Non si tratta del primo caso, ma certamente dell’unico nella zona e farebbe molto felici gli abitanti che sono costretti, con molto dolore, a dare l’ultimo addio al proprio amico a quattro zampe. A Catanzaro, nei prossimi mesi, potrebbe nascere un cimitero per animali d’affezione, un luogo cioè dove ogni pet possa riposare in pace ed essere salutato ogni tanto con un fiore o una preghiera dal proprio padrone. Si tratterebbe del primo esempio di questo genere in Calabria, anche se tali realtà in Italia esistono già, rappresentando un simbolo di civiltà e rispetto, oltre di amore che continua anche dopo la vita di cani, gatti e creature domestiche di ogni tipo.
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Perché i gatti coprono le loro feci?
Continuiamo la nostra carrellata di curiosità sul mondo dei gatti, volta a penetrare nella cortina di mistero che avvolge i nostri ammalianti amici a quattro zampe. Ci siamo occupati dei motivi che spingono un gatto a prediligere i posti in alto come luoghi in cui sostare e trascorrere il suo tempo, del sibilo simile a quello di un serpente e persino dello sbadiglio. Oggi vogliamo svelare un altro arcano e capire perché i gatti coprono i loro bisognini.
I proprietari di mici hanno molte ragioni per tenere in casa un gatto o due: oltre al fatto che si tratta di un’esperienza piacevole, tra queste motivazioni, figura il fatto che i gatti usano la lettiera e coprono le feci. In genere questo gesto lo associamo alla pignoleria, ma le ragioni sono molto più complesse.
Nei gatti, come in molti altri mammiferi terrestri, le urine e le feci sono state adottate come un comportamento di marcatura che trasmette i segnali sociali e riproduttivi ad altri membri della stessa specie. I gatti sono territoriali per natura e la loro società è strutturata in una gerarchia di dominanza controllata e disciplinata da norme rigide di comportamento. Essi segnano il loro territorio con il rilascio di feromoni, sostanze chimiche che trasmettono le informazioni su un individuo ad altri gatti ed usano una varietà di metodi per marcare il loro territorio in questo modo: graffi, sfregamento contro le cose e… lasciando le loro feci scoperte.
I migliori giochi per il vostro cane: Kong e Frisbie
Abbiamo analizzato l’importanza dei colori nei giochi di un cane, come pulirli, ora vediamo i best seller, quei giochi che non finiranno mai nel cestone in cantina.
Recensiremo con una serie di articoli vari giochi per cani, iniziamo con i primi due:
– Kong: fornito gentilmente da Amo gli Animali ho potuto testare il Kong Classic per un mese in due diverse misure (piccolo e grosso) con diversi cani e devo dire che secondo me sono i soldi meglio spesi. Il bello di tutti i giochi Kong è che sono veramente indistruttibili, credevo che Diego, un mastino napoletano, potesse dilaniarlo in pochi morsi come fa con la gran parte dei giochi che gli comprano i padroni, il Kong mi è stato “restituito” completamente integro.
Aidaa: ronde per salvare i gatti neri nella notte di Halloween
Con l’avvicinarsi della notte di Halloween aumentano i rischi per i gatti neri, i quali non hanno altra colpa se non quella di avere il mantello di colore nero e che, quindi, possono essere esposti al rischio di uccisione da parte di chi li considera portatori di sfortuna o adatti a riti di carattere esoterico.
Proprio per questo, per il quinto anno consecutivo l’Aidaa, l’Associazione italiana difesa animali ambiente, ha organizzato per la notte di Halloween delle ronde pro-gatto nero composte da volontari con il compito di presidiare luoghi e zone considerate adatte per celebrare riti esoterici che potrebbero prevedere l’uccisione di animali.
Secondo le stime dell’osservatorio “pro gatto nero ed anti-sfiga” dell’Aidaa, sono almeno 30.000 i gatti neri che vengono uccisi ogni anno, sia perché vengono considerati dei porta sfortuna, sia perché vittime di riti esoterici o uccisi per la loro pelliccia. Pensate che l’osservatorio “pro gatto nero ed anti-sfiga” sia una trovata quantomeno bizzarra? Vi sbagliata, soprattutto considerati gli oltre 15.000.0000 italiani che fanno gli scongiuri quando vedono passare un gatto nero.
Proteggere un animale dalle malattie infettive
Come capita agli esseri umani, pure per gli animali i controlli devono essere regolari, per tentare di scoprire in anticipo se si ammalano di qualche malattia più grave. Alcuni disturbi, infatti, richiedono grande attenzione ed è sempre meglio comprenderli in anticipo. Un esempio può essere costituito dall’enterite felina o dal parvovirus canino o, nel caso dei cavalli, dall’adenite equina. Contro parecchie infezioni, comunque, ormai esistono dei comprovati vaccini, che i veterinari consigliano di far fare al proprio cucciolo, proprio per evitare complicazioni in età adulta. Inoculando all’interno dell’organismo dell’amico a quattro zampe il virus morto o modificato non patogeno, infatti, si sensibilizza il sistema immunitario e si scongiura il rischio, addirittura, della morte. Insomma, il consiglio è sempre quello del prevenire che è meglio del curare: è bene, quindi, non attendere che qualche brutto sintomo si faccia sentire, ma fare in modo che se in seguito il vostro pet sarà colpito da un disagio fisico, il suo corpo sarà in grado di respingerlo con estrema facilità.
Un “perché il mio cane…” alla settimana toglie il dubbio di torno
La rima non è riuscita, però l’intento è chiaro, aiutare il lettore a risolvere annose questioni canine del tipo:
– Perché la Bettina gratta la porta?
– Perché Anselmo fa Pipì quando esco?
– Perchè….
Quante domande che meritano risposta, ogni settimana ci faremo un’ipotetica domanda e cercheremo di fugare i dubbi che ne scaturiscono.
Maltrattamento animali: gli italiani preferiscono denunciarlo in forma anonima
La maggior parte degli italiani, adora gli animali: lo si nota dalle migliaia di segnalazioni che ogni giorno denunciano un maltrattamento sugli amici a quattro zampe, in particolare. Si parla, addirittura, di oltre 45.000 telefonate nel solo periodo compreso tra giugno e settembre, al servizio “Io lo segnalo” , la campagna di Aidaa. Il 58 per cento di tali richieste di intervento, però, riguarda persone che vogliono assolutamente che non venga resa nota la loro identità, probabilmente per paura di ritorsioni da parte dei padroni negligenti. Quasi sempre, del resto, come conferma la stessa Associazione Italiana Difesa Animali e ambiente, si tratta dei vicini di casa con i quali poco si va d’accordo, per questo o per altri motivi e ciò costituirebbe l’ennesima occasione per litigare, anche pesantemente come succede nel 33 per cento dei casi.
Mentre salva delle vite umane perde delle vite canine
Arezzo – Un incidente, io che amo gli animali dico una tragedia, è quello che è successo ad un dottore aretino, e era alla guida della sua jeep insieme ai suoi due bracchi tedeschi, ad un certo punto la chiamata, la corsa verso il reparto anche se non era di turno, parcheggia l’auto in fretta e furia innescando inconsapevolmente un dramma.
Si pensa sempre che i mesi invernali e le relative basse temperature non creino problemi ai nostri amici pelosi, vi avevo spiegato che non è assolutamente così, se poi si lascia l’auto sotto il sole con i finestrini chiusi anche al polo nord si rischia di uccidere qualsiasi essere vivente popoli la nostra auto.
Gli amici a quattro zampe che cambiano stile di vita
Gli animali spesso sono come le persone e trovano difficoltà, nell’immediato, a cambiare stile di vita o abitudini. Per alcuni si tratta di un vero e proprio stress, soprattutto se per via di un viaggio da parte del padrone, vivono in una “pensione” con degli estranei. Magari in questo luogo saranno coccolati e curati alla perfezioni, ma le loro quattro pareti domestiche resteranno insostituibili e questo può causare qualche piccolo momento di sconforto, in attesa che tutto ritorni alla normalità. La situazione si complica per quelle creature viventi la cui esistenza, è scandita da una routine che non cambia mai, come ad esempio quelle che restano sempre in casa o, ancora, gli amici a quattro zampe che si trovano negli zoo, o prendono parte ad esibizioni, o vanno a caccia o, comunque, sono abituati a ritmi esistenziali molto impegnativi. Per tante ore al giorno, infatti, si trovano a contatto con l’addestratore o con persone che pensano alla loro toelettatura o alla ginnastica di preparazione.
Mantenere un amico a quattro zampe in salute
Mantenere il proprio animale in salute, se non soffre di qualche patologia latente o manifesta, non è difficile e richiede solo un minimo impegno e, soprattutto, tanto amore. Bisogna, innanzitutto, nutrire l’amico a quattro zampe in modo adeguato, magari lasciandosi consigliare da un esperto del settore e non fornendogli tutti gli avanzi della tavola indiscriminatamente. Facendolo, poi, passeggiare per almeno 45 minuti al giorno o per più volte, si manterrà in forma e starà meglio più a lungo. Non sono rari, pure i turbamenti di tipo emozionale più o meno gravi, che spesso non si manifestano subito ma nel corso della sua esistenza. Tuttavia, se riuscirà a trovare un ambiente idoneo e dei padroni affettuosi, ma non oppressivi, potrà comunque essere felice e vivere bene. In caso, contrario potrebbe essere necessario farlo controllare da un veterinario o da un esperto di comportamento canino. Prima che qualcosa non vada per il verso giusto e si mostri triste e meno grintoso, potete ad esempio farvi consigliare qualche essenza naturale che ne rinforzi le difese immunitarie o lo faccia sentire giocoso e allegro.
I cani? Ottimisti e pessimisti proprio come noi umani!
La notizia è apparsa proprio oggi sulle pagine de La Repubblica: una ricerca della Bristol University, pubblicata su Current Biology, rivela che anche i cani si dividono, come gli umani, in ottimisti e pessimisti. Alcuni vedono la ciotola del cibo mezza piena mentre altri la vedono mezza vuota. Proprio come facciamo noi con il proverbiale bicchiere. Uno degli esperimenti condotti dai ricercatori inglesi si svolgeva così: un gruppo di cani viene abituato a sapere che una ciotola posata in una parte della casa contiene cibo, in un’altra parte della casa, non ne contiene.
Quando la ciotola viene posata in una posizione “ambigua”, a metà strada fra le altre due, i cani che corrono lo stesso a vedere se contiene cibo vengono considerati ottimisti, mentre quelli che la ignorano sono i pessimisti. Lo studio rivela anche che quelli classificati come pessimisti hanno i comportamenti più indesiderabili: mordicchiano l’arredamento, abbaiano a lungo se il padrone li lascia soli in casa, manifestano aggressività; mentre quelli classificati ottimisti si comportano molto meglio. Il professor Mike Mendl, che ha guidato la ricerca a tal proposito dice:
Sapevamo che lo stato emozionale delle persone ne condiziona il giudizio, per cui le persone felici, positive, ottimiste, tendono a vedere una situazione incerta con occhi più positivi, e viceversa. Il nostro studio dimostra che questo si può applicare anche ai cani.
Come non far scappare il cane e farlo tornare
L’8 Giugno abbiamo letto tutti della fatalità accaduta ad Enrico Zoccolan che per inseguire il suo cagnolino scappato è finito sotto un treno.
Nella vita con il quattro zampe molto spesso succede il fattaccio: il cane scappa! Anche senza aver l’intenzione di fuggire da noi tende ad allontanarsi troppo, finché siamo in piena campagna con strade distanti i problemi sono minori, in città anche una fuga di pochi metri può essere fatale, come evitare una brutta fatalità?
E’ molto importante essere il leader, non crediate però che il leader verrà ascoltato in ogni momento, il cane potrebbe essere attratto da una femmina, sentire un odore di cibo allettante, o voler giocare con un altro cane, il passo falso è dietro l’angolo.
In Italia, un litigio ogni 18 minuti per un pet senza guinzaglio
Un litigio in media ogni 18 minuti e circa 66 persone finite all’ospedale solo nel 2009: è quanto denuncia Aidaa, confermando che gli italiani amano molto i loro cani e sono disposti a difenderli con tutta la loro energia, quando per qualche motivo non sono graditi dagli estranei. Il problema principale, è legato al guinzaglio che i padroni spesso tendono ad omettere, non pensando però che esistono delle persone che pur rispettando gli animali hanno paura o comunque non gradiscono la loro presenza in piena libertà, ritenendoli a rischio aggressione. Sulla vicenda si potrebbe parlare per ore, perchè se da un lato si pensa che il proprio amico a quattro zampe, non farebbe del male ad una mosca, è anche vero che bisogna rispettare chi ha timore di una specie che non conosce bene.