Le guardie zoofile dell’Enpa di Roma, hanno accertato la presenza di animali morti, in particolare gatti e cani, al termine dello sgombero del Casilino 900. Sulla vicenda, che vede coinvolta la zona dove sorgeva lo storico campo e quella limitrofa del Parco di Centocelle, l‘Ente nazionale protezione animali sta avviando insieme alle autorità competenti una serie di indagini. A far scattare l’allarme è stato in particolare il ritrovamento di un cane che giaceva all’interno del parco con una serie di lacerazioni sospette e non riconducibili con alta probabilità a cause naturali. Lo stesso animale adesso si trova sotto sequestro e a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, al fine di iniziare gli esami di routine in questo caso, per accertare il motivo del decesso.
L’uccisione di un animale per di più con grande accanimento e senza motivazioni apparenti, è punita con una reclusione fino a diciotto mesi ma, al momento, purtroppo non esistono dei sospettati e, quindi, l’Enpa non ha potuto fare altro che segnalare quanto accaduto alla Procura della Repubblica di Roma che procederà contro ignoti. Un problema per il quale occorre comunque muoversi con cautela e se verrà confermato che si tratta di casi di violenza sugli amici a quattro zampe, sarà auspicabile agire con la massima severità al fine di evitare che possa ripetersi uno scenario di questo genere.
L’Enpa ha denunciato, tra l’altro, che il cane non è stata la sola vittima ritrovata all’interno del Parco e dell’area sgombrata. Il servizio veterinario della ASL RMB, infatti, ha notato la presenza di due gatti morti e un altro cane deceduto per la presenza in corpo di numerosi fori. Lo stesso elemento peculiare, riguardava ancora un altro cane questa volta bruciato.Il veterinario della Asl presente sul posto ha richiesto il trasporto degli animali presso il canile per l’incenerimento. Ha scelto però di lasciare sul posto il cadavere bruciato, una decisione che non sarebbe stata gradita dai vertici dello stesso Ente.