Un gruppo di ricercatori americani ha studiato la reazione fisiologica dei cani sottoposti a stress da temporale dimostrando che le carezze non servono a rassicurarli, ma peggiorano solamente la situazione. Allora cosa fare per calmare il nostro amico a quattro zampe?
E’ appena passato il capodanno, periodo contraddistinto da botti che possono causare traumi nei cani e sicuramente avrete notato reazioni ansiogene del vostro peloso: fughe disperate sotto letti e mobili, ricerca del conduttore, guaiti, respirazione accelerata ed uno status di alterazione e turbamento che nelle condizioni più gravi può portare l’animale persino a ferirsi. Lo stato d’ansia dei cani si spiega con una risposta del sistema nervoso simpatico che prepara l’organismo ad affrontare la situazione o combattendo o fuggendo, reazioni fisiologiche che derivano dalla notte dei tempi che permettono di affrontare un pericolo e sono evidenziate anche in persone che soffrono di attacchi di panico: aumento della pressione, accelerazione del battito cardiaco, respirazione affannosa, tremori e produzione degli ormoni cortisolo ed adrenalina da parte delle ghiandole surrenali sono solo alcuni sintomi.
Nancy Dreschel, dell’Università di Stato della Pennsylvania, ha esaminato campioni di saliva canina provenienti da cani sottoposti allo “stress da temporale”, evidenziando un livello di cortisolo – conosciuto come ormone dello stress – triplicato rispetto ai momenti in cui non venivano riprodotti i temporali. Inizialmente ci chiedevamo se le coccole fanno bene al cane stressato, la risposta è no dato che il valore del cortisolo non viene mitigato da carezze rassicuranti ma rischia solo di creare un danno poiché l’animale associa alle carezze l’approvazione del suo comportamento. Potete però controllare il vostro cane sedendovici accanto senza guardarlo per tenere sotto controllo la situazione di tanto in tanto, l’obiettivo è far capire al cane che il padrone è indifferente al rumore, gli deve mostrare tranquillità e sicurezza senza essere pedante.
Lo studio americano dimostra che il livello di cortisolo è più basso nei casi in cui ci siano più cani in famiglia, spiega la Dreschel
Prima di correre al canile ad adottare un compagno bisogna tener presente che i livelli standard di cortisolo sono più alti in cani che vivono in gruppo, dunque bisogna ponderare caso per caso.
Nei casi più gravi di fobia la ricercatrice consiglia di portare il proprio cane da un comportamentalista o dal veterinario che potrebbe prescrivere terapie a base di ansiolitici. Inoltre in commercio si possono trovare cd musicali indirizzati ai cani in modo da riprodurre rumori di tuoni e fuochi d’artificio da far ascoltare all’animale, si inizia con volumi molto bassi, in modo da abituarlo e fargli associare esperienze positive a tali suoni. Si attua così la Desensibilizzazione Sistematica (DS) al fine di contrastare disturbi comportamentali o paure nel cane proprio come si fa con noi bipedi.
Fonte: upenn.edu
Foto: Thinkstock
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