Un’anagrafe e un microchip anche per i conigli

Conigli, sempre più diffusi come animali d’affezione con quanto ne consegue di positivo e di negativo. Come tutti i pets, infatti, anche i dolci e morbidi tuttozampe sono vittime degli abbandoni. Adottati come giocattoli, solo perché fanno tenerezza, vengono scaricati non di rado dopo poche settimane.

E’ invece importante essere a conoscenza dell’impegno che richiede detenere un coniglio, proprio come un cane o come un gatto, non è un soprammobile né tantomeno un peluche senza vita.

Per scongiurare il fenomeno degli abbandoni dei conigli è nata, proprio come è avvenuto per Fido e Micio, l’anagrafe dei conigli.

Rondini: tutela ed attenzioni per l’animale simbolo della primavera

Con l’arrivo della primavera, sui nostri cieli ci si aspetta di vedere il ritorno anche dell’animale simbolo di questa stagione: la rondine. Ma purtroppo, così  non è. Secondo fonti dell’Unione Europea le rondini sono infatti diminuite del 20% negli ultimi vent’anni. Come mai le rondii non fanno più ritorno nei propri nidi? Perchè la rondine è un animale abiutudinario e territoriale: quando torna spesso nn trova più il proprio nido, tolto o bruciato da persone insensibili che non si rendono conto del danno che stanno causando all’ambiente.

Oppure ancora, spesso le rondini sono vittime degli interventi edilizi, che distruggono nidi e rifugi. Come fare per fermare la strage delle rondini? Le Associazioni animaliste Amici della Terra Lombardia e Gaia Onlus, in collaborazione con l’Associazione APE, hanno lanciato una curiosa ed interessante campagna di sensibilizzazione, chiamata Adotta una rondine. In pratica si potranno installare sui propri tetti dei nidi artificiali, proprio là dove questi sono stati abbattuti o distrutti.

Alcuni Comuni si sono già attivati per richiedere la sostituzione dei nidi perduti, anche attraverso delle delibere e provvedimenti di rigorosa tutela di questi animali: ad esempio il Comune di Rozzano, nel milanese, ha inaugurato la Casa delle rondini, una struttura dedicata in legno, con nidi artificiali, costruita dall’Amministrazione comunale nell’Oasi dello Smeraldino ed ha posto la tutela della rondine, del rondone, del balestruccio e del topino, al centro del regolamento di Tutela degli Animali, con divieto di ristrutturazioni edilizie fino al 15 settembre prossimo e divieto di raccolta delle uova di rondine.

Pappagalli: cose da sapere prima di acquistarne uno

I pappagalli possono essere ben definiti animali domestici, sono molti coloro che ne detengono uno presso la propria abitazione: nonostante si tratti di animali selvatici, molti dei quali protetti, possono essere detenuti in famiglia, seguendo alcuni piccoli accorgimenti che di seguito analizzeremo. In primo luogo, informatevi prima di acquistare un pappagallo, sulle sue abitudini e soprattutto acquistate animali provenienti da allevamenti italiani: non importateli, in libertà ed allo stato brado sono molto più felici che dentro una gabbia.

Mettete il pappagallo in una stanza grande abbastanza per sbattere le ali ed esercitarsi con il volo: ricordate che si tratta di un animale giocherellone, ha bisogno di legno da rosicchiare e ossa di seppia per rifarsi il becco. Si tratta di un animale che ha bisogno di un ampia varietà di cibo fresco e nutriente, e non solamente di mangime secco: non costringete il vostro pappagallo a nutrirsi di solo becchime ma offritegli una dieta varia ed equilibarata, secondo le sue esigenze e secondo le indicazioni del veterinario.

Il pappagallo è un animale che ama socializzare: trascorrete con lui del tempo ogni giorno, fategli sentire la vostra presenza, non tenetelo unicamente su di un trespolo come oggetto di arredamento. Si tratta di una creatura vivente con dei sentimenti, non lasciatelo da solo tutto il giorno: voi come vi sentireste se foste nei suoi panni?

Dipartimento dei cavalli: la nuova iniziativa dell’Aidaa

Nuova iniziativa dell’Aidaa, l’Associazione nazionale Difesa Animali e Ambiente: questa volta si tratta della creazione del dipartimento dei cavalli, una sezione dell’associazione con lo scopo di promuovere iniziative legate alla tutela e alla conoscenza dei cavalli.

Già in passato l’Aidaa aveva creato lo sportello legale dedicato ai cavalli e adesso, con la creazione del dipartimento, l’Associazione compie un ulteriore passo in avanti a tutela degli equini. Coordinatrice del dipartimento è Catia Brozzi, responsabile della scuderia Unicorno di Corciano di Perugia dove si sta svolgendo il progetto pilota dell’adozione a distanza dei cavalli salvati dal macello oppure maltrattati, affiancata tra gli altri da Silvia Cassati che si occuperà dell’area dei cavalli da corsa e dell’avvocato Paola Duval, che già collabora con la struttura del Tribunale degli Animali di Aidaa di Roma.

Sardegna: 100 milioni per il benessere degli animali

Il benessere degli animali sia domestici che randagi è tra le esigenze più importanti di una popolazione che si definisce civile. Lo ha capito bene e in anticipo una regione di solito piuttosto silenziosa quanto splendida: la Sardegna.

A tal proposito, quindi, l’isola propone la possibilità di stanziare tra i 90 e i 100 milioni di euro del Programma di sviluppo rurale per il benessere degli amici a quattro zampe ma soprattutto, in generale, di tutte le creature viventi che restano quotidianamente a contatto con l’uomo. Una proposta che fa onore a questo luogo e la cifra riguarderà soprattutto 10 mila aziende ovicaprine.

Salute del cavallo, come capire se l’animale è malato

Ieri sulle pagine di Tuttozampe ci siamo occupati della prevenzione delle malattie infettive nel cavallo, raccogliendo i consigli del dottor Andrea Brignolo su The Paddock su quelle che sono le vaccinazioni indispensabili ad evitare malattie come il tetano, la poliartrite, l’influenza degli equini e la rinopolmonite causata dall’Herpesvirus respiratorio.

Oggi continuiamo ad occuparci della salute del cavallo raccogliendo consigli altrettanto preziosi forniti sul sito del Centro-ippico.net e relativi a quelli che sono i campanelli d’allarme nell’animale, segnali spia che devono metterci in guardia e farci capire che qualcosa non va, contattando il veterinario per un controllo ed agendo sulla prevenzione e la diagnosi tempestiva, due fattori che possono salvare la vita al cavallo.

Come capire che qualcosa non va nel cavallo? Il trucco è sapere quando va tutto bene ed interpretare così qualsiasi scarto dalla norma come un possibile sintomo di malattie o disturbi.

Cavalli, prevenzione delle malattie infettive

Ne parla il dottor Andrea Brignolo su The Paddock dell’importanza della prevenzione delle malattie infettive nel cavallo. Come per ogni altra specie, spiega l’esperto, esistono, oltre al normale buon senso che porta ad accudire l’animale assicurandogli condizioni igieniche adeguate ed un’alimentazione equilibrata e sana, delle vaccinazioni e delle terapie farmacologiche atte a proteggerlo dalle malattie più comuni, potenziando le difese naturali dell’organismo contro batteri e germi.

Sin da i primi giorni di vita, addirittura già nelle prime 24 ore dalla venuta al mondo, Brignolo spiega che è opportuno somministrare al puledro un siero antitetanico ed un siero antipoliartritico, due protezioni cruciali che potrebbero salvare la vita all’animale qualora a rischio di contrarre le malattie.

Una misura preventiva di fondamentale importanza anche perché, appena nato, il cavallo è sprovvisto di difese immunitarie forti abbastanza ovvero capaci di autodifendersi da malattie, come lo sono il tetano e la poliartrite, che possono rivelarsi fatali per l’animale anche quando vengono somministrati dei farmaci.

Anno del coniglio, PETA si schiera contro il trend delle adozioni

Parliamo di conigli, in occasione dell’anno a loro dedicato in Cina che avrà inizio il prossimo tre febbraio quando terminerà quello della tigre. In passato ci siamo occupati spesso di conigli nani e delle problematiche legate agli abbandoni, in numero crescente anche in Italia, che fanno seguito ad adozioni impulsive e non ben ponderate.

Ebbene torniamo a trattare l’annosa questione dei conigli, considerati giocattoli birichini e carini e nulla più. Tempo fa, parlando con una conoscente, poco animal friendly a dire il vero, mi disse che ne aveva posseduto uno una volta e testuali parole:

Sì, sono carini, ma dopo un po’ ti stancano. Ti guardano come degli ebeti. Ti rendi conto che non ci puoi fare niente e ti stufano.

Ecco la sua posizione è quella di migliaia di persone in tutto il mondo che comprano un coniglio attratti dal suo aspetto tenero e non hanno la minima idea di come prendersene cura e soprattutto di quanto sia impegnativo come animale domestico, a dispetto di quello che si crede, e dunque lo abbandonano dopo pochi giorni.

Un pet troppo aggressivo

Nonostante l’amore per il proprio pet spesso sia in grado di “annebbiare” la mente di un devoto padroncino, in realtà tutti gli animali hanno tendenze aggressive, soprattutto se si sentono minacciati nella loro sicurezza o temono che venga privato loro un territorio conquistato a fatica.Persino le formiche, almeno quelle saltatrici, si lanciano verso l’avversario qualunque sia la sua mole, mentre i piranha, piccoli e apparentemente tranquilli sono in grado di usare verso i potenziali nemici una ferocia inaudita. Studi di natura sociologica recenti, che hanno preso ad esempio pure gli esemplari della fauna, hanno evidenziato come la tendenza a combattere, faccia parte di una delle quattro pulsioni vitali di ogni specie, insieme alla fame, alla riproduzione e alla paura.

Festa del sacrificio, la LAV protesta contro il cruento sgozzamento degli animali

Da domani centinaia di pecore e capre verranno sgozzate nell’ambito della Festa del sacrificio celebrata dal mondo musulmano.
La LAV protesta contro le modalità cruente di queste esecuzioni di rito, che in molti casi potrebbero anche andare contro la legge, dal momento che l’uccisione dell’animale senza stordimento preventivo, tecnica molto dolorosa, è consentita solo nei macelli specificatamente riconosciuti mentre ogni anno si assiste ad uccisioni in case, garage, giardini.

Gianluca Felicetti, presidente dell’associazione animalista, avverte di questo rischio confidando nell’intervento delle autorità competenti in caso di trasgressioni:

Rivolgiamo un appello alle Forze di polizia locali e nazionali, ai Prefetti, ai Sindaci e ai Veterinari delle Asl affinché nei prossimi giorni siano rafforzati vigilanza e controllo, in applicazione dei Decreti Legislativi 333 del 1998 e 193 del 2007 oltre che dell’articolo 544 bis del Codice penale, si rischia infatti l’arresto da sei mesi ad un anno o l’ammenda fino a 150mila euro. Sono da rispettare, inoltre, le normative sulla corretta identificazione degli animali (codice individuale o di allevamento a seconda dell’età dell’animale), sul trasporto anche del singolo animale (solo mezzi autorizzati dalla Asl e con certificazione veterinaria di partenza e uso farmaci), visita veterinaria pre e post macellazione. Inoltre, vista la presenza nei normali circuiti distributivi, di carni “halal” o “kosher” da animali scartati dopo la macellazione, chiediamo il chiaro riconoscimento delle vendite in supermercati e macellerie.

Maialini, mica tanto -ini. Piccoli maiali crescono…

Cose che accadono: comprare un maialino da appartamento, moda molto diffusa oltreoceano, e ritrovarsi in casa un maiale da ingrasso. Grosso, ingombrante e…forte, tanto da buttarti a terra nella sua veemente e spasmodica ricerca di cibo. Non sono più tanto rari, purtroppo, casi del genere. Nell’Hampshire, riporta il Dailymail, una giovane donna si è ritrovata intrappolata in casa con un maiale affamato, pesante e molto aggressivo.

Emma Smith, questo il nome della malcapitata, era tornata a Ringwood, mentre i suoi erano in crociera. Pigwig, l’animale di casa, l’ha seguita nel capanno e ha afferrato la sacca del mangime, rifiutandosi ostinatamente di mollare la presa e aggredendola con furia. Emma è riuscita fortunatamente ad allertare i fratelli maggiori che sono corsi a salvarla. Inutile dire che la ragazza era abbastanza scossa e terrorizzata dall’accaduto.

Il maiale in questione era stato venduto alla famiglia come un maialino, una razza in miniatura che non doveva crescere granché e poteva essere tenuto in casa come animale domestico senza particolari problemi. Ma non c’era niente di micro nella bestia che ha lasciato Emma malconcia.

Io amo i cavalli, il mondo equino spiegato ai bambini alla Fieracavalli di Verona

Io amo i cavalli è un progetto ludico dedicato ai bambini delle scuole primarie e secondarie, nato con lo scopo di sensibilizzare i più piccoli alla bellezza ed al rispetto del mondo equino. A presentarlo il sottosegretario alla salute Francesca Martini, nell’ambito della 122ma Fieracavalli in corso a Verona.

L’iniziativa, giunta alla sua seconda edizione, replica quest’anno visto il grande successo dello scorso anno, quando il progetto ha visto coinvolti ben 4mila bambini.
Con Io amo i cavalli, gli alunni di molte scuole italiane vengono guidati attraverso un percorso didattico sensoriale/cognitivo, che prevede il diretto contatto con gli equini, arricchito dalle spiegazioni di medici veterinari, etologi che faranno da cicerone ai bambini nello stand del Ministero presente all’interno della Fiera di Verona, che vale la pena ricordarlo è il più grande appuntamento del mondo equino.

A disposizione dei più piccoli ci saranno i cavalli più gettonati dai bimbi: i tanto amati pony che verranno utilizzati come esempio dagli esperti per spiegare ai bambini tutto quanto c’è da sapere sul magico regno equino: il comportamento naturale, il linguaggio del cavallo, notizie sull’alimentazione, sulla cura ed il benessere dell’animale.

Aidaa: è nato l’avvocato degli equini

La nuova iniziativa dell’Aidaa, l’Associazione italiana difesa animale e ambiente, si rivolge alla tutela degli equini, con la creazione del servizio on line dell’avvocato dei cavalli e degli asini. L’idea dello sportello, spiegano dall’Aidaa, è nato dall’indignazione per le numerose segnalazioni di maltrattamenti ai danni dei cavalli, dai rapporti del crescente fenomeno del randagismo equino e dalla volontà di manifestare per l’abolizione della macellazione dei cavalli e di promuoverli quali animali d’affezione, oltre a quella di eliminare il doping per gli equini da corsa.

Anche i furetti hanno bisogno del passaporto

Chi ha un cane o un gatto sicuramente lo sa: per portare i propri cuccioli all’estero, dal 3 luglio 2004, è necessario il passaporto; ma dell’esistenza di questa legge ne sarà di sicuro al corrente anche chi possiede un furetto. Infatti anche per portare in viaggio questi piccoli mammiferi è necessario il passaporto rilasciato dalla Asl.