Con l’entrata in vigore della legge sulla protezione degli animali (il 12 aprile scorso) sono ufficialmente attive le nuove disposizioni che regolano i rapporti uomo ed animale nel comune di Genova. Non saranno tutelati solo cani e gatti, come solitamente avviene. I 51 articoli stabiliscono nuove norme di comportamento nei confronti di ogni tipo di essere vivente: a partire da insetti come le formiche fino ai classici animali domestici.
Sarà infatti vietato distruggere formicai nei parchi pubblici, cosa che cerca di sensibilizzare la popolazione al rispetto di ogni animale in relazione al suo ruolo di equilibrio ecologico, come sottolinea Edgard Meyer, esponente animalista che ha lavorato al nuovo codice insieme al comune. Si cambia registro anche per i gatti di città, tutelati grazie ad una nuova figura a loro dedicata, per i cani, che dovranno essere tenuti in ambienti idonei, ma anche per le aragoste (divieto di esporle vive), per i pipistrelli (istallazione di appositi “nidi”) e per i topi, attraverso un approccio più soft che punti più sulla pulizia della città che sulla derattizzazione come soluzione al problema sanitario.
Le norme introducono anche il divieto di nutrire i cinghiali selvatici che si avvicinano troppo alla città, cosa che non andrà giù ai tanti fan dell’ormai defunto cinghiale Piero, divenuto una star proprio nel genovese e l‘utilizzo della falconeria per allontanare piccioni e gabbiani. L’obiettivo, secondo Edgar Meyer, animalista e collaboratore dell’assessorato al Benessere Animale del Comune di Genova, nonché ideatore del regolamento stesso, è quello di costruire la convivenza trovando un punto di equilibrio fra tutte le specie che abitano i centri urbani”. E di passare così “dall’antropocentrismo al biocentrismo.