Erano in mille, e viaggiavano ammassati in piccole gabbie, ignari di finire macellati e cucinati. Il consumo di carne di cane in Cina, infatti, non solo è una pratica molto diffusa, ma anche legale, purtroppo.
Fortunatamente, le associazioni animaliste Love of Home Animal Rescue Center e Sichuan Qiming Companion Animal Protection Center, sono riuscite a salvare i cani in extremis. Grazie all’aiuto di un utente di Internet che le aveva informate tramite web, hanno intercettato il camion diretto verso i ristoranti cinesi del Sichuan, dove sarebbero finiti sui piatti dei ristoranti.
I volontari delle associazioni, circa 200, hanno bloccato il mezzo di trasporto, che viaggiava insieme ad una camionetta e 2 tricicli, invitando l’autista a liberare gli animali, ma se lo avesse fatto, avrebbe perso i soldi, e a questo punto è iniziata una vera e propria trattativa, che si è conclusa con l’offerta di 80.000 yuan, quasi 10 mila euro, la liberazione dei cani e la promessa da parte del proprietario del camion di non impegnarsi in un simile commercio per il futuro.
Le associazioni hanno accompagnato i cani presso un canile gestito da loro stessi, tuttavia le autorità locali hanno subito ribadito che l’uomo non aveva commesso alcun reato e che sia il trasporto, che la vendita, così come il consumo di carne canina, in Cina è assolutamente legale.
La stessa storia, si è ripetuta anche qualche mese fa, quando dei volontari di Pechino cercarono di bloccare un altro camion diretto verso i ristoranti dalla città con oltre 500 cani a bordo, per il rilascio dei quali sborsarono oltre 10 mila euro. Qualcuno contesta queste azioni perché ritiene che non facciano altro che incoraggiare la tratta degli animali.
Il rischio di incentivare la speculazione, chiaramente, esiste, ma a mio parere l’errore è a monte, tutto questo non accadrebbe, infatti, se la pratica di mangiare la carne di cane non fosse legalizzata.