Cani in aiuto di altri cani, ma anche di gatti e umani: c’è un’unità cinofila antiveleleno in grado di bonificare le aree urbane infestate da bocconi avvelenati, vera e propria piaga sociale che mette a serio rischio persone e animali, quando non uccide, in ogni città d’Italia. L’unità cinofila Era (Ethological relationship animals) nata inizialmente per tutelare la fauna selvatica e costituita dall’animal trainer Claudio Mangini e dall’etologo Davide Celli, figlio del famoso Giorgio Celli, ha messo a punto un progetto unico al mondo per contrastare il fenomeno delle esche avvelenate.
Nel video l’unità cinofila antiveleno Era è alle prese con un intervento impegnativo: esche nascoste sia sotto le foglie, che negli anfratti, sotto forma di sostanze varie dalla carne macinata al formaggio, dai latticini ai würstel, dal fegato ai topicidi alle salsicce. La difficoltà è rappresentata dalla discriminazione olfattiva operata dal cane, che stava perlustrando un centro cinofilo. L’ultima esca era stata messa in un punto nascosto alla vista nel quale molti cani avevano marcato per due giorni il terreno con urina e feci.
Esperienze analoghe già operanti in Italia non hanno risolto i problemi relativi alla sicurezza dei cani impiegati nelle operazioni: dati, questi, di cui l’unità cinofila Antiveleno E.R.A. ha fatto tesoro e sulla base dei quali ha strutturato un approfondito protocollo d’intervento che tiene conto dei fattori di rischio, ma non solo.
Due sono le innovazioni rispetto alle unità cinofile di altri paesi: la prima è che vengono bonificate aree dove le esche non contengono solo veleni, ma chiodi, vetri, lame, viti, e ogni tipo di oggetti atti a ferire gravemente gli animali domestici e randagi.
La seconda innovazione è la parte forense: questa unità cinofila. non si limita a trovare le esche, ma è in grado di separare la molecola dell’esca da quella di chi le ha messe. Questa disciplina si chiama ‘mantrailing‘: in questo modo il lavoro dei cani viene in aiuto delle forze dell’ordine nel raccogliere prove, trovare la pista di chi ha commesso il crimine, dando un grande contributo alle indagini.
Presto sarà attivo un numero verde. Le unità cinofile antiveleno Era intervengono su segnalazione accertata e secondo quanto previsti dalla legge. Per poter diventare operativi i quattro zampe e i loro conduttori hanno affrontato una lunga preparazione.
I cani – spiega Mangini – sono scelti secondo dei criteri di base descritti all’interno di un rigido protocollo volto a farli lavorare in un regime di massima sicurezza e poi di massima affidabilità. L’addestramento è durato quattro anni, ed è stata l’etologia a fare la differenza. Per questo motivo la Lega Italiana Diritti degli Animali ed alcune istituzioni hanno patrocinato l’iniziativa senza alcuna riserva.
Fonte claudiomanginicanieaffini.blogspot.it
Fonte video youtube.com