ma anche per il territorio circostante, un bosco frequentato da famiglie e villeggianti, dove vi è anche un ristorante.

Allarme tartarughe marine

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Uno studio recente pubblicato su Conservation Letters fa emergere una nuova, pesante, tragedia marina che rischia di avere pesanti ripercussioni su una specie molto delicata e già poco presente nei nostri mari: le tartarughe marine. Queste infatti rischiano di divenire ben presto un animale a rischio di estinzione a causa dei pescherecci e delle modalità con cui avviene la pesca in mare.

Secondo lo studio infatti negli ultimi 20 anni sarebbero state ben 8 milioni la testuggini morte a causa della pesca: ami e reti sono un pericolo concreto per le tartarughe, senza contare poi tutti gli esemplari morti dopo essere stati pescati erroneamente dai pescherecci o a causa degli strascichi o dei palangari. Nel solo Mar Mediterraneo le tartarughe della specie Carretta Carretta sono state vittime di una vera e propria strage.

La ricerca è stata condotta dai biologi Bryan Wallace del Conservation International di Arlington, in Virginia e da Rebecca Lewison della San Diego State University in California: hanno studiato attentamente le denunce di catture accidentali o di ritrovamenti di carcasse di testuggini dal 1990 ad oggi, scoprendo la macabra verità. Senza contare le numerosissime trappole rudimentali e non autorizzate che vengono usate dai pescatori nei mari: trappole non solo per i pesci ma per tutte le specie animali che popolano gli abissi.

Horse Angel, l’associazione che salva i cavalli dalla macellazione

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Molto spesso, purtroppo, i cavalli dopo una vita di corse, gare e di lavoro al servizio dell’uomo vengono macellati; un esempio per tutti è la storia di Ferdinand, un campione americano che dopo essere stato ritirato dalle gare finì al macello in quanto poco fertile. In seguito a questa triste storia, furono creati dei Centri di Recupero per accogliere i cavalli a fine carriera e delle leggi che tutelassero gli equini e ne impedissero la macellazione.

In Italia ovviamente non esistono leggi del genere ma per fortuna ci sono i singoli che spinti dall’amore per i cavalli, e per gli animali in genere, hanno creato diverse associazioni per difendere i diritti dei cavalli. Una di queste associazioni è la Horse Angel fondata nel 2009 da Roberta Ravello, scrittrice e attivista per i diritti degli animali, per dare un’alternativa al macello ai cavalli che non fanno più gare. Proprio Roberta Ravello,  spiega:

Ogni anno nel nostro Paese vengono macellati centomila cavalli nell’indifferenza generale, perché è tollerato che l’animale sia da sport e compagnia finché è giovane, mentre diventa da carne quando a causa dell’età, di malattia, di infortuni, di cattiva gestione, non può più essere sfruttato a sella o a tiro. Per noi il cavallo non è macellabile né per le pelli né per le carni. Amiamo molto il cavallo e lo riconosciamo come nostro amico. Ecco perché siamo angeli dei cavalli.