Esposizione canina questo fine settimana a Roma

esposizione canina

Grande appuntamento per tutti gli amanti dei cani questo fine settimana a Roma, dato che nello splendido scenario di Villa Borghese, nel parco dei Daini, ospiterà l’esposizione internazionale canina “Trofeo Royal Canin”. L’esposizione è organizzata dal gruppo cinofilo di Roma con il patrocinio del Comune, della Provincia di Roma e del II Municipio; inoltre, è riconosciuta dall’Enci, l’Ente nazionale della cinofilia italiana e della Fci, la Federazione cinologica internazionale, ed è sponsorizzata dall’Arcicaccia e dalla Royal Canin.

Nel Parco dei Daini saranno oltre 1.500 i cani che parteciperanno all’esposizione e alle prove di agility, per circa 170 razze che vanno dai cani da compagnia a quelli da caccia, passando per i  Molossoidi e quelli da Pastore. La giuria sarà composta da esperti provenienti sia dall’Italia che dall’estero; attese all’evento anche le performance delle unità cinofile della Protezione Civile e della Polizia di Stato.

Il pedigree, questo sconosciuto

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Oggi approfondieremo una tematica che incuriosice molti amanti dei cani: il pedigree. Che cos’è esattamente? Come lo si ottiene? Ma soprattutto, quanto è veramente importante per il nostro amico a quattro zampe? Il pedigree è il certificato di iscrizione ai Libri Genealogici che in Italia viene emesso dall’ ENCI (Ente Nazionale della Cinofilia Italiana). Su di esso vengono annotati i dati identificativi del cane, la razza di appartenenza, la sua genealogia e i dati anagrafici del proprietario e dell’allevatore che lo ha venduto. Fondamentalmente il pedigree consente al cane di partecipare a tutte le manifestazioni ed esposizioni cinofile ufficiali e funge quale certificato di garanzia sulla corretta selezione del cucciolo.

Esistono due tipi di Pedigree Italiani ufficiali rilasciati dall’ENCI: il ROI Libro Origini Italiano che è il registro nel quale sono iscritti i cani purosangue e annotati i dati genealogici ed il RSR Libro Italiano Riconosciuti è invece il registro in cui vengono iscritti i cani dei quali non risulti l’origine impura e che hanno caratteri di tipicità tali da farli ritenere di razza pura, nonché i cani provenienti dall’estero e già iscritti ad un libro genealogico straniero riconosciuto come equivalente a quello italiano.

Ma come si ottiene il pedigree per il proprio animale? Se un cucciolo nasce da due genitori entrambi dotati di pedigree allora se ne può chiedere la registrazione all’Enci entro 25 giorni dalla nascita: in tal modo il pedigree arriva al proprietario del cucciolo e/o all’allevatore o proprietario della femmina verso i 5-6 mesi d’età del cane. Ma per attuare tale procedura è necessario altresì che l’allevatore denunci la cucciolata all’Enci stessa, prima della nascita dei cuccioli.

Il dog sitter: un’alternativa all’albergo

Dog Sitter

dog sitter

Qualche giorno fa, nel post nel quale vi indicavamo alcune possibili soluzioni per la cura del vostro animale in vista delle vacanze estive, vi avevamo segnalato che un’alternativa alle pensioni e agli alberghi per cani è rappresentata dal dog sitter; oggi, quindi, cercheremo di spiegarvi meglio quali sono gli ambiti di lavoro e le competenze di questa figura.

Come vi abbiamo già precisato nell’articolo citato, non dovete pensare al dog sitter solo come allo studente che lo fa come lavoretto per guadagnare qualche soldo in più: il dog sitter è un vero e proprio professionista con il compito di prendersi cura del cane quando voi non ci siete.

Fare il dog sitter non consiste solo nel portare a spasso il cane, ma anche nel dargli da mangiare, pulirlo, farlo giocare e fargli compagnia; il dog sitter può rimanere con il vostro cane qualche ora o anche tutta la giornata, e i prezzi variano a seconda del tempo e del servizio svolto. La scelta del dog sitter avviene un po’ come quella della baby sitter: prima di trovare quello giusto per il vostro amico dovrete fare un po’ di colloqui in modo da valutare, in base anche alle vostre esigenze, la preparazione e la compatibilità della persona che avete davanti.

Vacanze con gli animali domestici, la sicurezza del cane (parte due)

cane al mareProseguiamo con la seconda parte della nostra guida alla sicurezza del cane in vacanza, vicino ai corsi d’acqua. Parleremo di pesca e nuoto, due attività praticate spesso d’estate.
Se portate il cane a pescare con voi, occhio che non inghiotta l’amo, attirato dall’esca appetitosa. Correte dal veterinario se l’amo è rimasto infilzato nella gola del cane e fate attenzione a non peggiorare la situazione tirando verso di voi e compromettendo la già delicata situazione.

Per quanto riguarda il nuoto, ci sono più considerazioni da fare, in base anche al corso d’acqua prescelto. Il vostro cane può essere un nuotatore eccellente, ma l’età, la sua condizione fisica, le maree e altri fattori possono subordinare l’esercizio ed il piacere ad un pericolo.

Vacanze con gli animali domestici, la sicurezza del cane (parte uno)

cane in acquaAcqua, acqua ovunque e neanche una goccia da bere. A differenza del vecchio marinaio della nota poesia di Coleridge, il vostro cane non vede il mare, gli stagni e qualsiasi altro corso d’acqua come pericoloso e imbevibile. E non si rende conto del prezzo alto che potrebbe pagare bevendo o nuotando nell’acqua stagnante e putrida.

In estate, la sicurezza in acqua per il vostro cane si estende ben oltre la prevenzione degli incidenti di annegamento. I cani sono esposti alle malattie e agli infortuni anche se non si tuffano in acqua. Per un mare di divertimento senza spiacevoli imprevisti, è bene essere consapevoli dei potenziali rischi che corre il nostro amico a quattro zampe vicino a corsi d’acqua.

Proteggere gli amici a quattro zampe dal caldo

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Nonostante molti amici a quattro zampe siano abituati a cavarsela da soli in qualche modo, dal momento in cui diventano parte integrante della famiglia, devono essere accuditi e allevati come se fossero dei figli e, come bambini piccoli, in questa stagione calda, vanno difesi dalle temperature eccessive. Negli ultimi anni, del resto, le elevate percentuali di umidità in continua crescita, stanno rendendo l’aria irrespirabile per l’uomo e anche per gli animali. Per aiutare padrone e pet a stare meglio, l’Enpa, l’Ente Nazionale Protezione Animali, ha preparato un decalogo di consigli da seguire facilmente, quando si ha in casa un cucciolo o anche un esemplare maturo.

Le spiagge aperte ai cani

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Se state pensando di organizzare le vacanze al mare con il vostro cane, prendete in considerazione l’idea di recarvi in Romagna, che anche quest’anno si è confermata la regione con il più alto numero di spiagge nelle quali i bagnanti possono entrare insieme ai loro cani.

In Romagna, le spiagge accessibili alle persone e ai cani sono circa 40, segue la Toscana con una ventina di spiagge dog free, concentrate soprattutto all’Isola d’Elba; a ruota, le altre regioni costiere della Penisola, secondo il seguente ordine: Liguria, Marche, Veneto, Abruzzo e Friuli Venezia Giulia, e poi tutte le altre.

Le spiagge delle regioni in questione sono ovviamente quelle private, in quanto quelle pubbliche impongono una serie di divieti e di limitazioni che vengono imposti dai diversi sindaci delle località turistiche marine che, a volte, impediscono addirittura il passaggio dei cani sulla battigia, che per legge deve essere libero sia per gli umani che per gli animali.

Il comportamento del cane: intervista ad un educatore cinofilo II parte

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Proponiamo di seguito la seconda parte dell’intervista a Giovanni Padrone, educatore cinofilo ed esperto di comportamento dei cani.

Solitamente quanto tempo occorre per far tornare un cane tranquillo?

A parte i problemi di origine ereditaria, o dovuti all’età avanzata, che ne costituiscono una minima parte e per i quali è richiesto l’intervento a vita del veterinario comportamentista (per il supporto farmacologico), nella stragrande maggioranza dei casi il tempo richiesto per la guarigione del cane dipende da diversi fattori: la gravità del problema, la capacità di recepire le tecniche sia da parte del cane che da parte dei proprietari, non da ultimo la capacità di trasmettere le tecniche in modo corretto da parte dell’educatore. In questo ambito si può affermare che il range di tempo richiesto può variare da alcuni mesi a due anni.

Il rapporto cane padrone quanto incide sul comportamento degli animali?

Poiché un rapporto cane/umano sbagliato è alla base della maggioranza dei problemi, direi che il tipo di rapporto è fondamentale per indirizzare il cane verso una relazione sana oppure no. Purtroppo in Italia non vi è ancora una vera e propria cultura del rapporto relazionale anche se vi sono diverse associazioni (compresa la mia A.C.C.S.C.) che tentano di promuoverla e questo è causa di malessere e disagio da parte dei cani che sono spesso costretti a vivere con un partner umano non in grado di dimostrargli l’affetto né di comunicare nella maniera giusta (in un linguaggio non comprensibile da parte del cane). Da noi, come in altre nazioni, vige ancora una realtà antropocentrica nella quale è l’uomo (o la donna) ad imporsi sul cane. Già il fatto che nelle domande si parli di “padrone” e non di “partner sociale” ne è l’evidenza. La realtà vuole che il cane debba essere trattato alla pari e non da essere inferiore. La realtà vuole che l’uomo, in quanto mente più capace di codificare i linguaggi altrui, trovi il modo di rendere chiara la comunicazione col proprio cane (se io voglio parlare con un cinese e non conosco la sua lingua, o mi avvalgo di un interprete o imparo il cinese; allo stesso modo per meglio capire come comunicare col cane, posso avvalermi di un etologo o di un comportamentalista).

 

Animali domestici e assicurazioni

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No, non è uno scherzo prendersi cura di un animale domestico che, proprio come un bambino piccolo, va accudito e mantenuto in buona salute, seguendone esigenze e gusti fin dove possibile. Per questo quando si decide di regalare un cucciolo, magari in occasione di un compleanno, ci si deve assicurare che la persona che lo riceverà non solo gradirà il gesto, ma sarà pronta ad addossarsi ogni tipo di responsabilità. Questo non vuol dire assolutamente che un amico a quattro zampe equivale ad una noia di seccature e responsabilità infinite, anzi senza di loro la maggior parte delle vite sarebbero spente e grigie. Insomma con il loro amore rendono felici chi li tiene in casa, ma in cambio bisogna considerarli come parte integrante della famiglia.

Il comportamento del cane: intervista ad un educatore cinofilo

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Proponiamo ai lettori di Tutto Zampe una speciale intervista a Giovanni Padrone, educatore cinofilo ed esperto comportamentalista, che si occupa di cani con problemi comportamentali. L’intervista sarà proposta in due puntate.

Grazie Giovanni in primo luogo per aver accettato questa intervista e per averci dedicato parte del tuo tempo per far conoscere ai lettori in cosa consiste la tua attività. Cosa significa essere un educatore cinofilo? In cosa consiste il tuo lavoro e come hai iniziato?

Per quanto mi riguarda, il lavoro di educatore cinofilo è volto a rettificare quei comportamenti che portano il cane all’esacerbazione o alla depressione. Inoltre, insegno ai proprietari il modo di relazionarsi e di comunicare coi propri cani. Il mio inizio nel mondo della cinofilia è avvenuto attraverso un corso da istruttore cinofilo, per il quale però notai di non essere interessato particolarmente, perché riguardava solo l’aspetto addestrativo dei cani e non ciò che più mi interessava, cioè capire come i cani comunicano tra loro attraverso il linguaggio posturale, feromonale e orale. Perciò, in parallelo al corso, iniziai a studiare testi di psicologia ed etologia canina. Il caso ha voluto che il veterinario dei miei cani è anche un comportamentalista (riconosciuto F.N.O.V.I.) ed all’epoca cercava un collaboratore che svolgesse la parte pratica delle terapie comportamentali che egli prescriveva. Iniziò così la nostra cooperazione (che continua tuttora) con i primi più semplici casi. Col passare del tempo e l’aumento della mia esperienza iniziai a trattare casi più difficili, collaborando anche col canile della mia città, acquisendo una autonomia che ora mi permette di svolgere il mio servizio anche quando non richiesto direttamente dal comportamentalista, col quale vi è comunque uno scambio di opinioni ogni qualvolta i fatti lo rendono necessario.

In cosa consistono nello specifico i problemi comportamentali manifestati dal cane?

Il cane ha un determinato modo di comportarsi per relazionarsi con l’ambiente, con i propri simili (conspecifici), con altre specie animali domestiche e col suo partner sociale naturale, cioè noi umani (eterospecifici). Tutto ciò che avviene al di sopra o al di sotto di questo standard è da considerarsi un problema comportamentale. In effetti, i cosiddetti problemi di gestione non consistono in veri e propri problemi di comportamento, semmai di questioni educative. Le patologie del comportamento spaziano da comportamenti esacerbati (come in varie forme di aggressività, le sociopatie, la sindrome IS/IA) a comportamenti inibiti (come nelle sindromi ansioso/depressive, ad esempio la nota ansia da separazione (peraltro non così diffusa come si crede), la sindrome da canile, la depressione acuta e cronica).

Cani e gatti vivevano in condizioni precarie vicino a Campagnano

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Ancora un altro orrore, ancora un’altra situazione terribile che ha coinvolto innocenti creature e per fortuna è stata scoperta in tempo: l’ennesimo canile lager si trovava dalle parti di Campagnano dove anche i gatti erano costretti a vivere in condizioni precarie, senza cibo e tra le proprie feci. Circa quaranta amici a quattro zampe sono stati trovati, tristemente smagriti e stesi a terra all’interno di piccole gabbie, senza più la forza di alzarsi in piedi: tutto intorno, poi, il cattivo odore provocato dalla totale mancanza di pulizia. In più, venti mici erano assetati e alcuni giù morti, erano rinchiusi in claustrofobici trasportini.

Cibo secco o cibo umido, qual è meglio per il nostro cane?

cibo caniDopo avervi presentato le caratteristiche nutrizionali e le varie linee di cibo secco e di cibo umido, cerchiamo di capire come orientarci tra i due e quale scegliere per il nostro cane. Ognuno dei nostri amici a quattro zampe ha esigenze e perché no anche preferenze sui gusti e sul tipo di alimentazione, inoltre bisogna tener conto di alcune specifiche: età, sesso, attività fisica e malattie e ultimo, ma non da meno, l’esigenza di coniugare la qualità di una dieta equilibrata al nostro portafoglio e al risparmio a lungo termine.

Per quanto riguarda le preferenze del cane, non sarà difficile venirne a capo: è sufficiente presentargli crocchette e cibo umido e osservare come si comporta  e su quale ciotola si fionda con più voracità. Se il cane non ama l’alimentazione secca, malgrado sia una scelta poco economica, non ci resta che acquistare le scatolette e puntare sulla quantità per risparmiare: anche on-line si possono fare acquisti convenienti, ma occhio alle truffe, utilizzate siti di e-commerce affidabili come zooplus. Dopo una certa cifra spesa regalano anche le spese di spedizione.

Cani baywatch, sorveglieranno le spiagge del Lazio

Cani salvataggio

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Amico fedele dell’uomo anche in acqua ed è così che ben 47 cani da salvataggio, faranno da angeli custodi dei bagnanti lungo le spiagge del litorale laziale. Dure e lunghe giornate di lavoro per tentare di portare in salvo chi non sa nuotare o si avventura fra le onde alte quando il mare non è molto calmo ed, in cambio, per loro solo qualche carezza, un biscotto e tanto affetto. Non costano nulla e, in più, svolgono un servizio esemplare gli animali che fanno parte di questo progetto, riproposto per il secondo anno concecutivo, che nasce dalla collaborazione tra la Provincia di Roma, che ha fornito circa 12mila euro di finanziamenti, la Capitaneria di Porto e la Scuola Cani da Salvataggio Tirreno. Tra le unità cinofile, ci sono pure alcuni esemplari donati dal capitano della Roma, Francesco Totti come, ad esempio, Flipper e Ariel. A luglio e agosto, quindi, niente ferie per loro ed, insieme ai loro conduttori, si troveranno sia sulle due basi di Anzio e Civitavecchia che al largo, dai mezzi nautici della Guardia Costiera.

Alimentazione cani, il cibo umido

cibo umido caniIeri vi abbiamo parlato del cibo secco per cani, delle diverse linee (puppy, senior, light, premium) e di come scegliere quella giusta basandoci sull’età, sull’attività fisica, sul peso corporeo e sulle eventuali malattie di cui soffre il nostro amico a quattro zampe. Oggi trattiamo invece del cibo umido, l’alternativa solitamente meno preferita dai proprietari di cani, soprattutto se adulti, perché a livello di quantità e risparmio si preferiscono sempre i croccantini, visto che se ne possono somministrare in minor quantità rispetto alle scatolette, mantenendo inalterato l’apporto energetico e di tutti i principi nutritivi essenziali per la salute del cane.

Tuttavia ci sono diversi motivi per cui il cibo in scatola a volte può essere una scelta migliore delle crocchette. In primo luogo, il cibo per cani in scatola contiene molti meno additivi chimici degli alimenti secchi. I coloranti ed i sapori artificiali sono molto meno comuni, e i conservanti sono spesso inutili a causa del processo di inscatolamento stesso (comunque, questo significa anche che il cibo in scatola si deteriora rapidamente se lasciato a temperatura ambiente).