Il cane come qualunque altro amico a quattro zampe e, più in generale, come ogni altro essere vivente va considerato e bisogna fare attenzione al suo benessere, al suo stato d’animo e ai suoi bisogni. Per questo motivo la Cassazione dice no all’indifferenza nei confronti di qualunque pet e, anzi, un comportamento del genere va punito con la multa, proprio per scoraggiare coloro che si comportano male in questo senso.
La stessa Cassazione ha confermato pure l’estreme importanza di una linea dura che serve non solo a bloccare il terribile fenomeno degli abbandoni, ma anche a evitare quel “senso di trascuratezza o disinteresse verso qualcuno o qualcosa, o anche la sola mancata attenzione”.
Atteggiamento assolutamente condannabile che ogni buon cittadino può notare senza bisogno delle leggi, ma in caso contrario a bacchettare chi sbaglia ci pensa la Suprema Corte, la quale ci tiene a fare sapere che “in controtendenza con l’accresciuto senso di rispetto verso l’animale e’ avvertito nella coscienza sociale come una ulteriore manifestazione della condotta di abbandono che va dunque interpretato in senso ampio e non in senso rigidamente letterale”.
Tutto questo, ovviamente, va messo in pratica e, quindi, la la Terza sezione penale ha convalidato una multa di mille euro per abbandono di animali nei confronti di un 56enne pugliese, di nome Giovanni M., che si era macchiato di un peccato imperdonabile, cioè era rimasto completamente “indifferente” allo smarrimento del suo cane. Contro il provvedimento è intervenuta la difesa del protagonista della vicenda, ma invano perchè la sanzione è comunque scattata. L’uomo intendeva dimostrare che il cane si era perso in una battuta di caccia e a nulla erano servite le ricerche nei giorni successivi e nelle ore subito dopo l’accaduto. Tuttavia, non è stato creduto.
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