In occasione della riunione dell’Intergruppo Benessere Animale del Parlamento Europeo, L’OIPA ha lanciato l’allarme sulla drammatica situazione dei cani randagi a Capo Verde. A causa dell’ostruzionismo da parte delle autorità locali, infatti, il progetto ideato da SI MA BO, un’associazione onlus lega membro OIPA, e che da anni si occupa dei randagi di Sao Vicente, rischia di non ottenere la seconda trance di fondi già assegnati dall’Unione Europea.
L’Intergruppo Benessere Animale, ha perciò inviato una lettera firmata dal Presidente Dan Jorgensen e da Andrea Zanoni alle autorità di Capo Verde, per sollecitare la Camara Municipal di Sao Vicente affinché l’attività di SI MA BO non sia ostacolata.
Il progetto dell’associazione SI MA BO è molto importante e mira a combattere il randagismo basando la propria azione su 3 diversi fronti: informazione e sensibilizzazione della popolazione locale, sterilizzazione dei cani sia randagi che di proprietà e campagne di profilassi antiparassitarie, infine diffusione del microchip e istituzione di un’anagrafe canina. Questo approccio, in linea con quanto raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, non è soltanto il buon esempio per tutto l’arcipelago capoverdiano, ma è anche l’unico modo per combattere seriamente la violenza e la crudeltà verso gli animali, sia da parte delle autorità, che dalla popolazione locale.
Nonostante da anni i volontari animalisti di Capo Verde e anche quelli stranieri si occupino dei cani e dei gatti randagi, le istituzioni del paese continuano ad accalappiare tutti gli animali che trovano per le strade, senza verificare se sono sterilizzati o se hanno un proprietario.
Uno dei problemi principali, è che una volta catturati, possono essere liberati solo dietro pagamento di una tassa che difficilmente la gente può permettersi, e se il cane o il gatto non viene ritirato da nessuno entro 3 giorni, diventa di proprietà del Municipio. Questo significa una cosa sola: morte certa. Le autorità, infatti, sono in diritto di sopprimerli con la stricnina, un veleno che uccide dopo ore e ore di sofferenza. Ma anche la popolazione, a volte, si macchia di gesti terribili verso gli animali, impiccandoli o abbandonandoli al sole.
Come ha sottolineato Edoardo Gandini, Responsabile OIPA dei Rapporti con le Istituzioni Europee:
L’Unione Europea ha stanziato dei fondi per sovvenzionare il progetto di SI MA BO perché ne ha riconosciuto l’elevato valore sociale. Ci auguriamo che le autorità di Sao Vicente collaborino all’attuazione di una politica di gestione del randagismo che, oltre a configurare Capo Verde come un Paese civile, avrebbe anche un impatto culturalmente positivo sulla popolazione locale.
Per maggiori informazioni, donazioni e contatti potete visitare il sito di SIMABO.
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