Orso Dino, questa volta in pericolo è proprio lui

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Da predatore a rischio di diventare preda: la vita è così, imprevedibile e, per molte specie, anche piuttosto pericolosa. Ne sa qualcosa l’Orso Dino, ormai braccato da tempo e protagonista, a volte positivo e altre negativo, di quotidiani e social network. La paura degli abitanti dell’altopiano di Asiago, non è solo per i poveri asini che continuano a morire dilaniati dalle sue zanne e dagli artigli appuntiti, ma il timore è che possa rivoltarsi pure contro l’uomo. Del resto è un animale selvatico e si sente anche stretto in una morsa, inseguito da giorni e con un radio collare che si porta dietro pure se funziona male. Di contro, su facebook sono 15mila i fans che hanno realizzato anche delle magliette con il suo nome al fine di difenderlo. Ma tra chi lo credeva già morto e chi poco si fida di un essere che può diventare anche molto feroce, il rischio alla fine sembra che sia più per lo stesso Dino.

Maiali al voto, succede in Gran Bretagna (video)

maialinoLo ammetto, è successo anche a me, più di una volta, di credere che il mio cane avesse poteri soprannaturali ed un’intelligenza al di fuori dalla norma. Dopo aver inizialmente divertito e poi annoiato i miei ospiti con la lista e le dimostrazioni pratiche di tutte le sue abilità straordinarie (guardate, sa aprire la porta, balla il mambo e altre stupidaggini di cui ora mi vergogno…) ho deciso saggiamente di lasciarlo in pace. Senza dubbio, però, continuo a credere che sia davvero intelligente. Ma non so proprio come reagirei se mi arrivasse a casa una lettera che lo invita ad andare a votare.

Va bene che sembra capisca tutto, ma questo sarebbe troppo. Eppure in Gran Bretagna, la proprietaria non di un cane ma di un maialino si è vista recapitare sul serio la sollecitazione alle urne per il suo animale domestico.

In costa Rica, l’unico orfanotrofio per i bradipi

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All’amore per gli animali non esistono confini: razze domestiche, specie ritenute aggressive o piuttosto rare e in via di estinzione. I volontari e gli appassionati che si prendono cura di queste piccole creature, ogni giorno, sono milioni nel mondo, combattendo una dura battaglia al fine anche di scoraggiare gli altrettanti esseri umani che, invece, distratti e insensibili, li maltrattano. In Costa Rica e, precisamente, a Limon, esiste il primo e unico orfanotrofio dedicato al benessere e alla cura dei bradipi. Piccoli solitari, come tutti gli esseri viventi, hanno bisogno della mamma che in qualche caso muore e allora rimangono soli e indifesi. La maggior parte di loro, grandi o cuccioli, finiscono per essere investiti mentre attraversano la strada o, addirittura, fulminati dai cavi della corrente elettrica. Quelli più fortunati, però, vengono salvati e portati al sicuro all’interno di questa struttura che si chiama Aviarios del Caribe.

Il coniglio d’Angora (fotogallery)

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Le origini del coniglio d’Angora sono piuttosto incerte; secondo alcuni è di proviene dalla Turchia, mentre secondo altri sarebbe comparso per la prima volta in Inghilterra; di certo è apparso nel 1723 in Francia per importazione di alcuni commercianti inglesi, dove, a seguito di alcune selezioni, è stata migliorata la qualità del pelo.

Infatti le razze Angora sono caratterizzate dal mantello molto lungo e lanoso che può raggiungere anche gli 8 centimetri, dato che il pelo cresce per tre mesi anziché per uno come i conigli normali. La forma del corpo di questo animale è regolare ma è coperta dalla pelliccia molto folta e distribuita per tutto il corpo; la varietà più pregiata è sicuramente il coniglio d’Angora bianco, ma sono apprezzate tutte le varietà di colore.

L’Orso Dino e la polizia, un inseguimento da film

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Sembra quasi un inseguimento da film quello che da settimane, ormai, coinvolge l’orso Dino e la polizia, con un animale che continua a sfuggire e a seminare il panico tra gli abitanti del vicentino e le specie di cui si ciba e gli agenti che lo cercano disperatamente tra i boschi. Nei giorni scorsi, aveva ucciso uno dei tanti asini che sembrano essere le sue prede preferite, adesso torna e colpisce una cavalla già indebolita da un recente parto. Insomma il plantigrado continua indisturbato ad agire nelle zone dove si trova il bestiame, nonostante i pattugliamenti continui tra la Val Capra e Gavelle, in territorio di Foza.

Pet therapy con i leoni marini per aiutare i bambini autistici

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Fino ad oggi gli animali comunemente impiegati per la pet therapy erano quelli domestici, ad eccezione del cavallo che viene usato per l’ippoterapia; adesso, grazie ad un progetto di Idi, istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, e Zoomarine, è iniziato un percorso di Terapia Assistita dagli Animali con leoni marini e foche rivolto a bambini di età compresa tra gli 8 e i 14 anni affetti da autismo.

Si tratta del primo esperimento del genere in Europa, nato dall’incontro delle esperienze in Pet Therapy del gruppo di lavoro guidato da Davide Moscato, professore di Neuropsichiatria infantile dell’Università di Roma, responsabile del Centro Cefalee dell’Ospedale San Carlo-Idi, e del know how ventennale di Zoomarine Portogallo, riconosciuto a livello internazionale per gli alti standard qualitativi nella gestione dei mammiferi marini.

I bambini autistici tendono spesso a chiudersi in se stessi e incontrare animali molto particolari può aiutare ad uscire dall’isolamento; in effetti rapportarsi da vicino con un leone marino o con una foca può avere un impatto molto positivo sul paziente.

Il 45 per cento delle specie sono a rischio, secondo Federparchi

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Continuano quotidianamente le denunce da parte di associazioni animaliste o aziende di spessore legate al settore, riguardo ai reali rischi di scomparsa di moltissimi esemplari presenti oggi, seppure in quantità minime, in natura. Questa volta a parlare è Federparchi, che annuncia che in Italia, calcoli precisi, fanno temere per almeno il 45 per cento delle specie di animali.  Una delle ultime occasioni, nel corso della quale si è avuto modo di parlare del pericolo, è stato il festival di editoria ambientale “Parco Libri”, terminato da poco a Pisa.

Jan Fabre: le sue opere offendono la dignità degli animali

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Il celebre artista belga Jan Fabre, questa volta, sta creando una serie di polemiche intorno alla mostra che terrà nei prossimi giorni a Firenze, che lasciano poco spazio ad ulteriori commenti. Le critiche sono partite dalle associazioni animaliste, per poi allargarsi ai gruppi di facebook e al Consiglio Comunale. Sembra, infatti, che le sue installazioni possano offendere la dignità degli animali, in quanto alcune li ritrarrebbero imbalsamati, riempiti di nastri e orpelli esagerati o, addirittura appesi ai ganci. Tra le creature in questione ci sono cani, gatti, renne, vitelli e cigni. L’artista, inoltre, conferma di aver cercato dei soggetti già morti per poterne realizzare degli scatti molto forti, ma quasi nessuno crede a questa sua confessione, molti pensano che si sia “procurato” da solo i protagonisti da immortalare.

Pericolo estinzione per la foca monaca

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Nonostante sia di pochi giorni fa la positiva notizia che la foca monaca sia stata avvistata nella zona delle Isole Egadi, è pur vero che resta praticamente il simbolo del pericolo di estinzione che, del resto, aleggia su molti animali. I cambiamenti alle acque a livello di inquinamento soprattutto, causati dall’uomo, hanno messo in serio pericolo la specie che, comunque, sta timidamente tornando a sguazzare nei mari siciliani dopo 50 anni di latitanza. Probabilmente, come ha ribadito anche il Wwf si tratta di piccole colonie ma, in ogni caso, non è il momento di cantare vittoria e bisogna tenere gli occhi aperti per scongiurare comunque che sparisca per sempre nel giro di pochissimi anni.

Otto tartarughe salvate nello Jonio

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La tartaruga comune, detta anche caretta caretta, vive nella acque del Mar Mediterraneo e, ultimamente, viene continuamente tenuta d’occhio dagli esperti in quanto rischia seriamente l’estinzione. Nei giorni scorsi, ben otto esemplari sono stati aiutati e tratti in salvo da un diportista a cinque miglia al largo di Monasterace. Un intervento importante, anche perchè le abitudini di questa specie non sono ancora del tutto conosciute dagli esperti e, quindi, è davvero indispensabile favorire la loro riproduzione, sia per non perdere una varietà di testuggini tra le più conosciute, ma anche per poterne studiare meglio le caratteristiche e abitudini.

L’intelligenza dei corvi della Nuova Caledonia

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Da tempo serpeggiano più certezze che dubbi nella mente degli esperti, riguardo alla possibilità che i corvi abbiano una intelligenza particolare o, comunque, fuori dal comune rispetto a moltissime altre specie di volatili. Quelli della Nuova Caledonia, in questo senso, sono ancora più misteriosi, tanto da aver dimostrato di essere in grado persino di utilizzare tre diversi utensili, pur di guadagnarsi il tanto sospirato cibo. Esperimento riuscito per gli studiosi e prova supertata, quindi, per questi esseri viventi che continuano ad affascinare per la loro apparente prontezza di riflessi. La ricerca in questione, è stata condotta dall’Università di Auckland in Nuova Zelanda, nell’isola di Nuova Caledonia nel Pacifico.

Caccia alla volpe che disturba la partita di cricket

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Un nobile e storico gioco come quello del cricket, che viene giocato dagli inglesi appartenenti alla classe più elevata, non può essere disturbato dal passaggio della volpe ed, infatti, l’abolizione della caccia a questo animale ha trovato così tanti pareri contrari, da essere tutt’ora in parte praticata anche se non sempre legalmente. La sua presenza che a volte può cambiare le sorti di un vincitore annunciato, è così osteggiata che pochi giorni fa, i responsabili del Sussex Country Cricket Club di Hove, che rappresenta una delle strutture più antiche di tutto lo Stato, hanno annunciato che stanno addirittura assoldando un cecchino per uccidere un esemplare in particolare. Quest’ultimo, infatti, si diverte a scavare buche nei vari angoli del campo erboso e, quasi lo faccia di proposito con il suo fastidioso passatempo, inizia sempre poco prima di importanti gare.

Sicilia, via gli animali dallo zoo di Terrasini

orsiGli animali dovranno esssere trasferiti al più presto all’interno di strutture più idonee:si avvia così verso la fine la vita del siciliano zoo di Terrasini, cittadina in provincia di Palermo che già negli anni scorsi aveva sollevato un polverone, a causa delle condizioni di vita delle creature che ospitava. Adesso, al termine di un incontro organizzato nella sede dell’associazione Liberacqua Onlus a Terrasini, è stata presa questa importante e definitiva decisione. Al dibattito hanno preso parte, oltre che un rappresentante dell’amministrazione comunale, pure importanti associazioni animaliste come la Animals Asia foundation. Quest’ultima si sta impegnando attivamente al fine di cambiare questa situazione, tanto che ha già trovato altri luoghi dove gli esemplari potranno essere trasferiti e si farà carico di ogni spesa.

Operai di uno zoo cinese sorpresi a mangiare carcasse di animali

tigerSi cibavano di carcasse di animali morti a causa di scarse condizioni igieniche e, in questo modo, oltre a portare a casa del cibo gratuitamente, nascondevano anche le “prove” di quello che era avvenuto. La scandalosa notizia arriva dalla Cina, dove un gruppo di operai di uno zoo addirittura regalava la carne, oltre che mangiarla insieme alla propria famiglia, secondo quanto riporta il quotidiano The New Express Daily. La struttura in questione doveva aprire i propri battenti in estate, ma già dietro i cancelli si consumavano degli orrori ai danni di creature innocenti. Per prima cosa, intanto, non era abilitata a tale utilizzo, mentre ugualmente i lavori del giardino zoologico di Dongguan, nella provincia meridionale del Guangdond, proseguivano in vista dell’inaugurazione.