Adotta un levriero: campagna di sensibilizzazione

Nel 2002 la chiusura del cinodromo di Roma ha fatto si che ben 350 cani di razza levrieri restassero senza un posto dove stare: questi cani, che prima erano impegnati nelle corse, ora avrebbero avuto un futuro incerto. Sono migliaia i levrieri che in Italia vengono sfruttati e poi abbandonati o peggio, abbattuti. Cani da caccia o da corsa che dopo anni di sforzi vengono trattati come sacchi di patate, inutili: ecco la loro storia raccontata dai volontari della GACI (centro italiano adozione levrieri maltrattati).

I levrievi greyhounds sono usati in Inghilterra, Irlanda, Spagna ed anche in altri paesi per correre nei cinodromi ed essere oggetto di scommesse: infatti in questi paesi le corse commerciali di cani sono molto radicate e costituiscono una importante, pare, fonte di reddito e svago. Una femmina solitamente partorisce 8-11 cuccioli, di questi forse 1 o 2 sopravvivono fino a 2 -3 anni: a 12-15 mesi vengono scartati i cani che non hanno interesse alla corsa o che sono troppo lenti, naturalmente questo significa che vengono uccisi, anche brutalmente.

Gli altri vengono venduti a privati o associazioni di proprietari che li fanno correre nei cinodromi, quando il cane si fa male o diventa troppo lento, viene ucciso, spesso abbandonato o venduto per le sperimentazioni, portato ai canili o venduti per 10-20 euro ai coreani.

Divieto di accesso ai cani nei negozi, scomparso per via della crisi

La crisi economica, che ha messo in ginocchio negozianti ed imprese, ha avuto un impatto devastante sui consumi. Gli esiti sono perlopiù negativi e non si vuole in alcun modo affermare che i tempi duri per le finanze degli italiani di questi ultimi anni siano stati un bene. Ma per certi versi, lo abbiamo visto con la diminuzione dell’inquinamento dovuto al rincaro dei costi dell’energia e della benzina, e di conseguenza a meno spostamenti in macchina e ad un maggiore risparmio energetico in casa, è stato così.

Altro esempio di un piccolo dato positivo dovuto alla crisi è la quasi totale scomparsa del cartello di divieto di accesso ai cani sulle insegne dei negozi, imputabile, secondo gli animalisti, proprio alla crisi. I gestori non possono permettersi di rivolgersi bruscamente ai tanti potenziali clienti, con quattrozampe al seguito, che vogliono entrare a dare un’occhiata, e magari comprare, ma dovendo lasciare il cane fuori, si tratterrebbero poco, o ancora alcuni non entrerebbero affatto, scoraggiati e anche infastiditi da questi diktat.

Getta gatto nella spazzatura per scherzo, ma finisce al centro delle polemiche

Il fatto è avvenuto in Gran Bretagna, ma ormai il mondo di internet si è schierato interamente contro la donna che ha gettato il gatto nel cestino della spazzatura. La protagonista della vicenda, si chiama Mary Nale ed ha 45 anni e sostiene di aver compiuto l’azione che adesso impazza in rete solo per scherzo, per creare clamore. Del resto, non potrebbe dire altrimenti dopo essersi attirata l’odio feroce di animalisti e amanti degli amici a quattro zampe, oltre che di semplici cittadini che pur non essendo attaccatissimi agli animali, in ogni caso li rispettano.

Canile abusivo: nuovo sequestro a Introd (Aosta)

Un’operazione congiunta della Digos della Questura di Aosta e del Corpo Forestale valdostano ha portato alla scoperta di un canile abusivo ad Introd in Valle D’Aosta. In dettaglio sono stati trovati 29 cani, di varie razze, chiusi in gabbie stipate all’interno di quattro auto, e altri otto cani chiusi in box all’interno di un’abitazione privata.

Tutti gli animali erano in condizioni critiche dal punto di vista igienico-sanitario, come accertato dai veterinari dell’Usl. Sono in corso accertamenti per definire le eventuali responsabilita’ sia penali che amministrative dei gestori del canile abusivo. Dalle indagini e’ emerso che una societa’ sportiva di addestramento cinofilo, non a scopo di lucro, aveva creato una pensione per cani abusiva.

A Venezia, migliaia di gatti lasciati in strada

Si parla del Belgio e della possibilità di sterilizzare in massa i troppi gatti presenti, si continua con la Gran Bretagna dove, quotidianamente, vengono abbandonati almeno 21 mici e si finisce con il Belpaese, che anche nel settore dei pets, vanta sempre dei tristi primati. Questa volta nell’occhio del ciclone è Venezia, la città lagunare più amata al mondo e, insieme a lei, la situazione non è delle migliori neppure a Mestre e nelle aree limitrofe. Da queste parti, infatti, vengono abbandonati in continuazione talmente tanti felini, che ormai è impossibile persino fare un calcolo. I randagi, iniziano a vagare e quando non finiscono sotto un’auto o vengono maltrattati e barbaramente uccisi, si ammalano e cominciano ad infettarsi a vicenda, fino a rischiare di coinvolgere pure gli esseri umani. A cercare di intervenire per portare la situazione alla normalità, sono la Dingo e l’ENPA, L’Ente Nazionale Protezione Animali, le due più grandi associazioni che aiutano le creature meno fortunate. Entrambe, ultimamente, continuano a chiedere aiuto al sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni e all’assessore all’Ambiente Gianfranco Bettin.

Cani che “rubano” il cibo, cosa fare

Sappiamo quanto sia nocivo, per la salute di un cane, ricevere continuamente residui di cibo destinato alle nostre tavole, dolciumi, caramelle, cibi grassi, patatine fritte, latticini. Se riusciamo ad evitare che parenti, familiari ed amici durante picnic e grigliate, o i vicini di casa vizino il nostro cane con questi manicaretti poco salutari, che portano ad obesità e problemi digestivi e di intolleranze alimentari, è già un successo.

Ma dobbiamo anche evitare che il cane si procuri da solo il cibo proibito, saltando sui mobili, tirando giù con la zampa dalla tavola ancora imbandita un boccone ghiotto, o ancora sottraendo il cibo dalle nostre mani o la pappa del bambino, ed in generale approfittando di ogni nostra minima distrazione per trasformarsi in un Arsenio Lupin a quattro zampe.
Che fare quando il cane ruba il cibo?

Focus annuncia che cani e gatti inquinano più di un Suv

Sembra impossibile, eppure è vero: cani e gatti inquinano e mantenerli oltre che costoso, potrebbe avere un forte impatto sull’ambiente. Ovviamente questo non è un invito a non allevarli, anche perchè molto spesso sono in grado di rallegrare la vita delle persone e migliorarla, nonchè di dare tanto affetto, però è vero che tenere in casa ad esempio un cane può portare ad avere consumi elevati, come se si accendesse in continuazione un Suv. Lo conferma la rivista Focus, che attualmente è in edicola con il suo nuovo studio. La rivista diretta da Sandro Boerio, infatti, parla proprio di una osservazione portata avanti a seguito di una ricerca neozelandese, che ha messo in luce il fatto che per nutrire un cane di media taglia sono necessati 164 kg di carne e 95 kg di cereali ogni 365 giorni. A livello ecologico tutto questo significa circa 0,84 ettari di terreno, se parliamo ad esempio di un Suv, invece lo stesso dato si trasforma in 0,41 ettari. In pratica con tale stima, si conta la sua costruzione e la guida per diecimila chilometri all’anno.

Pet Click, la foto del tuo amico a quattro zampe!

Questo bellissimo e dolcissimo cagnolone è Willy Wonka ed è l’amico a quattro zampe di Paola: Willy è stato abbandonato a Pasqua vicino ad un cassonetto, vicino al cadavere dei fratellini, abbandonati con lui e investiti da un’auto, solo e spaventato.

Paola l’ha preso con se e da quel momento sono inseparabili: ora è un matto giocherellone, terribilmente geloso quando Paola accarezza i gatti, adora giocare con la pallina e con il topo finto dei mici! Vista la tenera età, pochi mesi, c’è una sola parola per descriverlo: giocherellone ed iperattivo!

Perché il cane ama i cattivi odori?

Perché il cane ama i cattivi odori? Ovvero, forse sarebbe meglio dire, come mai il nostro amico a quattro zampe sembra avere una passione smisurata per quelli che noi avvertiamo come lezzi maleodoranti?
Ce lo chiediamo spesso quando, dopo aver faticato ore ed ore, per lavare, spazzolare, ripulire fino all’ultimo pelo, profumare il nostro cucciolo, alla prima uscita da solo in giardino, o anche durante una passeggiata al parco con noi, il nostro pet si precipita sulla prima cacca che gli si para davanti, andandosela spesso a cercare, rovistandoci dentro con il muso, annusando, fiutando.

Lo stesso accade quando il cane, passeggiando con noi lungo un sentiero di campagna, avvista la carcassa di un animale morto, e mentre noi ci godiamo l’aria pulita e fresca, lui non vede l’ora di avvicinarsi a quel tanfo insopportabile quasi come un detective che debba scoprire le cause del decesso. Ebbene, da dove deriva tutta questa curiosità morbosa e tutto questo interesse per carcasse di animali morti, feci, rifiuti organici e quant’altro che emani un lezzo insopportabile?

“Adotta un gattile”, la nuova campagna Aidaa a favore dei mici abbandonati

La nuova campagna autunnale dell’Aidaa, l’Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente, ha come protagonisti i gatti e si chiama “Adotta un gattile”. La campagna dell’Associazione animalista ha come obiettivo quello di provvedere all’adozione di almeno 100mila gatti, oppure di contribuire mensilmente al mantenimento di un gattile o al sostentamento di una colonia felina.

La nuova campagna dell’Aidaa ha come protagonisti i gatti in quanto d’estate si parla molto dell’abbandono dei cani, mentre viene tralasciato un fenomeno altrettanto esteso, ovvero quello dell’abbandono dei gatti e in particolare delle cucciolate, che sono condannate, così, a morte quasi certa.

Oltre ad “Adotta un gattile”, sono in partenza anche altre campagne Aidaa di sensibilizzazione al fenomeno dei gatti abbandonati, come “Micio d’Ufficio”, con lo scopo di introdurre gatti negli uffici pubblici e privati, e “Un gatto in famiglia”, un’iniziativa volta all’adozione consapevole.

Gb, abbandonati almeno 21 gatti al giorno

E’ di pochi giorni fa la notizia che in Belgio la presenza di troppi gatti, sta portando il governo a pensare di sterilizzarli in massa, nonostante le associazioni animaliste del luogo non si mostrino molto d’accordo. Se messi a confronto con gli abitanti del Paese, infatti, i felini sono davvero troppi e bisogna intervenire al più presto, per tentare di riportare la situazione alla normalità. Ma “l’allarme” animali in eccesso è solo uno dei tanti problemi in primo piano in questa estate ormai agli sgoccioli. La Royal society for the Prevention of Cruelty to Animal, la Rspca, infatti, ha denunciato il fatto che dall’inizio dello scorso anno in Gran Bretagna, la situazione non sarebbe migliore.

Troppi randagi al Sud: serve l’esercito?

Randagi

Il fenomeno del randagismo al sud è una piaga ed una emergenza sociale che, per essere debellata, necessita di interventi straordinari per i quali non bastano ne i fondi messi a disposizione dal governo, ne la buona volontà di centinaia di volontari che si prodigano per arginare questo fenomeno, nè i pochi medici veterinari della sanità veterinaria pubblica e delle associazioni che si danno da fare per eseguire il maggior numero possibili di sterilizzazioni.

Per questo l’Aidaa, associazione italiana a difesa degli animali e dell’ambiente, chiede l’intervento dell’esercito affinchè, insieme a dei volontari, si possa procedere alla cattura non cruenta degli animali da destinare alla sterilizzazione. Secondo i dati dell’associazione, sono 600.000 i cani vaganti concentrati nelle regioni del centro-sud, con punte impressionanti in Puglia, Calabria,Lazio, Campania, Sicilia e Sardegna.

Sono ben ottantaquattro i canili lager denunciati alle forze dell’ordine per infiltrazioni della malavita organizzata, decine le denunce di volontari ed associazioni contro il traffico dei cani che, prelevati dalle strade del sud in maniera incontrollata, vengono spediti in Svizzera e Germaniae a volte destinati ai laboratori di vivisezione con la compiacenza di canili del nord, nei quali i cani vengono smistati e microchippati intestandoli a nominativi fittizi. Senza contare quelli che finiscono nel giro dei combattimenti clandestini.

Gli esercizi dedicati agli animali domestici, in Italia, aumentano del 3 per cento

Per fortuna in Italia non ci sono soltanto casi di abbandono di animali, maltrattamenti e storie di degrado e sofferenza. Sono tantissimi, infatti, i padroni attenti che non fanno mancare l’affetto ai loro amici a quattro zampe e che soddisfano ogni esigenza dei cuccioli in ogni mese dell’anno. Per questo anche d’estate, chi non può portarli con sè in vacanza e non ha nessuno a cui lasciarli cerca delle strutture adatte dove non mancano tutti i comfort per queste creature. Ecco perchè  stanno moltiplicandosi come funghi in giro per lo stivale. La Camera di Commercio di Milano, a tal proposito, ha portato a termine una studio che ha confermato che, attualmente, sono almeno 6.900 le imprese attive nel Belpaese proprio nell’ambito legato agli animali da compagnia. E’ stato calcolato, addirittura, che rispetto al 2009, questa tendenza è aumentata del 3 per cento.

Puledra come regalo in una sagra: è polemica

La puledra Rosina, messa in palio alla sagra di Cusignana, ha avuto una grande fortuna: è stata infatti riscattata da un amante degli animali che ha voluto salvarla dal rischio del macello. Lo ha reso noto l’Ente nazionale protezione animali che aveva stigmatizzato l’iniziativa e ha contribuito al riscatto della puledra. L’animale era destinato a chi ne avesse indovinato il peso: una volta ceduto nessuno si sarebbe preoccupato di che fine avrebbe poi fatto la povera cavalla, forse venduta al macello, forse ceduta a terzi (fonte Ansa.it)

Il peso è stato indovinato da diversi intervenuti alla manifestazione, tra cui Rudi Michelin di Paderno di Ponzano, che si e’ offerto di riscattarla per darle la libertà.

Alla pesa Rosina ha registrato 432 kg, che sarebbero potuti diventare bistecche.