L’Attività Assistita con Animali (A.A.A.)

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L’Attività Assistita dagli Animali è una metodologia riconosciuta come terapia di affiancamento alle cure tradizionali mediche dal Centro di collaborazione OMS/FAO per la sanità pubblica veterinaria: lo scopo è quello di promuovere l’iterazione tra gli animali e le persone, che si trovano in situazioni disagiate o comunque problematiche. Tale integrazione aiuta l’uomo a migliorare la qualità di vita, anche in presenza di malattie, facilitando anche la propensione del paziente verso le cure cui deve essere sottoposto.

Il primo progetto risale al 2007 presso l’ospedale sant’Orsola di Bologna all’interno del reparto pediatrico e dei reparti che si occupano di patologie legate all’alimentazione, quali anoressia e bulimia. Nelle AAA gli animali vengono affiancati da conduttori, specializzati in Pet Terapy, e dal personale ospedaliero che si occupa dei malati all’interno della struttura.

Le attività si sviluppano in cicli di incontri che inziano con momenti di accoglienza , cui seguono giochi di gruppo, stimolazioni sensoriali, attività creative e di manipolazione: si tratta di interventi di tipo educativo e/o ricreativo di durata non prestabilita in cui il paziente deve sentirsi libero di entrare in contatto e stabilire un rapporto di sicurezza con il malato.

Sentenza storica per la LAV

Mucca

Sentenza storica dal Tribunale di Cuneo: la Lav, lega anti vivisezione, costituitasi in giudizio ha ricevuto un risarcimento danni per sevizie commesse da terzi nei confronti di un animale e la condanna di ben sei persone. L’animale in questione è una mucca destinata alla macellazione, chiamata Doris, una mucca con problemi di deambulazione evidenti, spossatezza e difficoltà nei movimenti soprattutto nell’atto di alzarsi da terra.

I sei addetti alla manutenzione ed al trasporto degli animali sono stati condannati per il reato di concorso in maltrattamento di animale, con pene che variano dalla reclusione fino a 5 mesi fino alla multa. Il tutto è partito da una denuncia della Animal’s Angel del 2006 in cui si denunciavano sevizie poste in essere nei confronti di una mucca destinata alla macellazione: le sevizie sono state filmate e documentate debitamente prima di essere rese pubbliche.

L’animale infatti, che non era in grado di camminare ed alzarsi, è stata sospinta con violenza lungo il pavimento con una pala, trascinata, schiacciata, calpestata e strattonata all’interno del camion, senza preoccuparsi della sofferenza dell’animale che giaceva infine sul pavimento del camion esamine. Oltre a ciò la mucca in questione è stata più volte torturata con un pungolo elettrico per costringerla a sbrigari, nonostante l’ovvietà delle difficoltà dell’animale ad alzarsi.

Patentino cani pericolosi: è entrato in vigore il decreto

patentino cani pericolosi

Con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, lunedì 25 gennaio, è entrato in vigore il decreto che istituisce i corsi di formazione obbligatori per chi possiede un cane cosiddetto “a rischio”, e facoltativi per i proprietari di tutti gli altri cani. I corsi saranno organizzati a livello locale, ovvero dai Comuni insieme alle Aziende Sanitarie locali, con la collaborazione dei medici veterinari, delle associazione di protezione animali, delle facoltà universitarie di medicina veterinaria e di educatori cinofili professionisti, e verteranno, oltre che sulle normative vigenti, sulle caratteristiche fisiologiche ed etologiche del cane.

I corsi saranno volti anche al riconoscimento dei segnali che il cane manda all’uomo tramite olfatto, vista e udito, e alla demitizzazione di alcune convinzioni sbagliate e pericolose; il punto centrale dei corsi sarà la prevenzione dei comportamenti aggressivi e potenzialmente pericolosi dell’animale, imparando a riconoscere gli eventuali “segnali d’allarme” come un latrato o un ringhio fuori contesto.

Animali domestici in condominio, una lite ogni dodici minuti

animali domestici condominioLa convivenza tra animali domestici e condomini è difficile, resa ancora più ardua dalla mancanza di regole comuni valide su tutto il territorio nazionale. In realtà ogni condominio, ogni proprietario di immobile da cedere in affitto decide come regolarsi a proposito della detenzione di cani e gatti, delle condizioni che rendono possibile la presenza dell’animale negli spazi comuni, e così via.

Le parole d’ordine dovrebbero essere rispetto e tolleranza, sia da parte del possessore dell’animale che deve educarlo a non infastidire i vicini di appartamento, sia da parte dei condomini tutti, che non devono certo pretendere che il cane del vicino non abbai mai o che il gatto non miagoli. Quasi mai tuttavia tolleranza e rispetto hanno la meglio, visto che si finisce sempre più spesso a litigare animatamente e addirittura in tribunale. Lo sportello dell’Aidaa raccoglie migliaia di richieste di consulenza legale ogni anno e ha stimato che nei condomini c’è in media una lite ogni 12 minuti scatenata da contenziosi sulla presenza e il comportamento degli animali domestici.

Cani vaganti, ecco come comportarsi

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A causa dei botti sparati a capodanno e nei giorni immediatamente successivi, può capitare a chiunque di imbattersi in cani vaganti o che comunque appaiono in stato confusionale: tali animali, spesso scappati da casa, sono piuttosto pericolosi per la circolazione. Una volta che il cane viene individuato, occorre seguire delle regole per avvicinarlo e consegnarlo alle autorità competenti.

Per prima cosa cercate di allontanare il cane dalla strada: in tal modo eviterete che le macchine possano colpirlo o che comunque possa creare caos. Tranquillizzatelo, se si fa avvicinare, con carezze e parole di rassicurazione: gli animali sanno riconoscere di chi fidarsi.

Se il ritrovamento avviene durante le ore diurne si dovrà contattare il Comando di Polizia del comune in cui il cane è stato rinvenuto per segnalare il ritrovamento: la Polizia potrà verificare se l’animale ha un proprietario attraverso lettura del tatuaggio o del microchip, che si ricorda è obbligatorio per legge.

Cani e locali pubblici

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Un argomento oggi spesso discusso riguarda se il nostro amico a quattro zampe possa o meno entrare in un locale pubblico senza che il padrone incorra in una infrazione: oggi ci occuperemo della normativa in tal senso, in particolare facendo riferimento a locali in cui si somministrano cibi e bevande.

La legge statale in materia di igiene e sanità vieta l’ingresso agli animali in luoghi in cui si preparano cibi e bevande: si fa quindi espresso riferimento a cucine o altri luoghi atti alla preparazione. Per quel che attiene invece i luoghi in cui i cibi e le bevande si somministrano (quindi bar, ristoranti, pub) la normativa fa riferimento al Regolamento di Polizia Veterinaria D.P.R. n. 320 del 1954.

Secondo tale normativa è fatto obbligo di  utilizzare una idonea museruola per i cani non condotti al guinzaglio, quando questi si trovano nelle vie o in altro luogo aperto al pubblico e obbligo della museruola e del guinzaglio per i cani condotti nei locali pubblici e nei pubblici mezzi di trasporto. In realtà, però, occorre far presente che ad oggi quasi ogni Comune ha provveduto a regolamentare autonomamente la materia: perciò occorrerà fare rifermento al regolamento specifico del luogo in cui ci si trova.

Ferrovie a quattro zampe, il dis(servizio) di Trenitalia

cani treniTrenitalia ed i cani. Un rapporto difficile e controverso. Dopo l’introduzione di vistose limitazioni all’ingresso dei cani su alcuni treni dello scorso anno, seguirono numerose proteste, anche piuttosto animate, che ripristinarono una sorta di tregua tra i possessori di cani e le ferrovie italiane. E oggi  chi vuole viaggiare in treno con Fido al proprio fianco, che situazione si trova davanti? Secondo l’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) il quadro non è molto incoraggiante. Tutto perchè Trenitalia imputa ai cani alcuni disservizi che in realtà sono dovuti all’incuria e all’inciviltà sia di alcuni passeggeri che alla manutenzione delle carrozze, visibilmente carente in igiene e decoro:

Sedili laceri, bagni lerci, carrozze che cadono a pezzi, porte non funzionanti? Secondo Trenitalia la colpa del degrado non era né della scarsa manutenzione né degli addetti alle pulizie ma … degli animali.

Il tribunale degli animali

tribunale animaliUn servizio utile per chiunque possegga un animale domestico è quello che offre l’Aidaa (Associazione italiana difesa animali ed ambiente) a tutela dei diritti dei nostri amici pets. Un vero e proprio tribunale degli animali, un servizio di consulenza legale per chiunque abbia necessità di risolvere diatribe o di avere pareri legislativi riguardo a cause, liti, contenziosi aventi come protagonisti animali domestici, ma anche selvatici.

Il tutto è completamente gratuito, per agevolare i cittadini che spesso vengono coinvolti in cause che riguardano gli animali, pensiamo nei condomini quanti malcontenti che finiscono in tribunale si creano, e abbiamo una prima idea di quante persone hanno bisogno di un parere serio ed affidabile.

Vietato tenere più di un cane, succede in provincia di Verona

caniSiamo a Sanguinetto, in provincia di Verona. In questo comune una vecchia norma prevedeva il divieto di detenere più di un cane. Ogni cittadino poteva averne al massimo uno.

L’obbligo di limitarsi ad un solo amico a quattro zampe faceva parte del regolamento di polizia urbana, precisamente era l’articolo 45 del codice. E se pensate che questa assurda regola non venisse fatta rispettare, bensì fosse semplice carta straccia, siete molto lontani dalla verità. L’articolo 45 veniva usato eccome contro i cittadini che trasgredivano questo divieto, detenendo più di un cane.

Il foie gras, sofferenze per le oche

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Ogni anno nel periodo natalizio molti menù propongono quello che è ritenuto da molti un piatto sopraffino: il foie gras, un patè molto delicato ottenuto con il fegato delle oche. Purtroppo le pratiche che portano all’ottenimento di tale patè non sono spesso conosciute, non si conoscono le sofferenze cui le anatre vengono sottoposte quotidianamente.

Le oche devono ingrassare in breve tempo ed il loro fegato deve ingrossarsi fino a dieci volte la dimensione normale per essere utilizzato nella produzione del foie gras: tale ingrossamento avviene tramite un’alimentazione forzata cui i pennuti sono sottoposti stipati in gabbie singole nelle quali sono impediti i movimenti.

Gli animali vengono nutriti quindi più volte al giorno dalle 3 alle 8 volte, con un pastone di cerali misti ad olio, o con un pastone di mais cotto e salato: l’alimentazione avviene attraverso un tubo metallico di circa 28 cm, che viene crudelmente inserito nella gola fino a quando raggiunge il gozzo. E’ evidente come tale pratica provochi lesioni interne all’animale, come l’ingente quantità di cibo faccia si che il fegato raggiunga dimensioni spropositate.

Gatti ereditieri, a Roma anziana signora lascia dieci milioni di euro al micio

gatto ereditàLa solitudine di cui sono vittime le persone anziane è spesso alleviata dalla presenza di un animale domestico. Al punto che quando si tratta di redigere il testamento, piuttosto che a persone fisiche si pensa al proprio pet, compagno di molte giornate altrimente vuote e tristi. E’ quanto è successo a Roma, dove una signora benestante, più che benestante anzi, diciamo ricca, ha lasciato ben dieci milioni di euro a Tommasino, un micio che aveva adottato dopo averlo recuperato da un cassonetto e che ha riempito di affetto i suoi ultimi anni di vita.

L’anziana donna,  che gode ancora di ottima salute all’età di novantadue anni, non ha figli e dopo la morte del marito è rimasta completamente sola al mondo. L’incontro fortuito e l’ingresso in casa del trovatello peloso l’hanno aiutata a rendere più leggeri e meno solitari i giorni della vecchiaia. Il patrimonio di dieci milioni di euro, tra conti in banca e beni immobili, se l’è così aggiudicato proprio Tommasino che pur non essendo un uomo è stato capace di infonderle quel calore umano di cui ha tremendamente bisogno.

Animali domestici in ospedale, a Genova pets in corsia

animali ospedaleDopo la partenza di un progetto pilota che ammetterebbe i cani negli spazi comuni e sugli spalti delle piscine comunali di Torino, stavolta tocca a Genova lanciare un segnale positivo verso l’inclusione degli animali domestici anche in aree tradizionalmente considerate off-limits per gli amici a quattro zampe. L’idea è quella di consentire ai pets l’ingresso negli ospedali per fare visita ai loro padroni ammalati.

Soprattutto per le persone anziane ma anche per i bambini e comunque per chiunque sia molto legato al proprio cane e al proprio gatto, la degenza si fa ancora più dolorosa se costringe a stare lontani dal proprio beniamino. Da qui l’idea, per ora applicabile solo all’ospedale San Martino di Genova, il maggiore della Liguria, di far entrare in corsia gli animali.

L’anagrafe canina

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L’anagrafe canina, ormai presente obbligatoriamente in tutti i comuni italiani, è un semplice sistema di registrazione dei cani presenti in tutto il territorio nazionale: è stata istituita con la Legge regionale 20 gennaio del 1997 poi successivamente modificata. Il sistema dell’anagrafe canina è informatizzato: è il proprietario del cane a doversi attivare per poter registrare il proprio amico a quattro zampe tempestivamente.

Il cane deve essere registrato presso l’ufficio dell’anagrafe canina in modo da poterlo identificare associandolo al padrone: in sostanza il cane è individuato attraverso razza, sesso, colore ed i tratti salienti, un codice numerico presente in un microchip inoculato sottocute all’animale ed il padrone, cui il codice fa riferimento. Il proprietario o il detentore di un cane deve provvedere a far identificare e registrare l’animale a partire dal secondo mese di vita con l’applicazione del microchip, che deve avvenire ad opera esclusiva del veterinario.

Dopo l’applicazione del microchip il padrone del cane deve effettuare la registrazione nell’anagrafe canina degli animali, al termine della quale verrà rilasciato un certificato di iscrizione che dovrà accompagnare l’animale per tutta la vita, anche ad esempio in caso di passaggio di proprietà. L’iscrizione all’anagrafe canina è estremamente importante in quanto permetterà di risalire al proprietario del cane in caso di smarrimento (o di abbandono): un servizio innovativo ed indispensabile per la tranquillità dei nostri amici animali e dei padroni e per ridurre il fenomeno dell’abbandono.

Gatti vincono contro condominio, sentenza storica a Milano

gatti condominioLa presenza di animali all’interno di un condominio è spesso causa di controversie che finiscono in tribunale. Tra gli amanti degli animali e chi invece vuole inserire clausole che ne vietino il possesso all’interno degli appartamenti del plesso condominiale e/o nelle aree comuni, è da sempre battaglia aperta. Quasi sempre, però, a meno che cani e gatti non siano tenuti in condizioni igieniche poco consone al decoro dello stabile, gli amici a quattro zampe, anche quando latrano nella notte, abbaiano, si rincorrono, hanno la meglio.

Avere un animale domestico, infatti, è oggi un diritto che viene tutelato: un cane, un gatto fanno parte della famiglia e raramente i giudici ordinano ai condomini di separarsene davanti alle lamentele portate in tribunale da vicini di casa particolarmente suscettibili. A meno che non ci sia un rischio per l’incolumità delle persone, nel caso di cani feroci, oppure il gatto sconfini nel giardino altrui e faccia dei danni. Anche in questo caso, però, si invita il proprietario dell’animale a fissare delle reti di protezione e a tenere d’occhio l’animale.