La prima storia arriva da Caltanissetta ed inizia nella spazzatura, intorno a cumuli di sacchetti di immondizia, in Contrada Gibil Gabib, dove era stata segnalata la presenza di quattro cuccioli. La tenacia del volontario della LIDA di Caltanissetta ha infine permesso il salvataggio di ben otto cuccioli.
Le otto creature peloso che vedete in foto stanno aspettando di essere adottate dopo essere sottoposte a visita veterinaria. L’abbandono di cucciolate indesiderate è comune in parecchie regioni italiane, non solo nella parte bassa della penisola. Nel caso di Caltanissetta possiamo aggiungere anche la gestione del randagismo decisamente inefficiente come l’assurda mancanza dei microchip in molti esemplari.
L’altra storia potrebbe essere accaduta durante la sera del 18 luglio e arrivata ai nostri occhi il 21 luglio. Un Agente della Polizia Municipale di Licata ha subito un gravissimo atto intimidatorio trovando un cucciolo impiccato insieme a due cartucce inesplose nella bocca legata con fil di ferro, e non è stato più in grado di trovare i suoi cani corso, per fortuna nessuno ha toccato i due cavalli accuditi anch’essi in Contrada San Cataldo.
“Non si tratta di un gesto alla portata di tutti” ha dichiarato a GeaPress il Comandante della Polizia Municipale di Licata, Giovanna Incorvaia. In precedenza anche un’altro Agente era stato vittima di un atto molto grave trovando il cane di proprietà avvelenato. L’episodio finì senza indagini perché non si poteva immaginare ad un atto intimidatorio. L’Agente è stato avvisato dal vicino di casa dopo aver udito strani movimento, al ritorno un quadro shockante: il cucciolo impiccato alla cancellata. I Carabinieri del Comando Compagnia di Licata, diretti dal Capitano Amato, indagano.
Due brutte storie i cui mandanti sono ancora ignoti, speriamo venga fatta chiarezza e giustizia su questi fatti estremamente gravi che, nel primo caso, è finita nel migliore dei modi mentre per quanto riguarda Agrigento ci troviamo di fronte ad un fatto estremamente grave che ha visto coinvolte dei poveri animali senza colpa.
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