Amava quella che ormai considerava in tutto e per tutto la sua dimora, nonostante fosse solo una nave che si muoveva tra le onde alte e voleva bene all’equipaggio che la occupava, ritenendo di avere tutto per essere felice. Per questo “Athos” quando, nei giorni scorsi la Jolly Amaranto, ha rischiato di naufragare non ha voluto abbandonarla, proprio come farebbe un comandante fedele al suo compito e alla sua professione. Da cinque anni la cucina in sala macchine era la sua cuccia e aveva visitato mezzo mondo: una vita particolare per un amico a quattro zampe. Il cane “d’altura”, quindi, è stata l’unica vittima della vicenda del cargo italiano, che miracolosamente è uscito senza grossi danni da una terribile tempesta in mare aperto, per poi affondare a poca distanza dal porto di Alessandria d’Egitto. Osservandola da lontano, il pet non se l’è proprio sentita di abbandonarla e ha deciso di tuffarsi nell’acqua gelida per ritornare a bordo, nonostante fosse ormai arenata sul fondale. Immediato il soccorso di uno dei marinai, ma ormai era troppo tardi.
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Cani e Homeless: domani a Torino raccolta di cibo per i cani dei senza tetto
Una bella iniziativa quella proposta dall’ Oipa, associazione animalista italiana, in collabotrazione con la City Angels (associazione nata per la protezione ed il sostegno dei senza casa): insieme domani 16 dicembre raccoglieranno infatti cibo per i cani dei senza-tetto. Il punto di ritrovo e di raccolta è al Pronto Soccorso Club via Oristano 3, angolo Corso Moncalieri 502 a Torino. Marzia, guardia zoofrila dell’Oipa spiega:
Abbiamo chiamato la manifestazione Una scatoletta al giorno toglie la fame di torno, ma non si tratta solo di raccogliere cibo. Per il 130 senza casa torinesi si cercheranno anche adozioni a distanza, a 30 euro al mese o per un anno, o il pagamento delle spese veterinarie dei loro amici a quattro zampe.
Durante la serata si potrà acquistare la Homeless dogbag, una borsa con all’interno una coperta, una mantellina per la pioggia, ciotola e sacchetto di crocchette, che sarà una specie di vuoto a rendere. Di solito gli homeless sono piuttosto diffidenti ma all’iniziativa per i loro amici hanno reagito benissimo:
Vivono con 80 animali esotici
Che gli inglesi siano stravaganti si sa, basta fare un giro per Oxford o Cambridge per incontrare ragazze che camminano per strada tranquillamente vestite con il tutù per andare a danza, non mi stupirei se in visita ad una famiglia trovassi una collezione di ottanta capellini, ma se entrassi nella casa della famiglia Hewitt rimarrei molto stupito dalla loro “collezione” di ottanta animali esotici.
Cani vittime di violenza: triste primato a Palermo

Armani: t-shirt in favore degli animali
Amo Gli Animali è un’associazione no-profit, nata nel 2006 per volontà di Silvana Armani, Marilena Bassi e di due veterinari, Mauro Cervia e Fabio Borganti: l’obbiettivo principale di tale associazione è quello di tutelare gli animali e il loro benessere. Amo gli animali per raggiungere tali obiettivi da anni raccoglie, cura e mantiene i cani abbandonati e maltrattati, cercando di trovare loro una sistemazione in una famiglia che li ami e li rispetti: tra i sostenitori di tale associazione vi sono anche molti vip che si adoperano per contribuire concretamente alla realizzazione dei progetti.
Gli eventi promossi da Amo Gli Animali sono organizzati nei luoghi più prestigiosi della nostra penisola, e si prefiggono di fondere insieme momenti di cultura, mondanità e sensibilizzazione nei confronti degli animali stessi, rivolgendosi a personaggi di grande notorietà ed a vip internazionali, che grazie al loro aiuto ed alla loro presenza sponsorizzano i progetti solidali.
Per la serata benefica che si terrà questa sera a Milano, Emporio Armani ha creato appositamente delle t-shirt esclusive con lo slogan della serata per gli ospiti che vorranno fare una donazione per il progetto. Scopo della serata è recuperare dei proventi che saranno devoluti per sostenere la ricostruzione del canile di Ghilarza (Oristano): grazie ai proventi della serata l’associazione sarda I miei Amici potrebbe coronare il sogno di vedere realizzata una nuova struttura per poter ospitare gli animali abbandonati.
Quando l’amico a quattro zampe è depresso
Nonostante sembri più una senzazione legata agli esseri umani, la depressione è in grado di colpire in modo sorprendentemente frequente pure gli amici a quattro zampe. Molte volte, quando vediamo un animale letargico e apatico, quando mostra poco interesse per tutto ciò che lo circonda ed ha poca voglia di mangiare, ci troviamo di fronte a sensazioni di tale tipo. In ogni caso, non è mai giusto di ventare troppo ansiosi e preoccuparsi eccessivamente se un cane o un gatto un giorno sono meno socievoli del solito; soltanto un atteggiamente prolungato per parecchie ore deve far sospettare l’insorgere del disturbo e, quindi, il bisogno di essere aiutati.
Gatta salva padroni da un incendio
Per il ciclo “storie sotto l’albero di Natale” oggi vi raccontiamo la storia di Pallina,
Lo stress post-traumatico vissuto da cani e gatti
Allo stesso modo di come capita agli uomini, pure gli animali mostrano una profonda sensibilità a livello psicologico, anzi sono molto più ricettivi nei confronti di energie, sensazioni ed emozioni. Per tal motivo, quando hanno superato un brutto incidente, una paura paralizzante, un intervento chirurgico o qualche altra esperienza dolorosa, certamente recuperanno del tutto a livello fisico ma dentro di loro rimarrà un trauma profondo che, in alcuni casi, va valutato.
Roma, DJ muore per salvare il gatto
Per “Le Storie Sotto l’Albero” volevo raccontarvi solo storie a lieto fine, ma questa volta sfogliando digitalmente GeaPress vengo a conoscenza di una brutta storia che non è a lieto fino, comunque intrisa di amore per gli amici a quattro zampe.
L’eroina si chiamava Maya Mayhem ed era una dj molto nota a Roma che amava gatti e musica.
I cani vestiti da Babbo Natale
Può sembrare una idea stravagante, soprattutto se per il prossimo 25 dicembre sarete invitati da altri parenti e dovrete uscire dalle vostre quattro pareti domestiche, tuttavia vestire il proprio pet da Babbo Natale, anche la notte della Vigilia, può essere una soluzione divertente. Questo a patto che non vi decidiate a riempire di accessori stravaganti il vostro amico a quattro zampe, fino a farlo sembrare ridicolo ed essere capaci di metterlo in imbarazzo. Si perchè è chiaro che gli animali, grazie alla loro estrema sensibilità, possono essere turbati da abitudini, come quella dell’abbigliarsi, piuttosto tipiche degli esseri umani. In ogni caso, se avete deciso potrete trovare facilmente un mini abitino canino per il vostro cucciolo.
Giornata internazionale per i diritti degli Animali
Riceviamo e pubblichiamo con grande interesse. Con la Campagna di comunicazione Il Diritto di Vivere, la Lega Nazionale per la Difesa del Cane con Margherita Hack e Roberto Marchesini, si rende protagonista di una delle campagne di sensibilizzazione più importanti sul tema vivisezione. L’approvazione, da parte del Parlamento Europeo, della Direttiva 2010/63 sull’utilizzo degli animali per fini scientifici ha purtroppo dimostrato quanto il predetto organo legislativo sia più sensibile agli interessi dell’industria farmaceutica che alla sensibilità dei cittadini sul tema della vivisezione.
Nonostante nel testo si faccia riferimento alla limitazione dei test più dolorosi e all’utilizzo delle cavie solo nei casi necessari, destano sgomento le deroghe per esigenze scientifiche che prevedono l’utilizzo di animali in via d’estinzione catturati in natura, come scimpanzé e gorilla, e addirittura di animali randagi, come gatti e cani, nel caso non sia possibile raggiungere altrimenti lo scopo della procedura.
A tal proposito bisogna ricordare come gran parte dei primati provenga da catture allo stato selvatico, dove tutto il nucleo familiare viene ucciso per prelevare il piccolo che, atterrito e disorientato, affronta viaggi transoceanici rinchiuso in piccoli contenitori per raggiungere l’Europa, e come ultima tappa il laboratorio. La nuova Direttiva 2010/63 prevede anche la possibilità di utilizzare lo stesso animale per più esperimenti, di utilizzare anidrite carbonica per la soppressione delle cavie (procedura che provoca un’elevata e prolungata sofferenza), e la possibilità di effettuare anche toracotomie (aperture del torace) senza anestesia. E tutto questo mentre il Consiglio Nazionale delle Ricerche degli USA, annunciando la necessità di una svolta epocale nella tossicologia, insiste per trasferire le prove tossicologiche dall’animale ai metodi in vitro.