Una bella notizia giunge dalla regione Friuli Venezia Giulia, dove è stato deciso che gli animali domestici potranno avere libero accesso negli esercizi commerciali: se un esercente non vorrà animali nei suo esercizio commerciale lo dovranno preventivamente comunicare al Sindaco. Basta ai divieti posti all’ingresso di negozi o di uffici: questa legge, approvata dal Consiglio regionale, introduce l’accesso a tutti i pet nei luoghi pubblici, ovviamente purchè si tratti di animali curati e dotati di guinzaglio e museruola. La novità risulta gradita in una regione come il Friuli Venezia e Giulia dove una famiglia su tre ha un animale: in tutto il territorio regionale vi sono 100mila gatti e 145mila cani.
Questa legge permette agli amici a quattro zampe di avere accesso anche in parchi e giardini, molti dei quali fino ad ora presentavano un divieto di ingresso. Ma le delibere del consiglio regionale non finiscono quì: altre due importanti novità che vogliamo sottolinearvi. La prima riguarda l’istituzione di una banca dati regionale per animali da compagnia diversi dai cani, con iscrizione obbligatoria nel caso di trasporto al di fuori del territorio nazionale, volontaria negli altri casi. La seconda invece riguarda l’obbligo di rilascio, per ogni animale venduto, di un’autocertificazione da parte del venditore che ne attesta età, razza, provenienza, genealogia, vaccinazioni eseguite e eventuale pedigree.
La legge approvata reca le Norme per la tutela degli animali da affezione e si somma alla proposta di legge 111/2011 e che va a modificare ed integrare la legge regionale 39/1990 in materia di tutela degli animali domestici e di controllo e prevenzione del fenomeno del randagismo. Commenta il consigliere regionale Roberto Novelli, tra i propositori della riforma:
La norma che abbiamo approvato va a riscrivere una legge regionale che risale ad oltre vent’anni fa. Un tempo lungo in cui la nostra cultura e la nostra società sono cambiate e con esse, è mutata anche la concezione degli animali ed il modo di concepire la loro relazione con l’uomo tramite l’affermazione del concetto di animale da compagnia. Il testo prevede, tra l’altro, il divieto di lasciare gli animali da affezione cronicamente incustoditi per un tempo incompatibile con le loro necessità fisiologiche ed etologiche.
Fonte: Il piccolo
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