Lo chiamano Cat Man, l’uomo dei gatti. Louis Denyer, un giovane 29enne del Lancashire, in Inghilterra, è convinto di comprendere il linguaggio dei felini grazie ad un’attenta analisi dei movimenti e di poterlo anche riprodurre con una tecnica di chiusura rallentata delle palpebre. Sembra, inoltre, che a questo segnale i mici risponderebbero 9 volte su 10.
Il ragazzo sostiene di aver appreso il “felinese” informandosi a lungo sulle abitudini dei gatti, ma soprattutto grazie a una vita passata in loro compagnia. In questo modo Louis spera di poter dare voce ai mici domestici, che spesso vivono situazioni di disagio:
Voglio salvare la vita dei gatti, questa è la ragione per cui lo faccio. Sento vi siano troppi casi di gatti mal accuditi e di mici che si comportano male o che vengono puniti. […] I felini sono degli animali molto territoriali, hanno bisogno di un loro spazio personale. Non voglio solo aiutare i gatti, ma anche educare le persone.
Secondo Louis sono molti i segnali che i gatti inviano nel tentativo, spesso vano, di comunicare con noi proprietari. Ad esempio, quando il micio fa i suoi bisognini lontano dalla lettiera significa che ha bisogno di spazi personali per una territorialità che non avverte sicura. Quando combina dispetti, invece, è perché c’è stato un improvviso cambiamento a cui si adatta con riluttanza. Cat Man consiglia di giocare con il proprio amico a 4 zampe 20 minuti al giorno, poiché il gioco è la modalità con cui l’animale esprime se stesso e si riappropria del territorio.
Che la tecnica di chiusura rallentata delle palpebre funzioni è ancora da verificare, ma il portavoce di RSPCA (Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals) sostiene che le indicazioni fornite da Louis siano corrette… chissà che non lo sia anche l’originale strategia comunicativa!
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