I cani, in Iraq, sono malati di stress

I cani in Iraq sono stressati, sofferenti e angosciati. Del resto non è impossibile da prevedere una cosa del genere, visto che la guerra non può mai portarsi dietro nulla di buono. Non soltanto i soldati al fronte, quindi, vivono una situazione estrema o al limite, ma anche “l’amico più fedele”, lo accompagna in questa “discesa nell’inferno” e studi recenti hanno confermato che l’esperienza traumatica dei conflitti, può davvero trasformarli se non per sempre, almeno per lungo tempo. Quelli che arrivano negli Stati Uniti dopo la vita tra una sparatoria e l’altra, quindi, mostrano strani comportamenti che denotano un vissuto fatto di disagi e stenti e questo non è giusto per una creatura indifesa e sempre pronta a schierarsi dalla parte degli esseri umani.

Stress post-traumatico, anche i cani ne soffrono: la storia di Gina

Anche i cani soffrono di stress post-traumatico. Lo dimostra il caso di Gina (la vedete nelle foto), un pastore tedesco in cura dopo essere rientrata dall’Iraq. Il cane che in guerra aveva il compito di rintracciare gli esplosivi, al suo ritorno a casa (in Colorado, USA), dopo sei mesi di missione, si rifiutava di entrare in qualunque stanza.

E fa discutere, proprio in questi giorni, dopo le proteste sollevate dall’ENPA (l’Ente Nazionale Protezione Animali), l’utilizzo di animali come soldato in operazioni militari di vario genere. Non solo cani per identificare gli ordigni, ma anche leoni marini impiegati come kamikaze, asini imbottiti di esplosivo e impiegati in missioni suicide, ratti, furetti, api impiegati su campi minati. Terribile, vero?

Come aiutare un cane che soffre di artrite

Di artrite nei cani abbiamo già parlato abbondantemente, scendendo nel dettaglio su sintomi, diagnosi, cura e prevenzione. Oggi vediamo quali sono i consigli degli esperti, terapie farmacologiche mirate a parte, per rendere meno faticosa la vita di un cane che soffre di artrite e alleviarne i disagi e e le sofferenze.

Innanzitutto evitate che il cane scivoli sul pavimento liscio, optando invece per la moquette o piazzando dei tappeti in giro per casa, o almeno nelle stanze più frequentate dal cane. In questo modo si prevengono cadute e fratture che comprometterebbero ulteriormente la situazione.
Un letto morbido, soffice e comodo. Soprattutto per i cani che hanno ossa sottili e sporgenti, eviterete che urti contro materassi ruvidi e si faccia male o stia scomodo. Nei negozi specializzati per animali si vendono materassi appositi per cani che soffrono di artrite, come quelli ad acqua ad esempio.

Ma i cani ridono?

Sappiamo con certezza e siamo in grado di riconoscere quando i nostri cani sono felici, tristi o spaventati. Riguardo al ridere, invece, l’argomento è ancora piuttosto dibattuto. E lo è da molti anni ormai. Charles Darwin, padre della teoria dell’evoluzione, affrontò la questione nel suo libro L’espressione delle emozioni nell’uomo e negli animali, pubblicato nel 1872.

Nel testo darwiniano si osserva che il labbro superiore durante l’atto del sorriso nel cane appare ritratto, come se stesse ringhiando, di modo che i canini siano esposti, benché l’aspetto generale dell’animale mostri chiaramente che in quel momento non è affatto arrabbiato.
In molti ricollegano questa sorta di ringhio pacifico ad un sorriso, ma lo stesso Darwin affermò che non esisteva nessuna sicurezza a riguardo tale da poter affermare che, anche i cani, come noi, ridono.

La coprofagia del cane

Una probelmatica che i proprietari di cani prima o poi si trovano a dover affrontare, è la coprofagia, cioè l’abitudine degli animali ad ingerire le proprie feci o quelle degli altri. Tale problematica è essenzialmente di natura alimentare: il nostro cane ad esempio può soffrire di una carenza alimentare o vitaminica che lo porta a mangiare le proprie deiezioni per compensare lo scarso apporto nutrizionale, ma con il tempo tale azione può trasformarsi in una cattiva abitudine messa in atto come riflesso incondizionato e quindi non controllabile dal cane.

Prima di tutto occorre portare il cane dal proprio veterinario per una visita di controllo: infatti tale coprofagia può anche essere determinata dalla presenza di parassiti intestinali che devono essere eliminati. Se il cane è in salute ed i sali minerali non hanno bisogno di essere renitegrati, allora il problema è di natura comportamentale e va risolto grazie a piccoli accorgimenti che possono essere messi in atto dal padrone. Soprattutto quando si porta il cane in passeggiata, controllate ed individuate l’esistenza di escrementi abbandonati prima che il cane arrivi alla loro portata: in tal modo puoi orientare il cane in altra direzione o distrarlo per evitare che mangi ciò che non deve.

Se invece riesce ad ingoiare le feci allora ignora tale comportamento: non sgridarlo o tentare di aprirgli la bocca per farlo sputare, ma piuttosto sfata quanto accaduto e pulisci il tuo amico a quattro zampe in un momento successivo. Se tale comportamento avviene in casa pulisci la zona con un inibitore di odori in modo che il cane non senta più il proprio odore. Se invece il cane tende a mangiare solo le sue feci prova, sempre su consiglio del veterinario, a cambiare la sua alimentazione orientandoti verso una maggiormente digeribile, per evitare una cattiva digestione. Non eccedere mai nella quantità.

Vacanze da cani in Piemonte con fly ball e agility

Proseguiamo la nostra carrellata di vacanze pet-friendly in giro per l’Italia. Oggi siamo in Piemonte, con due alternative a tutto sport per il nostro cane.
Al Crazy jumpers, in frazione Pogliani 1, a Chivasso (Torino), è possibile frequentare un corso di fly ball, della durata di un giorno, per avvicinare il cane a questa disciplina di cui vi avevamo già parlato qui. Riassumendo, si tratta di uno sport cinofilo fondato su un gioco di squadra tra cane e padrone, ideato negli anni settanta da Herbert Wagner in California.

I cani si cimentano in una vera e propria gara a staffetta con squadre composte da quattro cani ciascuna. Devono attraversare un percorso a ostacoli andando a pigiare una pedana collegata ad un macchinario che spara in aria una pallina. A quel punto il cane deve rifare il percorso ad ostacoli al contrario e riportare la pallina al proprietario, cedendo il posto al secondo cane che parte a rifare lo stesso percorso e così via, fino all’ultimo cane della squadra.

Cani, vacanze e spiagge pet friendly

Come abbiamo più volte evidenziato su Tutto Zampe, andare al mare con il proprio cane è possibile, basta recarsi in una delle 58 spiagge pet friendly d’Italia, che comprendono sia spiagge attrezzate ad hoc per i cani, e in alcuni casi anche per i gatti, sia arenili liberi che permettono l’ingresso agli animali.

L’elenco completo delle spiagge pet friendly italiane si trova nella guida “Amici in vacanza” realizzata dall’associazione onlus Amici e dalla Royal Canin, reperibile gratuitamente presso alcuni veterinari di Roma e Milano e su internet all’indirizzo www.amici.it.

Una volta stabilito in quale spiaggia trascorrerete le vacanze con il vostro cane, dovete adottare alcuni accorgimenti prima della partenza, in viaggio e una volta arrivati a destinazione. Innanzi tutto, prima di partire portate il cane a fare check up dal veterinario in modo da verificare lo stato di salute dell’animale e per sapere se è necessario qualche accorgimento particolare. Evitate, se possibile, lunghi viaggi in auto, soprattutto se il cane non è abituato oppure soffre di mal d’auto; in ogni caso, mai lasciare il cane da solo in macchina.

Summer camp per cani in Veneto

I mesi estivi sono quelli in cui si registra il maggior numero di abbandoni di cani. Molti sono dovuti ai disagi che comporta il trovare delle strutture pet-friendly, disagi che scoraggiano più di una famiglia. O almeno questa è la scusa ufficiale. Un movente banale per giustificare l’atrocità che si cela nel lasciare un animale domestico al suo triste destino di stenti, solitudine e morte, in strada.
Come abbiamo avuto modo di vedere nei giorni scorsi, ci sono molte alternative fattibili: i pet-sitter, le pensioni per cani o, ancora meglio, partire con il quattrozampe al seguito ed optare per le tante strutture che accettano gli animali disseminate per la penisola.

Vi abbiamo presentato alcune idee per vacanze con il cane in Emilia Romagna con il dog trekking nel Parco del Frignano, in Umbria nei tanti agriturismi petfriendly, in Val d’Aosta, nell’appennino tosco-emiliano e nel bellunese con il dog bike ed il dog kart. Oggi vi parliamo del Veneto, con un summer camp studiato appositamente per cani che dura quattro giorni. Una vacanza dal divertimento assicurato con giochi, escursioni e lezioni di addestramento.

Dog trekking in Emilia Romagna

Proseguiamo la nostra carrellata di regioni, agriturismi, attività all’aria aperta rigorosamente pet-friendly in giro per la Penisola, per un estate a tuttozampe. Oggi torniamo a parlare di dog trekking, dopo avervi presentato qualche tempo fa la disciplina, vediamo in Italia dove si può praticare al meglio. In particolare, soffermiamoci sull’Emilia Romagna, grazie a Viaggi24 che propone come meta il Parco del Frignano, particolarmente adatto a passeggiate in mezzo alla natura in compagnia di Fido.

In verità il dog trekking si può praticare ovunque ci siano sentieri: in montagna piuttosto che tra i boschi, o in aperta campagna. Armatevi di guinzaglio e di tanta voglia di correre. Utile una comoda imbragatura (pettorina) soprattutto se andate ad un ritmo sostenuto. In caso le condizioni del terreno siano tali da poter causare ferite alle zampe, in vendita nei negozi specializzati di animali, troverete anche le booties, scarpette leggere da far indossare al vostro cane per il dog trekking. Pronti? Si parte.

Umbria, gli agriturismi pet-friendly

Sulla pagina facebook di Sandro Ruotolo, giornalista di Annozero amante dei cani, proprietario di due cuccioli meravigliosi, mi sono imbattuta in un aneddoto esemplificativo di quello che dovrebbe essere il rapporto tra cani e gestori di alberghi. Lo riporto in foto in modo che possiate leggerlo e rifletterci su.

Sarebbe bello infatti se andasse davvero sempre così. Spesso i cani invece non sono ammessi negli hotel e queste barriere certo non aiutano ad arginare il fenomeno degli abbandoni estivi. Meglio vedere il bicchiere mezzo pieno però ed aprire gli occhi sulle strutture pet-friendly. Dove portare il cane in vacanza se non in un agriturismo, luogo per eccellenza di accoglienza di famiglie con al seguito quattrozampe? Nell’armonia della natura nessuno storcerà il naso alla vista di Fido ed il divertimento sarà assicurato.

Aiutare il proprio pet con una polvere naturale contro le pulci

cagnolino

Insetti minuscoli e fastidiosi: si le zecche e le pulci sono un vero problema per gli amici a quattro zampe ed è compito di qualunque buon padrone, fare di tutto affinchè non siano costretti a convivere con simili parassiti. Ci sono moltissimi rimedi naturali che si possono preparare in casa per combatterli, ma il lievito di birra, ad esempio, si rivela sempre una ottima soluzione. E’ fonte, tra l’altro, di vitamine del gruppo B e, se aggiunto al pasto quotidiano, può rivelarsi davvero un buon alleato. Per un cane di cinque chilogrammi, perciò, mescolatene quotidianamente mezzo cucchiaino. Per i gatti, invece, è meglio un cucchiaino di integratore. Con il tanto utile e creativo fai da te, ancora, si può  preparare in casa una polvere naturale.

Dog bike e dog kart, dalla bici allo sleddog su erba l’estate dei cani è in movimento

Estate per molti è sinonimo di vita all’aria aperta, vacanze, sport. Se siete in due e contate sei zampe le attività per divertirsi e fare un po’ di sano movimento non mancano, soprattutto in mezzo alla natura, nei tanti scorci incantevoli di cui è disseminata la nostra penisola. Per spassarsela e restare in forma il cane ha bisogno di poco: un prato, tanto spazio per correre e libertà dai soliti spazi chiusi dei mesi invernali.

Se insieme al cane vogliamo divertirci anche noi, l’ideale è usare la fantasia ed unire le due cose. Un’idea potrebbe essere il dog bike, sempre più diffuso in Italia, soprattutto in montagna. Come funziona è presto detto: il cane viene imbragato e legato con una linea di traino alla mountain bike. Fatto questo non resta che pedalare, facendo attenzione ad adeguarsi ai ritmi del quattrozampe ed usando molta prudenza perché il cane potrebbe prendere una direzione diversa dalla nostra e trascinarci in percorsi poco agevoli. All’inizio meglio optare per sentieri pianeggianti. Per i principianti, ci sono tracciati semplici a Pila, in Val d’Aosta, dove si può anche noleggiare l’attrezzatura per il dog bike. Per informazioni e prenotazioni rivolgetevi al Consorzio turistico di Pila allo 0165521055.

Come capire gli sguardi del cane

sguardo cane

In genere, i cani, quando ci guardano, lo fanno fissandoci negli occhi; ciò avviene in tutte le razze canine, ma non in tutti gli animali; a volte il cane ci guarda come se ci capisse e comunicacon gli occhi esattamente come fanno gli umani.

Non esiste un’unica e definita teoria sul perché i cani ci guardano fissandoci negli occhi quando parliamo con loro, ma di sicuro c’è il fatto che i cani sono gli animali che meglio comunicano con gli umani. Lo sguardo del cane mentre gli parliamo è strettamente correlata con l’attenzione, in quanto questi animali si concentrano in un punto e focalizzano tutta la loro attenzione su quel preciso elemento.

Come capire gli sguardi del cane

Se le pupille del cane sono piuttosto aperte, significa che il cane è attratto da qualcosa, se sono chiuse o l’apertura è piccola, vuol dire che l’animale è tranquillo e calmo. Attenzione, però, la larghezza dell’apertura delle pupille dipende anche dalla luce, esattamente come per gli esseri umani.